J-Pop Manga ha reso disponibile il primo volume di Komi can’t communicate, l’acclamata commedia di Tomohito Oda. Ecco cosa ne pensiamo!
Se alle superiori guardavate con ammirazione e un po’ di invidia i ragazzi o le ragazze più popolari; se eravate proprio voi l’oggetto del desiderio, o se magari lo siete in questo momento. In ogni caso Komi can’t communicate è la lettura che fa per voi.
In pochissime battute l’opera di Tomohito Oda ci ricorda che nulla è mai come sembra. J-Pop ha dato il via alle danze con una delle opere targate Shogakukan e in uscita su Weekly Shonen Sunday (Detective Conan, Silver Spoon) più acclamate degli ultimi anni: Comi-san wa Comyusho Desu, occidentalizzato come Komi can’t communicate. Il titolo vi dà gli indizi essenziali per comprendere appieno, sin dalle prime pagine, che c’è un problema, enorme, gigantesco. La nostra bellissima protagonista Shoko Komi non riesce a comunicare con nessuno, isolandosi in un mutismo patologico che le rende la vita sociale impossibile.
Bella, intelligente e desiderata da tutti. Komi frequenta un istituto superiore privato di prestigio, l’Itan, dove sembra contare, per poter essere ammessi, la personalità più che i voti alti. L’aurea di perfezione che l’avvolge non lascia sospettare minimamente la sua solitudine. I suoi atteggiamenti distaccati, i suoi silenzi sembrano scelte precise per rimarcare la differenza tra una creatura perfetta e il resto del mondo. Tuttavia non è così. Komi è totalmente bloccata, non riesce a comunicare con nessuno e il suo più grande desiderio è avere finalmente qualche amico.
Solo un ragazzo si accorge delle sue difficoltà, Hitohito Tadano che non è proprio un animale sociale ma cerca di difendersi nella giungla fitta e spietata piena di adolescenti: la scuola.
Proprio all’inizio della nostra storia, una bellissima tavola realizzata dall’Autore inaugura la loro conoscenza. La lavagna della classe, due gessi e un fiume di parole scritte.
Da qui in poi, da questa timida e acerba amicizia e al contempo richiesta d’aiuto da parte di Komi a Tadano, prende l’avvio una storia dai toni spensierati, leggeri e un obiettivo da raggiungere: entro la fine del liceo Komi dovrà stringere amicizia con 100 persone; facciamo 99, visto che Tadano è il suo primo amico.
Komi can’t communicate viene pubblicato con successo dal 2016 ed ha ben 18 volumi all’attivo. Per la prima tiratura J-Pop ha pensato a un gadget perfetto: il Komi notepad, per sentirsi ancora più vicini alla protagonista. Insospettabilmente impacciata, incapace di rompere il ghiaccio Komi ha deciso di mettercela tutta per dare una svolta sociale alla propria esistenza.
Tristemente vicino alla realtà, il manga di Tomohito Oda affronta, anche se con tono leggero, il disagio giovanile in continua evoluzione. La comunicazione verbale tra i ragazzi è sempre più limitata, è cambiato il modo di stringere legami e gestire la quotidianità. Mentre la protagonista si confessa immediatamente ai lettori, degli altri studenti veniamo solo messi al corrente delle rispettive difficoltà, anche se all’apparenza, i ragazzi sono spensierati e sembrano non avere alcun problema relazionale. I loro nomi spesso sono giochi di parole che ne rappresentano i punti di forza o quelli deboli.
L’adolescenza è difficile, a tratti spietata, e nulla è prioritario per i ragazzi quanto l’accettazione nei contesti quotidiani che frequentano. Se ve lo siete dimenticati, probabilmente il vostro inconscio vi ha aiutato a rimuovere qualche trauma. Se state vivendo questo delicato periodo della vostra vita, avete tutta la mia solidarietà incondizionata. E no, non sono leggerezze. È talmente tutto amplificato che ogni emozione vi sconvolge davvero. Stringete i denti e siate sicuri di voi stessi. Sono i difetti a renderci unici e bellissimi.
Lo stile di disegno contemporaneo di Tomohito Oda è molto morbido quando si tratta di Komi (i collant di Komi sono bellissimi) e più spigoloso se in primo piano si trovano gli altri ragazzi, compreso Tadano. Le buffe espressioni della protagonista sono sicuramente un punto di forza che trasformano in un batter d’occhio le crisi di mutismo in momenti in cui sorridere. Il primo volume è perlopiù ambientato all’interno della scuola, quindi gli oggetti di scena e gli sfondi sono minimi ma comunque presenti e ben realizzati.
Komi can’t communicate è una commedia dolce e leggera nonostante la tematica importante di cui tratta. La perfezione non esiste ma la bellezza di ognuno di noi, con i nostri pregi e le nostre fragilità esiste eccome!
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