> Con Evil Dead Rise – in Italia La Casa – Il Risveglio del Male -, Lee Cronin riapre quel vaso di Pandora oscuro e malefico creato da Sam Raimi, Bruce Campbell e Rob Tapert oltre 40 anni fa, avvalendosi di un cast quasi tutto al femminile. Ecco le nostre impressioni su questo nuovo capitolo di una delle saghe horror più amate… Ovviamente senza spoiler!
Con Evil Dead Rise (in Italia, La Casa – Il risveglio del Male), Lee Cronin riapre quel vaso di Pandora oscuro e malefico creato da Sam Raimi, Bruce Campbell e Rob Tapert oltre quaranta anni fa, avvalendosi di un cast – quasi – tutto al femminile (Alyssa Sutherland, Lily Sullivan, Nell Fisher e Gabrielle Echols). L’ambientazione è claustrofobica, gli spazi esterni sono pochissimi, il sangue – come nella migliore tradizione horror – scorre a ettolitri e non mancano scene disturbanti in grado di mettere a dura prova anche gli stomaci più allenati.
Per la gioia dei palati più fini, sono disseminate ovunque citazioni più o meno evidenti: basti pensare a una scena in particolare dove il richiamo a Shining è palese o, semplicemente, al rapporto tra Beth e Kassie, che rimanda dritto al capitolo di Alien con Sigourney Weaver e la bambina (con tanto di gatto, casomai non fosse chiaro il concetto).
Fin qui, tutto funziona alla grandissima.
Il punto debole del film sta nella trama, non originalissima e, a tratti, per nulla credibile (per quanto credibile possa essere l’idea di un Libro dei Morti che, associato a un 33 giri, evoca di fatto demoni di una potenza sconfinata, in grado di possedere e massacrare chiunque, ma questi sono dettagli), la verità è che dopo un terremoto piuttosto violento, quale ragazzino si addentrerebbe in un antro buio e sconosciuto con rischio che il soffitto gli caschi in testa? E ammesso e non concesso, perché dovrebbe interessarsi a uno strano libro dall’aspetto poco rassicurante e vecchi dischi impolverati? D’altra parte, siamo in un film horror di quelli seri, quindi, pazienza e andiamo avanti.
I ritmi narrativi sono ben gestiti, privi di punti morti o momenti noiosi, il che, senza alcun dubbio, lo si deve al montaggio davvero eccellente. E adesso, veniamo all’aspetto portante di tutta la faccenda: l’orrore. Dopo tanto, troppo tempo, finalmente l’obiettivo è centrato in pieno: il film fa davvero paura. Le musiche che penetrano nei timpani fino a dar loro fastidio e una regia quasi perfetta, contribuiscono a confezionare un prodotto veramente spaventoso.
Menzione d’onore per le scene girate dallo spioncino della porta, le più riuscite, non c’è che dire. I primi piani, le espressioni del viso e il trucco – fantastico – della Sutherland, restano addosso e fanno male come piaghe sanguinanti, in buona sostanza, non solo non si dimenticano facilmente, ma mettono a dura prova l’idea di guardare dallo spioncino di casa (cosa che non faremo per molto, molto tempo).
Un film riuscito, godibile, che forse non vi esalterà, ma di sicuro vi intratterrà senza il rischio di annoiarvi, spaventandovi senza ritegno per un paio d’orette.
Che altro desiderare da un horror che si rispetti?
Andate al cinema, stavolta ne vale davvero la pena.
La Casa - Il Risveglio del Male
Lily Sullivan
Alyssa Sutherland
Morgan Davies
Gabrielle Echols
Nell Fisher
