Avevamo lasciato Zaffiro ormai regina del regno, felice e innamorata di Franz. E dopo? Cosa è accaduto? Bentornati nel Regno di Silverland, pronti a conoscere i figli della Regina Zaffiro?
La principessa Zaffiro – I cavalieri gemelli è stata una delle opere più attese del 2020. A distanza di tantissimi anni, J-Pop Manga ha pubblicato, in seno alla Osamushi Collection e dopo aver concluso la serie principale, il finora inedito seguito di una delle opere più fortunate in Italia del Maestro Tezuka, grazie alla splendida trasposizione animata del 1967.
In un volume unico ricco di avvenimenti torniamo nel mondo delle favole pronti a vivere una nuova avventura introdotta da colei che, per il pasticcio di un angelo, il piccolo Tink, vide la luce con due cuori: uno maschile e uno femminile.
Ora la ritroviamo regina, moglie e madre, felice di aver riposto la spada. Al suo fianco il Principe Franz con un bel paio di baffi. Zaffiro ha dato alla luce due gemelli, un maschio e una femmina: Daisy e Violetta.
Questa volta non sarà la legge di successione ma il caso a scegliere l’erede al trono (e ritroveremo quel pasticcione di Tink che ovviamente ci metterà del suo). Sarà Daisy, il gemello maschio, l’erede al trono. Il destino tuttavia è malevolo per la seconda volta. Daisy viene rapito da una perfida Duchessa, e portato nel bosco per essere ucciso. Violetta si ritroverà a condividere il triste passato della mamma e a travestirsi da maschio. Per evitare infatti che si sappia la sventura abbattutasi sulla famiglia reale, Violetta alterna calzamaglie a balde di seta, graziose movenze femminili a vispi saltelli. Nel mentre, fortunatamente Daisy verrà salvato da una cerbiatta, Papi, che chiederà alla Fata del bosco di potersi trasformare in una fanciulla così da poter crescere il bambino.
Tuttavia la Fata accoglierà solo per metà il desiderio di Papi concedendole di assumere sembianze umane soltanto al calare del sole e di ritrasformarsi in animale con i primi raggi del mattino. Mentre Daisy cresce felice nel bosco, Violetta è costretta dalle circostanze nei panni del fratello. Questo almeno sino a quando giungeranno al castello due principi, il Principe Nero e il Principe Bianco. Quest’ultimo verrà gravemente ferito durante una battuta di caccia e chiederà di poter incontrare la Principessa Violetta, della quale, nel frattempo, si è perdutamente innamorato.
A complicare la situazione ci si metterà il Principe Nero che scoperto il segreto, si alleerà con la perfida Duchessa.
Ne I Cavalieri Gemelli, il Maestro Tezuka torna a parlare di temi profondi e, come in Zaffiro, i protagonisti di una fiaba, apparentemente solo per i bambini, sono in realtà il simbolo della dualità insita in ogni essere umano. Nonostante l’atmosfera fiabesca, il magistero di Tezuka segue un filo conduttore invisibile tra le due opere e ci porta nuovamente a riflettere sulle derive di secoli di storia, sul triste destino riservato agli infanti reali.
È innegabile che con la conclusione di Zaffiro, i lettori abbiano sperato in un cambio di rotta di Silverland. Tuttavia, se da una parte sono state superate le rigide regole secolari, anche nel mondo della fantasia, è difficile mettersi contro l’umore del popolo che vuole il maschio sul trono. Violetta, come la mamma, è costretta a vestirsi da uomo per ricoprire un ruolo di potere. La principessina prova la stessa malinconia di Zaffiro ogni volta che è obbligata a dismettere i suoi abiti femminili ma è la degna figlia di sua madre, ed ha in sé lo stesso spirito battagliero.
C’è un momento che mi ha fatto battere forte il cuore. Per fronteggiare gli eventi, Zaffiro è costretta a togliere la polvere dalla propria spada ed insegnarne l’arte alla figlia. Un istante, qualche tavola appena, ma di una bellezza rara.
I Cavalieri Gemelli è un volume prezioso. La sua leggerezza apparente, la varietà degli elementi fiabeschi inseriti ci trasporta nella magia del teatro, magari il bunraku (il teatro giapponese delle marionette). La storia si apre proprio come se i protagonisti fossero su un palcoscenico, con delle bellissime tende rosse a incorniciare i cori e così piano, piano compaiono creature magiche, cavalieri, gitani, e chi più ne ha, più ne metta. Il tutto perfettamente orchestrato da un maestro del racconto, Osamu Tezuka che narra la magia con semplicità e incondizionato credo, come farebbero i bambini. Il disegno inoltre è straordinariamente particolareggiato e morbido, soprattutto quando la storia si svolge nel bosco o comunque con gli elementi naturali in evidenza.
Un volume assolutamente consigliato non solo per dovere di completezza; non solo perché lo dovete a Zaffiro che vi è così cara. I cavalieri Gemelli è l’ennesima conferma di una capacità narrativa inarrivabile, quella del Dio del manga.
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