Abbiamo visto in anteprima l’adattamento live action di uno dei film animati più amati di sempre. Preceduto da mille polemiche, La Sirenetta versione 2023 è finalmente arrivata: pronti a scoprire com’è?
Il regista Rob Marshall riporta sul grande schermo il classico Disney che, nel 1989, ha aperto la strada a una nuova generazione di lungometraggi animati del colosso americano, salvando l’azienda dalla bancarotta, dando il via alla rinascita della casa di produzione di Burbank e all’inizio di una nuova epoca di trionfi. La Sirenetta è stato un successo mondiale, apprezzato da grandi e piccini, popolato da tutta una serie di personaggi indimenticabili (il granchio Sebastian e la strega Ursula, su tutti) amatissimi ancora oggi. Portare di nuovo in sala in versione live action un’opera del genere era un impegno enorme, a detta dello stesso Marshall, noto per aver diretto film campioni d’incasso come Chicago (2002) e Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), durato quasi cinque anni a cui sono seguiti parecchi mesi di una fase di post-produzione altrettanto complessa. Tutto doveva risultare assolutamente credibile, tutto doveva essere all’altezza dell’originale, tutto doveva essere fedele ma, allo stesso tempo, nuovo. Difficile. Molto difficile. Infatti, le polemiche non sono mancate sin da subito. La più nota, quella rivolta a Halle Bailey, finita al centro di numerose critiche poiché ritenuta non adatta a interpretare Ariel a causa del suo aspetto del tutto diverso da quello mostrato nel film animato del 1989. L’attrice però si è dimostrata superiore, affermando che da persona nera, certe cose semplicemente te le aspetti, pazienza. D’altra parte, bisogna ammettere che, vedendola nei panni della nota sirena, ci si rende conto che ogni polemica sollevata era sterile e priva di fondamenta: la ragazza funziona, punto e basta. Insieme a lei, Jonah Hauer-King, nei panni del principe Eric, Javier Bardem, in quelli di Re Tritone e Melissa McCarthy, in quelli della splendida e crudele Ursula.
Sin dalle prime scene, si intuisce che il desiderio del regista è realizzare una pellicola in tutto e per tutto simile al cartone animato Disney originale e, per certi versi, ci riesce. Chi ha visto il famoso film con la sirenetta dai capelli rossi e gli occhioni blu non può non notare le numerose similitudini, a cominciare dalle battute, praticamente identiche, proseguendo con le canzoni cantate da Ariel e Sebastian, fino ad arrivare alle scene in cui Re Tritone, adirato per il comportamento irresponsabile della figlia, distrugge il suo rifugio segreto colmo di ritrovamenti e quella in cui Ursula, fingendosi caritatevole, trasforma Ariel in un’umana, donandole le gambe, ma prendendo in cambio la sua splendida voce.
Ciononostante, la sensazione che si ha – a differenza di precedenti realizzazioni come La Bella e la Bestia con Emma Watson, Dan Stevens e Luke Evans, del 2017 – è che tutto sia forzato e privo di naturalezza. Il risultato è “la brutta copia di…” il che, diciamolo, rende complicato un giudizio positivo. Alcune scene sono involontariamente grottesche, altre funzionano discretamente, mentre altre ancora, per quanto costruite con mestiere, risultano piatte e prive di quella scintilla che, invece, brillava nella controparte animata.
Apprezzabili i tentativi di modificare alcuni aspetti della trama – forse solo per rendere il tutto più al passo con la sensibilità attuale – anche se non tutti riusciti alla perfezione.
Bisogna ammettere che, nonostante il film si impegni molto per rimarcare l’importanza dell’eguaglianza, dell’indipendenza e la necessità di lottare contro le ingiustizie sociali e razziali e le convenzioni, il tutto stride un poco se, alla resa dei conti, il succo del discorso è che per stare con la persona che ami, devi comunque cambiare, in qualche modo. Anzi, a dirla tutta, devi effettuare un cambiamento radicale, in questo caso, perché così come sei, non vai bene. E qui, potremmo avventurarci su un terreno spinoso, quindi meglio prendere il tutto per quel che è: un film che parla di una sirena innamorata di un umano che, per sposarlo, per forza di cose deve rinunciare alla sua condizione di creatura marina e trasformarsi in una donna umana. Va bene così. Insomma.
Altra perplessità è l’omissione di una delle scene più divertenti del film originale: il tentativo del cuoco francese di cucinare il povero Sebastian al suono di: “Le poisson, le poisson… hihihi, ohohoh…” (e non ditemi che non l’avete letta intonandola perfettamente). Un vero peccato che si spiega, forse, con la volontà di non mettere elementi disturbanti per il pubblico vegan.
Non tutto è da buttare però e qualche parola su Melissa McCarthy va detta perché lei è assolutamente magnifica nel ruolo della strega del mare, non solo per via del make-up perfetto in ogni dettaglio, ma per la sua innata capacità camaleontica di adattarsi a ogni tipo di ruolo, rendendolo ironico, brillante e ricco di personalità. Se cercate un motivo per andare al cinema a vedere questo film, sappiate che è Melissa la ragione per cui dovreste dare una chance al film di Marshall. Per concludere, possiamo dire che, nel complesso, La Sirenetta è un film carino, che fa il suo e che, senza dubbio, divertirà il pubblico più giovane. I più grandicelli, ahimè, ingoieranno il granchio… pardon, il rospo!
La Sirenetta
Jonah Hauer-King: Eric
Noma Dumezweni: Regina Selina
Javier Bardem: Re Tritone
Melissa McCarthy: Ursula