Kan Takahama ci conduce alla riscoperta de L’Amante di Marguerite Duras, romanzo che ha segnato generazioni di lettrici e lettori. Dynit Manga, grazie alla collana Showcase curata da Asuka Ozumi, impreziosisce il suo catalogo con un’opera bellissima.
Un viaggio doloroso e passionale vicino le sponde umide e impietose del Mekong. L’Amante (L’Amant), dell’immensa Marguerite Duras, torna a nuova vita grazie a Kan Takahama, Autrice già nota in Italia per L’ultimo volo della farfalla (sempre per Dynit), che ora ci delizia con la sua interpretazione di uno dei romanzi di formazione più amati in Occidente.
La storia d’amore e dolore che Marguerite Duras visse sulla sua pelle, nella lontana Indocina, è una pagina di letteratura che ancora oggi emoziona i lettori di tutto il mondo. Vederla trasposta con così tanto rispetto e devozione da parte di Kan Takahama scalda davvero l’anima. Andremo alla scoperta dell’adolescenza travagliata di Marguerite (anche se nel romanzo originale e nel graphic novel il nome della ragazza non viene mai svelato), vissuta in condizioni di povertà tra Sadec e Saigon, nell’attuale Vietnam. Francese e bianca, la nostra protagonista conquisterà il cuore di un giovane e ricco cinese. Vivrà con lui una travolgente storia d’amore che si consumerà tra le lenzuola e in clandestinità a causa della diversa estrazione sociale.
Un amore talmente impossibile da essere desiderabile sopra ogni cosa. Nonostante l’apparente animo calcolatore della ragazza, che vede inizialmente nell’inaspettata conquista, la possibilità di riscatto sociale ed economico suo e della famiglia, il tormento si farà presto desiderio carnale e possessione, tanto da prendere il sopravvento per i due amanti.
E così l’Autrice entra nel romanzo della Duras, pubblicato per la prima volta nel 1984. Lo fa in punta di piedi, rispettosamente. Grazie all’edizione Dynit interamente a colori, il tratto della Takahama è colmo di vigore. Avendo visto il Mekong e i paesaggi trasposti con i miei occhi, sensazioni fortissime di nostalgia e pregnante umidità sono fuoriuscite dalle tavole accompagnando la mia lettura.
Sfumature di bruni e terre, bianco perla e crema. Grazie ai profusi studi e ai viaggi che l’Autrice ha affrontato per documentarsi il più possibile, il romanzo della Duras si presenta in tutto il suo splendore. La protagonista, le sue espressioni e il suo gracile corpo nudo parlano senza bisogno di proferire parola. Gli occhi di Marguerite non sono quelli di un’adolescente; sono gli occhi di una donna che ha già vissuto cento esistenze, smaliziati e disillusi da una famiglia strozzata dai debiti.
Il racconto si snoda tra intensi dialoghi e preziosi silenzi; tra mondi contrapposti che non hanno sufficienti punti d’incontro per unirsi definitivamente. La protagonista e il suo amante si nascondono, dal mondo che li condanna, sotto una zanzariera al riparo da sguardi indiscreti. Fanno l’amore, si odiano e si confessano la reciproca infelicità. Una condanna che accettano cercando di rimandare il più possibile l’inevitabile separazione.
Nel mentre, si snoda il racconto dell’infelice condizione della sua famiglia, dei debiti e dell’oppio che hanno straziato la sua giovane esistenza. E ancora, gli studi e le confessioni notturne ad Héléne Lagonelle, sua compagna di stanza nel dormitorio della scuola, che tanto le tiene di conto essendo le uniche ragazze bianche.
Nonostante la brevità dell’opera, L’Amante rassegna, senza tralasciare nulla, il racconto della Duras. Per chi avesse voglia di approfondire, il romanzo gode anche di una splendida riscrittura ad opera della stessa: L’amante della Cina nel nord (vero punto di partenza per Kan Takahama). Il graphic novel ha il grande pregio, in ogni caso, di non far sentire spaesato il lettore che non abbia confidenza con il romanzo. L’opera si gode appieno, anzi forse di più, poiché la mente è una tavolozza bianca da far riempire alla Takahama.
L’edizione Dynit, oltre a godere di una lunga prefazione ad opera della stessa Autrice, a fine volume presenta un’importante postfazione a firma della Scrittrice Francesca Scotti. Indubbiamente la collana Showcase in casa Dynit, curata da Asuka Ozumi, sta contribuendo alla diffusione di titoli di altissima qualità. L’amante di Kan Takahama non solo ne è la conferma, ma ci regala quel sussulto che tanto ci mancava.