L’Effetto He-Man è il ‘docu-fumetto’ di Brian Box Brown pubblicato recentemente da Bao Publishing, dove viene analizzato il fenomeno che, principalmente negli anni ’80, ha visto strategie commerciali influenzare pesantemente le scelte sui giocattoli da parte dei bambini
La soffitta della casa di ognuno di noi può essere considerata la reale ‘custode‘ dei ricordi d’infanzia. Anche la tua, caro lettore o lettrice di MegaNerd. Tra i vari scatoloni, ce n’è sicuramente almeno uno che hai messo da parte, un po’ impolverato e con su scritto con pennarello indelebile e una grafia tipica infantile “GIOCHI“. Al suo interno ci sono i giocattoli della tua infanzia. Rovistando tra di essi ti balzerà all’occhio sicuramente il set LEGO, l’automobile, il gruppo di soldatini o la tua action figure preferita… insomma quelle cose che tuo papà o tua mamma ti hanno acquistato all’epoca cercandola per interi pomeriggi in una corsa forsennata tra negozi di giocattoli come Arnold Schwarzenegger nel film Una promessa è una promessa. Giocattoli oggi probabilmente rovinati, mancanti di alcuni pezzi e consumati per lo smisurato utilizzo, ma che hanno segnato la tua infanzia e che ancora oggi ti rendono contento, perché ti tornano alla mente momenti di spensieratezza e felicità passati con i giocattoli che TU hai desiderato e che TU hai scelto. O almeno cosi credi.
Sei sicuro di non essere stato influenzato in alcun modo? E se ti dicessi che molti dei giocattoli che abbiamo comprato o che i nostri genitori ci hanno acquistato sono frutto di un’operazione di marketing accurata fatta dalle aziende del settore, che hanno condizionato e inculcato nelle piccole teste dei bambini dell’epoca tramite serie animate, spot, ecc.. che quello specifico prodotto era la cosa migliore che gli stessi potessero desiderare?
In parte, con ogni probabilità, questo fenomeno capita ancora oggi alla versione adulta di quei bambini, che brama di desiderio nel vedere un gioco (oramai) vintage o la sua versione evoluta e aggiornata. È un meccanismo quasi incondizionato che rimane sopito all’interno della psiche di ognuno di noi finché non viene risvegliato e che fa leva sui sentimenti, in particolare la nostalgia.
Come è stato possibile tutto ciò senza che ce ne rendessimo conto?
È la domanda a cui cerca di rispondere Brian ‘Box’ Brown nella grapich novel da lui scritta e disegnata e dal titolo L’Effetto He-Man: come i produttori americani di giocattoli ti vendono la tua infanzia, (che per semplicità e sintesi chiameremo solo L’Effetto He-Man) edita da Bao Publishing.
L’autore è un cartoonist statunitense nato e cresciuto negli anni ’80 e quindi fan dei franchise per bambini dell’epoca che cita più volte nel suo fumetto; He-Man and the Masters of The Universe, Transformers, Star Wars, G.I. Joe e altri. Nel documentarsi per realizzare questo libro, sono sicuro che Box si è sentito nella maggior parte dei casi tirato in causa e si sia stupito esattamente come i suoi lettori nello scoprire certi retroscena sconcertanti.
“A volte immagino di vivere in un Toys “R” Us degli anni Ottanta, in cui ci sono tutti i miei vecchi giocattoli, nelle confezioni originali, e io le posso aprire tutte e giocarci. Devo trattenermi, perchè è una fantasia scandalosamente capitalistica che mi è stata inculcata.”
– Brian ‘Box’ Brown nella postfazione del volume
Il libro di Box è un fumetto molto peculiare; si può etichettare più come ‘saggio a fumetti’ (anche se a me piace definirlo docu-fumetto) che come fumetto vero e proprio, dove vengono riportati eventi realmente accaduti, testimonianze e dichiarazione dei personaggi dell’epoca. L’autore cerca di fornire un’analisi approfondita sul fenomeno dell’utilizzo di ragionate strategie commerciali adottate da parte dei colossi americani produttori di giochi (ma non solo) e volte a fargli fare incassi smisurati dalla vendita dei loro prodotti attirando e influenzando le masse di bambini grazie a diversi mezzi…. in primis la Televisione!
Born in the 80s
Ne L’effetto He-Man, Box parte dagli inizi nel vero senso della parola. Analizza come l’immaginazione può essere l’arma più potente dell’essere umano: se lo sappiamo immaginare, lo possiamo creare. Partendo dai tempi di Giulio Cesare e ripercorrendo alcuni momenti fondamentali della storia mondiale, l’autore analizza come i media (in tutte le loro forme) si sono evoluti e hanno influenzato da sempre la volontà dell’uomo. Manifesti di propaganda, radio, telegrammi, passaparola, ecc.. sono dei mezzi di una potenza infinita a cui a un certo punto si sono affiancati il cinema, prima e la televisione, dopo. Con la nascita dell’animazione i personaggi animati divennero popolari a tal punto che alcuni divennero delle vere e proprie star. Su tutti Topolino e i personaggi di Walt Disney. La compagnia del Topo dalle grandi orecchie fu la prima grande azienda a capitalizzare sui personaggi di fantasia e a legare emotivamente le persone ai beniamini Disney, ma soprattutto sapendo che gallina dalle uova d’oro avevano tra le mani, hanno cercato di sfruttare al massimo i personaggi mantenendo ,i diritti il più a lungo possibile anche intervenendo sulla legislazione di riferimento.
Da lì in poi molte altre società capirono che si poteva monetizzare adottando la stessa tecnica e facendo leva su un’emozione specifica dell’uomo: la nostalgia. Il vero strumento rivoluzionario che sdoganò l’utilizzo delle pubblicità per vendere, fu la TV e i suoi spot mirati a ficcare nella testa della gente che ‘quel prodotto era nettamente migliore dell’altro‘. Ben presto fu il turno dei giocattoli e non ci fu scampo per i bambini; spot televisivi e show avevano il solo scopo di vendere sempre di più, trovando la strategia più suggestionabile. Tutti i soggetti coinvolti nella creazione dell”action figure’ perfetta, lo facevano cercando di studiare il trend dell’epoca e ‘cosa piaceva’ di più ai bambini. Da Star Wars ai G.I. Joe sino ad arrivare a He-Man, uno dei simboli dei giocattoli anni ’80.
L’autore si concentra proprio sul personaggio di punta della Mattel di quel periodo, partendo dalla storia del franchise dei Masters e spaziando anche in altro. Gli anni ’80 sono il periodo che Box ha vissuto in prima persona da infante, e quanto descrive ha fatto ‘scuola’ per le tattiche di vendita dei colossi di giocattoli per bambini negli anni a venire.
L’ex vice presidente senior del marketing Mattel dell’epoca, Paul Cleveland ha fatto una dichiarazione gravosa che descrive appieno quello che successe in quegli anni, riportando anche le parole del dirigente Mattel in carica negli anni ’80, Mark Ellis:
Glielo abbiamo ficcato in quei piccoli cervellini. E fu proprio così
Brian ‘Box’ Brown costruisce un’opera chiara, ordinata e ricca di riferimenti al mondo nerd, ma al contempo inquietante per come viene palesato quanto il cervello umano sia facilmente manipolabile. Con L’Effetto He-Man, l’autore in maniera molto dettagliata e con esempi lampanti, ricostruisce storicamente come il marketing monetizzi sulle emozioni umane da sempre, evolvendo a sua volta insieme ai gusti delle persone e alla società. Brown accompagna il lettore in questo viaggio letterario, soffermandosi per più tempo sul periodo storico che lo riguarda più da vicino e che riguarda la maggior parte dei lettori a cui è rivolto questo libro: le persone nate negli anni ’80.
Per chi, come il sottoscritto, è nato in quegli anni, L’Effetto He-Man è un viaggio a ritroso nei ricordi, ritrovando quei giocattoli che hanno reso bellissima la propria infanzia. Si è consapevoli, dopo la lettura del libro, di essere stati parzialmente influenzati dalla TV, dai fumetti, dai mass media in generale con un effetto quasi ipnotico che ci accompagna da sempre… ma, come anche riconosce l’autore, anche essendone consapevoli, è un meccanismo di cui si sa di far parte, ma contro il quale non ci si può far nulla. Ancora oggi mi emoziono su un prodotto che riguarda He-Man; mi è stato inculcato nel cervello e per questo motivo desidero comprarlo? Pazienza, me ne farò una ragione e se posso permettermelo lo comprerò!
E su questa generazione che le grandi aziende come Mattel, Disney, Marvel, DC Comics, LEGO, ecc.. sanno di poter far leva e di poter continuare a spennare con prodotti sempre nuovi, ma che richiamano quell’epoca.
Tornando al volume, L’Effetto He-Man è una lettura molto interessante, impegnativa ma al contempo scorrevole, che approfondisce tematiche originali, che difficilmente si ritrovano in un fumetto e che l’autore è bravo a spiegare in maniera semplice e naturale grazie anche ai propri disegni altrettanto semplici e stilizzati, ma che sono rappresentativi di quello che si vuole raccontare.
Se si vuole muovere una critica al libro, la prima parte del corposo volume risulta forse troppo appesantita nella narrazione da eventi che potevano esaurirsi in poche pagine. La parte centrale, dove il focus del libro è più nitido, è sicuramente la parte migliore de L’Effetto He-Man, mentre la parte finale è troppo sbrigativa e veloce. Trattandosi dell’evoluzione storica del fenomeno dagli inizi sino ad oggi, a parere di chi scrive sarebbe stato più utile liquidare in poche pagine la parte di ‘antefatto’/preparazione per concentrarsi maggiormente su He-Man & Co. e sugli effetti che hanno avuto i modi di fare business dell’epoca in seguito, sino ad arrivare al presente che viviamo.
Conclusioni
L’Effetto He-Man è un volume originale, dettagliato e interessante che racconta tramite un racconto illustrato, come le aziende hanno sfruttato i gusti e gli interessi delle persone (grandi e piccine) per fare soldi. Brian ‘Box’ Brown affronta un argomento per nulla semplice, ma lo fa con tanta passione, dedizione e impegno, in maniera obiettiva e con ‘licenza di cronaca’ avvalendosi anche di alcune brevi testimonianze e realizzando un vero e proprio ‘docu-fumetto’.
Nonostante il pubblico principale a cui è rivolto sia adulto per le tematiche trattate, L’Effetto He-Man è consigliato, indistintamente dall’età, a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di diverso e conoscere la genesi di certi simboli nerd del recente passato che, in alcuni casi, sono stati ‘riproposti’ al grande pubblico negli anni, sotto un punto di vista più materialistico e commerciale.