L’Immaginario – Quando Studio Ponoc incontra Netflix

Netflix consolida il suo rapporto con Studio Ponoc rilasciando L’Immaginario (The Immaginary), secondo film d’animazione dopo Mary e il fiore della strega. Vi diciamo com’è, ovviamente senza spoiler

copertina recensione l'immaginario

Dal 5 luglio è finalmente disponibile nel catalogo Netflix il nuovo film d’animazione L’Immaginario, secondo lungometraggio realizzato da Studio Ponoc, che per chi non lo conoscesse è uno studio fondato da due ex collaboratori dello Studio Ghibli, ovvero Yoshiaki Nishimura e Hiromasa Yonebayashi, che insieme ad altri animatori, nel 2015 decisero di creare film sotto la loro etichetta con l’intento di creare prodotti che sapessero intrattenere il grande pubblico.

Dopo 2 anni dalla nascita dello Studio vide la luce il loro primo lungometraggio, Mary e il fiore della strega, una pellicola dalla potenza visiva non indifferente, grazie ad animazioni eccezionali, con qualche sbavatura della CGI qui e la, ma con un unico, importante difetto: quello di ricordare a primo impatto un film realizzato proprio dallo Studio Ghibli.

Ora dopo 7 anni dal loro primo tentativo e dopo qualche breve corto animato, ritornano a far parlare di se grazie a Netflix, che ha deciso di distribuire la loro ultima fatica, L’Immaginario, un film veramente ambizioso che nonostante cerchi di alzare l’asticella, ricade in alcuni errori già visti nel titolo precedente.

L’Immaginario – Trama

Tutti da bambini abbiamo avuto quella fase dell’amico immaginario: poteva avere qualsiasi caratteristica, poteva essere un umano o un animale o perfino un robot, basta che ci fosse sempre accanto e che ci facesse passare delle ore di gioco piacevoli ed emozionanti.

Un amico simile a quello di Amanda per intenderci, la quale 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni fa diede vita a Rudger, il suo amico immaginario, un bambino con il quale poter vivere mille avventure nella soffitta di casa sua, a patto che vengano sempre rispettate tre semplici regole ovvero: Mai Scomparire, proteggere l’altro e soprattutto mai Piangere!

l'immaginario studio ponoc

Le loro avventure però un giorno verranno bruscamente interrotte dalla comparsa del misterioso Mr. Bunting, l’unico adulto che non ha mai smesso di vedere la sua amica immaginaria, ma per far ciò deve rapire e mangiare gli amici immaginari di altri bambini, dove più il loro sogno è forte, più daranno potere al bizzarro antagonista.

Sarà proprio a causa di Mr. Bunting che Amanda finirà all’ospedale a seguito di un incidente d’auto, evento che lascerà Rudger tutto solo in un mondo dove se nessuno ti immagina sei destinato a sparire! Per fortuna verrà soccorso dall’immaginario gatto Zinzan  che lo condurrà nel luogo dove tutti gli amici immaginari possono continuare ad esistere e a giocare con altri bambini.

Luogo dove Rudger attraverso numerose avventure ed insidie ritroverà il modo per tornare dalla sua amica.

L'immaginario studio ponoc

Studio Ponoc e il suo stile

Studio Ponoc come al solito fa le cose in grande, regalandoci un film veramente spettacolare dal punto di vista visivo, cercando di curare ogni più piccolo dettaglio e non lesinando sull’utilizzo della computer grafica (sulla quale devono ancora migliorare, visto che in alcune scene si vede in modo piuttosto prepotente), confezionando così delle scene veramente degne di nota accompagnate poi da una colonna sonora che va ad amplificare quanto mostrato su schermo.

Tuttavia come in Mary e il fiore della strega, anche qui  – secondo il parere di chi scrive – Studio Ponoc continua ad andare in punta di piedi, creando un film visivamente spettacolare, ma che è ancora troppo legato allo Studio Ghibli, con dei personaggi che inevitabilmente ti portano a fare delle comparazioni e delle similitudini con lo studio di provenienza di molti membri degli animatori che hanno lavorato a questo progetto.

Tuttavia la voglia di stupire e di migliorarsi costantemente è palpabile, in questi sette anni lo Studio Ponoc ha fatto dei notevoli passi da gigante. Questo è un film che in alcuni momenti ti lascia senza fiato per la bellezza dei paesaggi e per l’attenzione al dettaglio che viene messa in ogni singolo frame, dunque è chiara la volontà di confezionare un lungometraggio d’animazione sempre migliore rispetto al precedente.

Ed è proprio questa voglia di crescere che farà sicuramente ritagliare allo Studio Ponoc uno spazio sempre più importante nel panorama dell’animazione mondiale.

l'immaginario studio ponoc

Conclusioni

L’Immaginario è l’ennesima dimostrazione del fatto che Netflix in questi anni ci stia mettendo veramente impegno nel cercare di creare un catalogo d’animazione di una certa importanza. Studio Ponoc ci regala una storia ricca di significato, dove i veri protagonisti sono i bambini, i quali grazie alla loro innocenza e alla loro capacità di sognare riescono ad affrontare la vita con una marcia in più, riuscendo a gioire anche in momenti nei quali un adulto si demoralizzerebbe o impazzirebbe alla ricerca di una soluzione che possa sistemare tutto quanto.

Soluzione che spesso è li davanti ai nostri occhi, ma siamo troppo offuscati dalle mille variabili che la vita e le responsabilità ci portano a dover calcolare quando magari, basterebbe fermarsi un momento e saper ascoltare ciò che il nostro cuore cerca di dirci, o nel caso dei genitori basterebbe prendersi un istante per cogliere con maggiore attenzione i giochi e le chiacchere dei bambini i quali ancora una volta potrebbero sorprenderci spalancando le porte di un mondo e di un immaginario al quale avevamo voltato le spalle tempo fa.

Fatevi un favore e recuperate questo film, che sono sicuro saprà regalarvi delle bellissime sensazioni.

Orala parola passa a voi! fateci sapere se questa recensione vi è piaciuta e soprattutto se avete già recuperato questo film.

L'Immaginario

L'Immaginario

Titolo originale: 屋根裏のラジャー (The Imaginary)
Paese: Giappone
Anno: 2023
Durata: 105 minuti
Produzione: Studio Ponoc
Regia: Yoshiyuki Momose
Dove vederlo: Netflix
Voto:

Sfoglia tutti i film recensiti da MegaNerd!

Xuan

Facebook Meganerd
Xuan di Narvali Nerd, classe 93. Per diletto e passione parlo di cultura nerd, dai Manga ai fumetti, dai film all'animazione, insomma qualsiasi cosa attiri la mia attenzione

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *