Nel mese di luglio, sulla piattaforma streaming MyMoviesOne dedicata al cinema d’autore e d’essay, è arrivato “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry“, un’emozionante dramedy Made in UK. Questa storia, delicata e struggente, racconta il pellegrinaggio di un uomo che decide di camminare per oltre 500 miglia per visitare la sua amica Queenie, malata terminale. In questo articolo, vi spieghiamo perché vi raccomandiamo vivamente la visione di questo film!
Tratto dall’omonimo romanzo di Rachel Joyce, L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è diretto da Hettie MacDonald, nota per il suo lavoro nella serie tv Normal People. Il film racconta la storia di Harold Fry, interpretato da Jim Broadbent, un uomo la cui vita subisce un drastico cambiamento quando riceve una lettera inaspettata da una vecchia amica, Queenie, che gli comunica di essere malata di tumore e prossima alla morte.
Sconvolto dalla notizia, Harold esce di casa con l’intenzione di imbucare una risposta, ma un incontro casuale con una giovane donna in un minimarket lo induce a prendere una decisione completamente diversa e inaspettata: non spedire la lettera, ma consegnarla personalmente. Così inizia un lungo cammino, convinto che finché continuerà a camminare, Queenie sopravviverà. Partendo dalla sua piccola città nel Devon, Harold deve percorrere oltre 500 miglia per raggiungere Berwick-upon-Tweed, dove Queenie è ricoverata.
Il viaggio di Harold è costellato di imprevisti e ostacoli: dopo alcune miglia comincia ad avere vesciche e ferite ai piedi, è continuamente stanco, ma la sua forza di volontà e l’aiuto di persone incontrate lungo la strada lo spingono a proseguire. Il vero nemico, però, è la sua memoria: durante il cammino emergono dolorosi ricordi del passato che Harold ha evitato di affrontare per anni.
La solitudine durante il percorso porta a galla traumi mai superati, che però alla fine si rivelano terapeutici. Tuttavia, il viaggio gli offre anche incontri positivi che lo spingono a sviluppare un nuovo spirito di adattamento e a vivere esperienze che lo aiutano a vedere la sua vita sotto una nuova luce, affrontando i suoi demoni interiori con rinnovata lucidità.
L’uomo infatti, grazie a una fotografia scattata da un passante incontrato durante una sosta, comincia a diventare famoso; la sua storia arriva ai notiziari e numerosi curiosi iniziano a fermarlo per strada, condividendo con lui parte del cammino.
La narrazione del film ricorda anche il celebre Forrest Gump di Robert Zemeckis, dove il protagonista inizia a correre per sfuggire ai suoi pesanti fardelli emotivi. Anche il pellegrinaggio di Harold è tanto fisico quanto spirituale, portandolo a riscoprire il valore della vita e l’importanza degli affetti, guardando sia il suo passato che il presente con occhi nuovi.
“L’imprevedibile viaggio di Harold Fry” è un dramedy britannico emozionante e delicato ambientato nei suggestivi paesaggi dell’Inghilterra, che offre una riflessione profonda sulla caducità della vita, infondendo al contempo speranza e resilienza.
Il viaggio di Harold è tormentato ma pieno di fede, con il suo passato che viene rivelato lentamente attraverso flashback. Da venticinque anni, Harold porta con sé un senso di colpa opprimente che ha gravemente influenzato il suo matrimonio. Il rapporto con la moglie Maureen riflette un dolore mai superato che entrambi condividono senza aver mai avuto il coraggio di affrontarlo.
Harold Fry, un cammino lungo traumi e speranza
All’inizio del viaggio, Harold informa Maureen delle sue intenzioni e, sebbene inizialmente lei non approvi, col tempo anche il loro rapporto evolve. Il pellegrinaggio, infatti, non sarà solo terapeutico per Harold, ma permetterà anche a Maureen di riflettere sul trauma irrisolto e sugli errori passati.
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry
Jim Broadbent: Harold Fry
Penelope Wilton: Maureen Fry
Bethan Cullinane: Maureen da giovane
Linda Bassett: Queenie Hennessy
Joseph Mydell: Rex
Daniel Frogson: Wilf
Earl Cave: David Fry
Monika Gossman: Martina
Joy Richardson: suor Philomena
Ian Porter: Jim, l'oncologo
Maanuv Thiara: Mick
Nina Singh: Garage Girl