Bao Publishing ha pubblicato per l’Italia il secondo volume di “Love Everlasting”, la serie Image Comics scritta da Tom King con i disegni di Elsa Charretier. Nei nuovi capitoli, Joan Peterson si ritrova in una situazione inedita, quasi opposta a quella cui si era abituata, ma comunque intrappolata in quel loop eterno che è l’Amore… almeno finché (non) dura!
Joan Peterson è una giovane ragazza che ama divertirsi: dallo spirito libertino, ama trascorrere le proprie serate sulla pista da ballo in compagnia degli amici. Vive con i suoi genitori e, a dispetto dei loro desideri, non sembra particolarmente interessata a costruirsi una famiglia. Piuttosto, vuole coltivare le sue amicizie, lasciando intendere che, anche per quelle più affettuose, non ci potrà essere nulla di più “serio”. Joan è vivace, estroversa e socievole: la condizione sociale del matrimonio – con tutti i connotati che questa sottintendeva all’epoca – non fa affatto per lei.
Fino al giorno in cui, in occasione di un appuntamento combinato tra suo padre ed un suo amico, conosce Don, aitante ragazzotto baskettaro, appena trasferitosi per giocare nella squadra del college e, sperabilmente, dare il la alla sua carriera agonistica. Niente di più lontano dai suoi interessi: Don è calmo, paziente, sicuramente sensibile ma non è il tipo che scende sulla pista da ballo per scatenarsi. Eppure, dopo una cena e nonostante gli scambi affettuosi tra Joan ed i suoi compagni di serate, lui è lì ad attenderla per riaccompagnarla a casa: qualcosa vorrà pur dire!
Così, Joan decide di forzare un po’ il suo destino, quello a cui si ormai abituata e, in qualche modo rassegnata, per buttarsi nel prossimo scenario: ormai ha capito il sadico gioco, ormai è diventata “troppo sveglia per l’amore!” e chiede a Don di dirle di amarla, di sposarla addirittura! Don, mosso da un’accondiscendenza viscerale ma piuttosto sincera, accetta e… sorpresa!: qualcosa, nel piano di Joan, non va come previsto!
Love Everlasting vol. 2 – Quando il Tempo si ferma ma l’Amore no
Se nel primo volume di Love Everlasting (sempre edito da Bao Publishing, di cui potete recuperare la nostra recensione qui) eravamo stati abituati a continui cambi di scenario che proiettavano la nostra protagonista in situazioni sempre diverse e disparate (e disperate), nel secondo lo sceneggiatore Tom King decide di cambiare completamente il paradigma su cui aveva impostato la storia per offrircene una prospettiva nuova ma allo stesso modo opprimente, frustrante e avvilente per Joan.
Siamo nel 1963, quando Joan e Don decidono di convolare a nozze subito dopo quel primo appuntamento. Un’evoluzione fiabesca che parrebbe accontentare tutti. Tutti tranne Joan. La ragazza comprende che qualcosa si sia rotto, che il destino che si sta delineando potrebbe essere una punizione ancora peggiore della condanna a vivere molteplici vite e plurimi amori. Dov’è finito il cowboy che dovrebbe giustiziarla e spedirla nel prossimo scenario? Cosa è cambiato rispetto al passato?
Joan è tormentata ma con lo stesso sentimento di mesta rassegnazione, di assuefazione alla propria condizione, decide di lasciarsi trasportare da ed in questa nuova realtà, sommessamente convinta che presto qualcosa potrebbe cambiare. Di nuovo. E poi di nuovo ancora.
Un matrimonio perfetto, poi i figli, un’esistenza tranquilla e una vita come quella di tante altre famiglie: tale è il nuovo scenario in cui Joan è rimasta incastrata questa volta. Una situazione talmente normale da turbare l’animo della donna, inquieta nello spirito, nei sentimenti, nella psiche.
Siamo (sempre) nel 1963 e Joan, stavolta, non riesce ad uscirne.
Il secondo volume di Love Everlasting di Bao Publishing raccoglie i capitoli dal 6 al 10 della serie Image Comics e presenta ai lettori – tanto quanto alla sua protagonista Joan – un ribaltamento di prospettiva che pensavamo essere ormai consolidato (seppur spiazzante e nebuloso) nei primi numeri per mostrarci ancora una volta quanto l’Amore – o l’assenza di esso – possa essere potente.
Infatti, intrappolata in una situazione che si evolve ma non avanza nel tempo, Joan si ritrova a fare i conti con il proprio destino ancora una volta: se alla fine dello precedente volume si aveva la sensazione che la ragazza fosse pronta a forzare il loop, avendone intuito i meccanismi, in questo filotto di episodi la penna di Tom King decide di portare in scena una situazione antiparallela ma altrettanto coerente con quanto costruito in precedenza. Joan vuole passare alla “vita” successiva e accetta di lasciarsi amare (e poi sposare) da Don. Ma lei non è affatto coinvolta, anzi appare quasi annoiata da questa evoluzione e dal mancato cambiamento. Finché non si accorge che il loop è stato completamente interrotto… e la causa non può che essere stata proprio lei!
Tom King, che delle sovrapposizioni temporali, di piani che si intersecano e di strutture cervellotiche è una delle voci più riconoscibili del fumetto contemporaneo, decide di non rinunciare alla dinamica intrinseca di Love Everlasting ma, piuttosto, di riproporla in un’altra salsa: se il primo arco narrativo era stata un’affannosa successione di situazioni e scenari sempre differenti che portavano avanti la vita di Joan, in questo secondo è un’unica situazione che procede in una sorta di bolla temporale e che porta avanti una sola vita di Joan.
Questa nuova circostanza porta la ragazza ad interrogarsi su ciò che le è successo, su cosa ci sia stato di diverso rispetto al passato, fino a sovrapporre la sua realtà con quelle che ha vissuto e che si sarebbe aspettata di vivere ancora.
Il nuovo impianto in cui si trova Joan permette a Tom King di esplorare lo sviluppo di una storia d’amore mentre in precedenza il momento della dichiarazione era stato quello che aveva interrotto ogni scenario. Stavolta Joan si tradisce nel tentativo di forzare il proprio destino e viene condannata ad una vita che vive con e per rassegnazione, senza esserne coinvolta fino in fondo ed arrivando all’esaurimento nervoso.
Oltre un primo livello di lettura sicuramente di intrattenimento (quasi confusionario ma molto cinetico nel ritmo e nei ribaltamenti), Love Everlasting si presta ad interpretazioni che vanno oltre la radice fiabesca proponendo, sotto la metafora delle mille vite di Joan, una rappresentazione – che in una certa misura si può intendere come critica e denuncia – di quegli amori (solo apparenti) che sono stati forzati, dannati e lontani da quello che si proponevano di essere. La reclusione di Joan in una storia che non voleva, alla quale non sente di appartenere – nonostante l’amore sincero di Don – esplora il delicato tema della salute mentale e di come un affetto autentico e ben direzionato possa esserne cura.
Così, al di là di una struttura peculiare e straniante, Love Everlasting apre una bella parentesi sulle conseguenze che l’Amore può avere in tutte le sue sfaccettature. La gravità degli eventi è sicuramente alleggerita dallo stile altrettanto peculiare ma, in una certa misura “sempiterno”, del tratto di Elsa Charretier: di rimandi a Darwyn Cooke e Chris Samnee, la disegnatrice ci regala dei personaggi cartooneschi e dai richiami pin-up che riescono a smussare la drammaticità degli eventi risultandoci graficamente familiari. Le tavole non hanno una struttura rigida, pur presentando molto spesso la griglia (adattata a seconda dei casi) per accelerare il ritmo dei dialoghi e far digerire la verbosità caratteristica di King, mentre il character design di Joan, Don e gli altri, soprattutto in occasione dei momenti emotivamente più intensi, fanno sì che Love Everlasting mantenga viva la sua dimensione di soap opera.
Dopo un primo volume accattivante e misterioso, Love Everlasting, quindi, si conferma come una serie ricca di pathos emotivo, di diverse strutture e livelli di lettura, che mette al centro il sentimento dell’Amore ma lo declina in tutte le sue accezioni, ribadendo che può essere liberazione e disperazione e che forse, a differenza e proprio come Joan, non saremo mai troppo svegli per comprenderlo fino in fondo.