Makanai – The Makanai: Cooking for the Maiko House è la chiave di accesso nel giardino segreto del Giappone, geloso custode delle proprie tradizioni. Tra aspiranti geishe e cucina tradizionale, questa serie è pronta a regalarvi emozioni uniche. Vi diciamo perché dovreste assolutamente vederla.
Con sincera dedizione.
Così vi saluteranno le maiko che popolano l’okiya che vedrete in Makanai.
The Makanai: Cooking for the Maiko House è la serie live action appena arrivata su Netflix. La serie è tratta dal manga vincitore della 65° edizione degli Shogakukan Manga Award Maiko-san chi no Makanai-san (kyo in Kyoto) di Aiko Koyama pubblicato su Weekly Shonen Sunday. In Giappone il manga (ancora in corso) conta 21 tankobon e purtroppo in Italia è ancora inedito.
Tuttavia anche noi abbiamo avuto la possibilità l’anno scorso di saggiare un po’ della sua bellezza grazie all’adattamento anime che ne è stato tratto e andato in onda in tutto il mondo su NHK World. Proprio per questo, l’approdo sulla grande N del live action, lo aspettavamo con sincera felicità.
La serie è prodotta da Genki Kawamura (Your name, Mirai), Kenji Yamada, Ai Kashima ed Eiji Kitahara. I produttori esecutivi sono Yoshihiro Furusawa e Naomi Satō. Risa Kitabayashi figura come produttore associato.
Visti i nove episodi disponibili tutti d’un fiato, consigliarne la visione è un passo felice ed obbligato. Se amate il Giappone, Makanai sarà per voi un susseguirsi di sussulti emozionati ed emozionanti. Vi perderete tra i labirinti di Gion a Kyoto, salirete sulle sue alture che nascondono templi; incontrerete geishe che amabilmente cattureranno il vostro sguardo passandovi accanto e sentirete il profumo di una delle cucine più buone del mondo.
La trama di Makanai:
Giappone, giorni nostri. Nella pittoresca città portuale di Aomori, porta d’accesso per l’Hokkaido, vivono due inseparabili amiche: Kyo (Nana Mori) e Sumire (Natsuki Deguchi). Fervono i preparative delle ragazze pronte a trasferirsi a Kyoto per diventare delle maiko (aspiranti geishe). Accolte in una okiya nel quartiere di Gion, iniziano il loro apprendistato. Tuttavia, mentre Sumire possiede raffinatezza e una spiccata bravura in tutte le arti, Kiyo non riesce a tenere il passo delle sorelle, è lenta e goffa, tanto da mettere la madre della casa nella spiacevole condizione di doverla mandare via. Eppure Kiyo sembra possedere una qualità unica di cui l’okiya non può fare a meno: la sua cucina genuina e tradizionale è un dono prezioso che scalda la casa e le sue abitanti. Abbandonate le vesti di maiko, Kiyo indosserà con sincera dedizione il grembiule da makanai, cuoca della casa.
Makanai è una storia intrisa di profumi inebrianti, quelli provenienti dalla cucina di Kiyo e dall’oshiroi (la polvere bianca cosmetica usata tradizionalmente dalle geishe). Le giornate, i mesi scorrono nell’okiya raccontando la quotidianità di ragazze destinate a divenire artiste senza pari. E questo succede silenziosamente, con rigore e studio costante. Una casa popolata da sole donne non può che riservarvi una trama interessante dopotutto. Ma nessun intrigo, nessun dramma. Ognuna di loro farà dono allo spettatore di pensieri profondi, di incertezze su una scelta di vita così drastica e difficile da immaginare ai giorni nostri.
Scegliere di studiare da maiko significa affrontare una vita di rinunce e un addestramento severo. Aspirare ad essere figure quasi irreali di purezza, plasma necessariamente l’animo delle ragazze così pacate e ubbidienti alle regole della casa. Telefoni proibiti per proteggere il riserbo assoluto della loro vita, e fidanzati vietati. Anche per questo nel corso dei cinque duri anni di studio e allenamento molte decidono di abbandonare.
Tra tutte le ragazze spiccano ovviamente le due protagoniste di Makanai legate da vero amore fraterno, da un’intesa che le unisce da anni e che le vede supportarsi giorno dopo giorno. Kiyo è un dono. Rimarrete incantati dalle sue mani gentili che maneggiano coltelli affilati e dal suo sorriso mentre aspetta che la vaporiera finisca di cuocere il riso. La cucina di Kiyo riscopre i sapori tradizionali che suscitano ricordi nei palati delle maiko e della madre della casa. Tanto è il suo amore che anche vederla friggere delle croste di pane vi scatenerà qualcosa dentro.
La regia di Makanai è stata affidata alle cure di Hirokazu Kore-eda (Un affare di famiglia, Le buone stelle – Broker, Il terzo omicidio). Nella regia dei singoli episodi è stato assistito da Megumi Tsuno (Ten Years Japan), Hiroshi Okuyama (Jesus), e Takuma Sato (Any Crybabies Around). La direzione è una carezza gentile come un mai tradizionale che bene racconta lo scorrere del tempo attraverso le stagioni di Kyoto. Questo succede anche grazie all’ottimo adattamento scritto da Kore-eda, Tsuno, Okuyama, Sato e Mami Sunada.
Fissate nella mente i loro nomi perché sono sinonimo di grande qualità. Quello che vi aspetta va oltre le storie tradizionali sulle maiko. In Makanai troverete altarini dedicati ad attori coreani, geiko che omaggiano George A. Romero e imitazioni di Godzilla. Vi starete chiedendo, cosa c’entra tutto questo con un’okiya? Vi assicuro che c’entra eccome.
Makanai è quel dolce che desiderate a notte fonda. Non vederla equivale a un digiuno che non vi meritate.
Makanai - The Makanai: Cooking for the Maiko House
Assistenti singoli episodi: Megumi Tsuno, Hiroshi Okuyama e Takuma Sato