Grazie a Panini Comics, è tornato a riempire gli scaffali di fumetterie ed appassionati Mickey Mouse Mystery Magazine, titolo cult pubblicato per la prima volta tra il 1999 e 2001 capace di entrare subito nel cuore dei lettori affezionati alle indagini del Topo più famoso del mondo. Vi parliamo del primo volume (di sette)
Topolino & Co. accompagnano generazioni di lettori da oltre 70 anni, settimana dopo settimana, durante i quali la scuola italiana è riuscita a definire in maniera seminale e determinante i personaggi di casa Disney. Nella seconda metà degli anni Novanta doveva respirarsi un’aria particolare: un’aria di innovazione, d’ispirazione, sperimentazione, curiosità, intraprendenza e, perché no, un po’ di follia. C’era, senza ombra di dubbio, la volontà di battere nuovi sentieri narrativi che offrissero una lettura, un appuntamento in più e permettessero agli autori – come ai lettori – di uscire dalla comfort zone del Topolino Libretto. Furono gli anni di PK e Mickey Mouse Mystery Magazine.
Da un’idea di Simone Stenti, Ezio Sisto ed Alessandro Sisti (già membri del primissimo Pk Team), Mickey Mouse Mystery Magazine nacque sull’onda lunga del successo di Pk – Paperinik New Adventures e, così come per Paperino/Paperinik in PKNA, voleva offrire una versione più matura di Topolino. Per far sì che ciò avvenisse senza snaturare il personaggio e, allo stesso tempo, realizzare un fumetto adatto ai lettori di ogni età, il progetto fu affidato a due sceneggiatori di prim’ordine: Tito Faraci, in primis, e Francesco Artibani. A scrivere le prime due storie (“Anderville” e “The Link”, MMMM ##0-1, maggio-luglio 1999) raccolte in questa nuova ristampa edita da Panini Comics (cartonato simil-comic book, 17×24 cm), ed è proprio il maestro del noir Tito Faraci che dà subito un’impronta e una direzione ben precise alla testata: se l’idea era di spingere più in là Topolino, allora era necessario apportare prima di tutto dei cambiamenti.
Esclusa a priori una svolta supereroistica per il personaggio – cosa che lo avrebbe reso troppo simile a PK -, le caratteristiche di Topolino che si vollero esaltare e sulle quali va a focalizzarsi la narrazione sono l’istinto, l’acume e l’altruismo che l’hanno reso un collaboratore indispensabile per la polizia di Topolinia. Sempre impeccabile, sempre determinante anche nelle indagini più intricate, dai furti di Gambadilegno alle macchinazioni di Macchia Nera, Topolino andava messo alla prova in un ambiente più complesso, sporco e cattivo che il setting abituale non avrebbe potuto offrire (ed un eventuale cambiamento in tale direzione non sarebbe stato accolto di buon occhio dal pubblico). Per questo motivo, il primo passo fu quello di far trasferire il protagonista dalla rassicurante Topolinia alla sconosciuta Anderville. Vera e propria metropoli che si affaccia sull’oceano, lo skyline di Anderville si compone di grattacieli e towers avvolte da smog e mistero; frenetica e caotica, è da subito parte integrante del racconto negli sfondi e nei personaggi che Topolino incontra. La nuova ambientazione mette in dubbio tutte le sicurezze del protagonista: di fatto, si trova ad operare in un luogo sconosciuto ed ostile, senza poter contare sugli amici di sempre. Proprio un vecchio amico, d’altronde, l’ha portato ad Anderville: Sonny Mitchell, compagno ai tempi dell’università, è scomparso e le indagini hanno condotto la polizia a Topolino, comproprietario inconsapevole dell’agenzia d’investigazioni di Sonny.
Torchiato dall’altra parte della sala interrogatori dal durisssimo ispettore Clayton, Topolino – ovviamente innocente – vuole far luce sulla scomparsa del suo amico ma comprende che le sue abilità, ad Anderville, potrebbero non essere sufficienti: bisogna fare le domande giuste ai tipi giusti nei luoghi giusti, senza esporsi troppo perché il pericolo è, davvero, dietro l’angolo. La criminalità organizzata ha occhi e orecchie dappertutto e basta una frase, una mossa per rischiare di rimetterci le penne. La lettura è invasa di tensione, i dialoghi sono fitti e taglienti; l’azione, che si sviluppa in tavole dalla disposizione libera creando inquadrature cinematografiche con messe a fuoco cromatiche che ne esaltano il fulcro, è nervosa e frenetica come la stessa Anderville; le indagini vengono seguite passo passo e i misteri, prima di infittirsi con nuovi sviluppi, svelati al fianco del protagonista che, nelle didascalie, descrive il tutto in prima persona a mo’ di report.
In MMMM, Topolino si trasforma nel detective dei romanzi noir/hard boiled il cui passato torna a far visita e ne condiziona le scelte e le motivazioni. Deve rimboccarsi le maniche per poter sopravvivere e, in questa Sin City disneyana, perde l’aura da perfettino integerrimo diventando, per necessità, un personaggio “sporco”. Non perde, però, quelle peculiarità che si volevano mettere in risalto e che, di fronte a questa nuova realtà, vengono portate al limite: il viaggio ad Anderville è appena cominciato.
Per acquistare il volume con lo sconto cliccate qui