Prendendo ispirazione dalla saga di giochi realizzati da Level-5, pubblicati dalla Namco Bandai e rimasterizzati per Nintendo Switch, è stato prodotto il film di Ni No Kuni. Disponibile su Netflix dal 16 gennaio, vediamo se ha soddisfatto le nostre aspettative
Prima di tutto facciamo un podi chiarezza, la saga di videogiochi di ruolo Ni No Kuni è composta da tue titoli principali: Ni No Kuni – La Minaccia della Strega Cinerea, gioco del 2013 in cui nella realizzazione c’è l’impronta diretta dello Studio Ghibli, e da Ni No Kuni 2 – Il Destino di un Regno uscito nel 2018.
Per quanto riguarda il film in questione, mantiene la stessa ambientazione dei giochi, sfruttando vari richiami alla saga videoludica originale, ma i protagonisti e la storia in sé sono del tutto originali.
Per chi conosce bene i due videogiochi, è intuibile la collocazione nella cronologia della saga. Vari indizi, più o meno espliciti, fanno capire che ci troviamo in un lasso di tempo successivo rispetto all’ambientazione di Ni No Kuni 2 – Il Destino di un Regno.
Anche chi non ha familiarità con questa famosa saga, può tranquillamente guardare e comprendere benissimo il film di Ni No Kuni. Infatti non c’è alcun legame diretto tra le vicende che si sviluppano nei due tipi di animazione. Yoshiyuki Momore, famoso per il suo contributo in La Principessa Mononoke, Porco Rosso e La Città Incantata, (titoli storici e immortali dello Studio Ghibli), è il direttore del lungometraggio. La sceneggiatura invece è il frutto di Akihiro Hino, autore di vari videogiochi e amministratore delegato di Level-5.
Anche la colonna sonora risulterà familiare agli amanti degli anime. Infatti i temi principali, oltre ad essere presenti nei due videogiochi, sono opera del maestro Joe Hisaishi. Compositore apprezzato per le colonne sonore di vari film di Takeshi Kitano e Hayao Miyazaki.
I protagonisti scelti sono tre studenti tredicenni, Haru, Kotona e Yu, quest’ultimo costretto in sedia a rotelle. Un incidente mortale li legherà per sempre. Scopriranno l’esistenza di un mondo parallelo, Ni No Kuni (che letteralmente vuol dire Secondo Mondo/Secondo Regno), in cui esistono delle versioni alternative di loro stessi. Dovranno far fronte a delle scelte veramente difficili e di vitale importanza. Ciò che viene cambiato in questo nuovo mondo ha delle forti ripercussioni nelle loro vite reali.
Detto questo siamo lontani anni luce dalle pellicole del famoso studio di animazione. Alla realizzazione di Ni No Kuni ha lavorato l’Oriental Light and Magic, uno studio che ha lavorato alla produzione di Berserk e Pokémon. Purtroppo, nonostante la ricerca di fondali ad effetto molto colorati ispirandosi sia ai film Ghibli che ai videogiochi, l’effetto non è stato lo stesso. Manca la cura dei dettagli, soprattutto della caratterizzazione dei protagonisti che non sono presentati e collocati in maniera chiara. A volte si ha l’impressione che la trama sia poco fluida e diventa facilmente prevedibile. Seppur toccando temi importanti, come la disabilità, l’amore, il significato della vita, il dolore della malattia e della morte; la trama si sviluppa un po’ troppo velocemente.
Probabilmente la durata del film non è stata sufficiente per creare un coinvolgimento come nei videogiochi, in cui tutto è più fluido e curato.
Tutto sommato il film è comunque piacevole, animazioni e narrazione gradevoli ma assolutamente senza grosse elevazioni e momenti di spicco. La pecca più grossa è che ne consegue un coinvolgimento marginale, probabilmente il risultato è più adatto ad un pubblico senza troppe pretese.