> saldaPress ha portato in Italia Night Fever, il nuovo volume noir (autoconclusivo) di Ed Brubaker, Sean e Jacob Phillips dove ci viene raccontato come un uomo ordinario diventa (per caso) l’uomo che è sempre voluto essere
Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo pensato di mollare tutto e fare altro. Diventare un’altra persona, magari quello che abbiamo sempre sognato di essere. È esattamente quello che succede a Jonathan Webb, uno dei migliori agenti di vendita di libri della sua azienda, che per caso si ritrova, durante una serata parigina, catapultato in una situazione dove tira fuori qualità e determinazione che non pensava di avere. E scopre che gli piace, anzi…è quello che ha sempre voluto essere in realtà.
Parte da questo incipit il nuovo volume di Saldapress, Night Fever, realizzato dall’indissolubile coppia del fumetto noir lo scrittore Ed Brubaker e il disegnatore Sean Phillips, coadiuvati ai colori da Jacob Phillips (talentuoso figlio del disegnatore).
Ed Brubaker è da molto tempo nel giro dei comics e ha scritto grandi pagine del fumetto supereroistico sia in Marvel (Capitain America, X-Men, Daredevil) che in DC Comics (Batman, Gotham Central, Catwoman), ma è sui suoi progetti personali per Image che lo scrittore e sceneggiatore statunitense ha dato il meglio di sé. Particolarmente apprezzati dal pubblico sono i diversi lavori che Brubaker ha realizzato proprio insieme a Sean Phillips uno dei disegnatori con cui ha maggior feeling e con cui ha dato origine a delle vere perle del genere fumettistico noir e thriller, come Criminal, Fatale, Kill or Be Killed, Reckless e molti altri.
A questa lista si aggiunge Night Fever, un libro che nasce per gioco, come scrive nella postfazione Brubaker (parla di ‘pausa’ dall’ultimo progetto che in realtà per i due vuol dire dedicarsi a un altro fumetto), ma che lo scrittore ha in testa sin dal 2010 e che piano piano è stato elaborato e ha preso forma, prima di arrivare sottoforma di sceneggiatura nelle mani di Sean Phillips.
Stiamo parlando dell’ennesimo capolavoro della premiata ditta Brubaker & Phillips? Andiamo a scoprirlo insieme!
La notte che Jonathan Webb ha sempre sognato
Maggio 1978. Jonathan Webb è un agente che vende libri in trasferta in Europa. L’uomo conduce una vita all’apparenza perfetta; ottimo lavoro ben pagato, una bella moglie e due figli, una casa con lo steccato bianco. Webb pare viva il classico sogno americano. Eppure sotto sotto Jonathan è insoddisfatto. Avrebbe voluto fare lo scrittore, ma si ritrova a vendere i libri che tanto avrebbe voluto scrivere, e lo fa in maniera talmente naturale che dopo tanti anni gli pare di ‘andare con il pilota automatico’. La sua vita lo annoia. Ma in una notte insonne mentre è in trasferta, decide di fare due passi per trovare una farmacia aperta. Passeggiando, nota una coppia mascherata e decide di seguirli sino alla loro destinazione; una festa esclusiva in puro stile Eyes wide shut. Jonathan coglie l’occasione e si imbuca spacciandosi per uno degli invitati: Griffin.
Procuratosi una maschera, Webb si ritrova con diecimila dollari di credito e accesso a tutte le sale della festa dove lussuria, perversione e desiderio sono ordinaria amministrazione. E scopre che quella situazione trasgressiva, l’impersonare un altro uomo, lo eccita.
Ma tra gli invitati c’è una persona senza maschera che pare osservarlo. L’uomo fa finta di niente e si gode la serata. Uscito dal club Webb viene, però, aggredito e quasi ucciso, se non fosse per l’intervento dell’uomo senza maschera visto alla festa, che lo salva. Rainer, questo è il suo nome, è il classico tutto d’un pezzo e impavido come i protagonisti che si vedono nei film d’azione. Rainer pone una semplice domanda a Webb: che tipo di uomo vuole essere?
Da quel momento il nostro protagonista incapperà in situazioni pericolose, violente, illegali e psichedeliche. Ed è esattamente quello che ha sempre voluto.
Liberarsi dalla ragnatela di una vita ordinaria
In Night Fever c’è tutto lo stile che ritroviamo solitamente nelle opere del due Brubaker e Phillips; ambientazioni noir, personaggi dalla dubbia moralità, intrighi e sensualità.
Jonathan Webb è un personaggio ordinario, quasi banale in partenza. Brubaker ha la capacità di cucire, come un abile sarto, pagina dopo pagina addosso al protagonista il vero volto di Webb. Un uomo che non vede l’ora di uscire dalla ragnatela in cui si sente imprigionato. Un uomo che trova in Rainer un esempio di quello che avrebbe sempre voluto essere, ma soprattutto una via di fuga dalla sua vita piatta.
Rainer e Webb sono, inizialmente, due uomini con ben poco in comune. Il primo sembra uscito da un film di James Bond, mentre il secondo assomiglia a Walter White prima di diventare in TV il signore della Blue Meth. Eppure.. più la storia prosegue e più si nota come i due personaggi non sono poi così diversi, una volta che la personalità di Webb viene fuori. Persi i freni inibitori Webb potrebbe risultare anche più sopra le righe di Rainer. I due sono i personaggi chiave di Night Fever; tutti gli altri sono solo comprimari anonimi che poco hanno da dire rispetto ai due ottimi protagonisti.
Interessante come venga sviluppato il concetto del tirare fuori il ‘vero io’. Quasi come fosse un bisogno primordiale, Night Fever ci ricorda come molto spesso le persone vivono delle vite che li costringono a delle etichette che per la società sono simbolo di equilibrio e benessere. Queste persone hanno bisogno di altro, proprio come Webb e a volte dovrebbero lasciarsi andare di più per tirare fuori alcune emozioni represse. Al contempo, però, Night Fever sottolinea come questi desideri e istinti spesso è meglio che rimangano sopiti; dentro ognuno di noi potrebbe nascondersi un’oscurità degna di Mr. Hyde.
A rubare la scena, sicuramente c’è anche la location dove vengono narrate le avventure di Night Fever. Una Parigi notturna di fine anni ’70 è sicuramente un luogo perfetto dove ambientare una storia noir dal sapore quasi magico. Sean Phillips riesce ancora una volta a stupire, forse perché l’autore britannico si sente un po’ di più a ‘casa’ con ambientazioni made in Europe (anche se francesi e non inglesi). L’aria che si respira tra le tavole di Phillips è a metà tra Midnight in Paris quando i personaggi si aggirano per le vie parigine, e un qualsiasi film di 007, quando si passa all’azione nuda e (molto) cruda.
Night Fever ci regala una trama in graduale crescendo. Più prende consapevolezza Webb di chi vuole essere, più i ritmi della storia aumentano e così le situazioni pericolose (alcune addirittura paradossali), la violenza e la crudeltà. Il finale è sicuramente spiazzante e per nulla scontato, in quanto svela definitivamente la vera faccia del venditore di libri Jonathan Webb. Insomma, in puro stile Brubaker.
Un piccolo appunto sul colorista Jacob Phillips: il ragazzo ha talento e si vede. Personalmente il mio personale primo contatto con il figlio del più noto Sean è stato sulle pagine di Newburn con Chip Zdarsky come disegnatore è il parere era stato ampiamente positivo. Successivamente ho scoperto che è anche un eccellente colorista e lo dimostra anche sulle pagine di Night Fever, integrandosi alla perfezione con la sceneggiatura di Brubaker e le matite del padre Sean.
Dopo aver parlato dei pregi di Night Fever, bisogna parlare anche dei difetti; la trama è sicuramente intrigante e coinvolgente, ma alcuni spunti e passaggi non vengono spiegati in maniera esaustiva, imponendo ai lettori di dare per assodate certe cose. Il finale come detto è spiazzante e sicuramente originale, ma chiude bruscamente le fila di tutte le trame imbastite lasciando un po’ l’amaro in bocca.
Night Fever – Conclusioni
Night Fever è un fumetto che omaggia il noir europeo di fine anni ’70. Brubaker e Phillips sono due autori che vanno, come il loro protagonista, con il pilota automatico e confezionano l’ennesima buona storia che ogni fan di questo team creativo apprezzerà.
L’ottimo ritmo, la calibrata caratterizzazione dei personaggi e le ambientazioni da spy movie devono fare i conti con una trama che meritava sicuramente qualche capitolo in più e forse ora staremmo parlando dell’ennesima perla confezionata dagli autori.
