> “Ophidian” è la nuova graphic novel di Green Moon Comics che porta in scena l’imperituro scontro tra Bene e il Male… mostrando tutte le sfumature che sono tra l’una e l’altra parte. Ecco la recensione della Guerra che ha cambiato l’ordine Celeste che pensavamo di conoscere.
Un Nephilim – parola di origine ebraica presente già nell’Antico Testamento – è una creatura mezza umana e mezza angelica, nata dall’incontro carnale di un’umana e di un angelo. Seth Frozen è un avvocato, molto capace, carismatico e misterioso. Seth Frozen è un Nephilim di nome Ophidian ma non sa di esserlo. E non sa che è destinato a cambiare gli equilibri della sfera celeste.
L’eponima graphic novel di Green Moon Comics ha come protagonista proprio Seth Frozen/Ophidian e la sua missione di riscrivere le gerarchie che sono tramandate dalle Scritture. Di Lucio Perrimezzi, Francesca Follini e Fiorella Cogliandro, Ophidian è un racconto che porta in scena la tradizione cattolica, con angeli bellissimi, demoni oscuri ed egualmente potenti, rivisitandola con la metafora dell’eterna lotta tra Bene e Male per parlare di moralità, potere e giustizia nelle varie sfumature – in senso assoluto e relativo – che possono assumere.
Frozen è un avvocato che esercita la propria professione con estremo successo. Elogiato da suo padre adottivo Andreas Zohrr, nonché titolare dello studio cui è associato, Seth ha un passato misterioso proprio come il suo carattere. Talvolta discontinuo, è coccolato – non senza rimproveri – da tutti perché capace nel suo lavoro. Difende i propri clienti con tenacia ed arguzia, tutelando anche quelli evidentemente colpevoli. Tutto sembra andare alla grande per Frozen, finché un giorno si presenta alla sua porta un misterioso individuo che sembra conoscerlo molto bene… e la sua esistenza non sarà più la stessa.
L’elegante e distinto signore canuto si rivela essere un emissario di Melchisedek, l’Arcangelo Michele, il braccio destro (e armato) di Dio con un antichissimo legame con Ophidian: i due, infatti, sono connessi da un passato che Seth, nella sua vita terrena, ha dimenticato di avere. Ed ora, con l’omicidio per mano divina di Andreas, è tornato prepotentemente e dolorosamente a galla.
Ma perché l’Arcaneglo Michele, che come creatura celeste non dovrebbe inseguire sentimenti umani, cerca vendetta nei confronti di Ophidian? Quale potenziale minaccia costituisce questo essere per le Alte Sfere Celesti?
Ophidian è un racconto in sei capitoli con una sceneggiatura solida e ben centrata di Perrimezzi: un racconto diretto e deciso, che rielabora la tradizione cristiana tramandata dalle Scritture in un fantasy fruibile a tutti. Al centro delle vicende, il mezzo angelo-mezzo uomo Seth Frozen, figlio dell’angelo esiliato Elohim e potenziale minaccia per il nuovo Ordine Celeste isituito da Michele. Nel suo racconto, l’autore riprende tópoi classici della letteratura del genere, che abbiamo visto rielaborate in diverse salse su più media, dalla Commedia dantesca, ai comics e i romanzi di Neil Gaimann, alle serie TV tratte da essi: partendo dal letterale assunto nietzchiano (Dio è morto), si ha lo scontro tra umano e divino, tra reietti e giusti, tra Male e Bene in un continuo ribaltamento di ruoli che sovverte la tradizione. L’Arcangelo Michele è l’antagonista, deciso a prendere il posto di Dio nel Paradiso e pronto ad eliminare chiunque possa costituire una minaccia per lui. Minaccia portata in prima persona dal figlio di Elohim, il quale era, in un certo senso, suo fratello (non vi ricorda, per esempio, Il Re Leone?).
Seth Frozen, riacquisita la memoria, è deciso a portare a compimento gli insegnamenti dei suoi padri: Elohim era l’Angelo della Giustizia, il prediletto di Dio; Andreas un avvocato giusto che gli ha trasmesso le leggi terrene. Ophidian, nella sua dimensione semidivina, è destinato ad essere portatore di giustizia nella sfera celeste, sulle orme di suo padre e mettendo in pratica ciò che ha imparato sulla Terra. È il suo destino, reso ancora più limpido soprattutto dopo aver visto con i propri occhi quanto quello della giustizia sia un concetto estremamente relativo: c’è sempre del Bene nel Male e viceversa; ci sono sentimenti prettamente umani come l’invidia, la gelosia, la sete di potere, ma anche l’amore carnale, l’altruismo pure in esseri – tradizionalmente – perfetti come gli Angeli. Nessuno è davvero un eroe, né un cattivo finché non si comporta come tale: e nemmeno quando si saranno schierati gli eserciti, risulteranno del tutto limpidi, bianchi o neri. E, allora, il luogo più giusto per chi è (stato) grigio come Seth nella sua vita umana, non è né il Paradiso, né l’Inferno ma un Purgatorio dove capire come autodeterminarsi.
Le tavole di Francesca Follini recuperano l’iconografia classica dei personaggi: Angeli lucenti, maestosi, bellissimi eppure con delle linee ambigue, prepotenti, altezzose. Così come i reietti vengono rappresentati con un look emo-punk molto moderno, volutamente destinato a far empatizzare i lettori con l’esercito di Ophidian.
Ophidian, in definitiva, risulta essere una lettura piacevole (seppur dalle tematiche centrali non del tutto originali) che rielabora mito, religione e tradizione per una storia che può essere inquadrata nel genere fantasy. Con alcuni dei protagonisti della storia che appartengono ad una dimensione “sacra”, non deve essere stato facile per gli autori di Green Moon Comics trovare una cifra che potesse non essere considerata – in qualche misura – blasfema: ci sono riusciti, realizzando una buona rivisitazione in cui angeli, demoni, umani, Paradiso ed Inferno dimostrano di essere personaggi e luoghi, con le loro contraddizioni e con i loro tratti tradizionali cui aggiungere licenze poetiche funzionali, dal potenziale narrativo enorme.
