Paddington in Perù, la recensione del terzo capitolo della saga

Paddington in Perù, terzo capitolo dei film con l’orsetto educato e gentile, arriva il 20 febbraio nei cinema italiani. Dopo otto anni dal secondo film, questa volta le avventure del dolce protagonista e della sua famiglia si spostano oltre oceano, direttamente in America Latina

Noi di Meganerd lo abbiamo già visto e in quest’articolo vi raccontiamo qualcosa di più

recensione paddingtorn in perù

Paddington in Perù è diretto da Dougal Wilson al suo esordio alla regia. Nel cast ritroviamo Hugh Bonneville, Julie Walters, Jim Broadbent, Madeleine Harris, Samuel Joslin e Imelda Staunton. Ma ci sono anche nuovi volti. Si uniscono infatti Antonio Banderas, Olivia Colman ed Emily Mortimer, che sostituisce Sally Hawkins nel ruolo della Signora Brown.

In questo terzo capitolo, Paddington, che ha appena ricevuto la cittadinanza inglese, riceve un messaggio allarmante dall’Istituto per orsi anziani in Perù, dove si trova sua Zia Lucy. Preoccupato, decide di partire per aiutarla, accompagnato dalla famiglia Brown. Tuttavia, una volta arrivati, scoprono con sgomento che Zia Lucy è scomparsa.

L’unico indizio per ritrovarla è un misterioso punto segnato su un’enigmatica mappa. Decisi a seguirne le tracce, i Brown affittano l’imbarcazione di Hunter Cabot e sua figlia Gina per esplorare l’Amazzonia. Durante il viaggio, però, non mancheranno imprevisti e rivelazioni che porteranno a galla aspetti inediti del passato di Paddington e di altri personaggi.

Paddington

Paddington esplora le sue origini

Il doppiaggio italiano vede Francesco Mandelli (Paddington), Francesca Fiorentini (Mary Brown), Luca Biagini (Henry Brown), Cristina Noci (Signora Bird), Fabrizio Pucci (Hunter Cabot), Giò Giò Rapattoni (Reverenda Madre), Luca Ward (Phoenix Buchanan), Carlo Valli (Signor Gruber), Graziella Polesinanti (Zia Lucy), Emanuela Ionica (Judy Brown), Gabriele Caprio (Jonathan Brown) e Chiara Fabiano (Gina). Paddington in Perù è un film emozionante e divertente, anche se non riesce a mantenere lo stesso livello dei primi due.
La forza del film risiede, prima di tutto, in Paddington, un personaggio iconico con cui è impossibile non empatizzare grazie al suo grande cuore e alla sua ingenua fiducia negli altri. Grandi interpretazioni le regalano (ma non avevamo dubbi), anche Olivia Colman e Antonio Banderas che, calati perfettamente nell’ambientazione e nell’universo narrativo dell’orsetto gentiluomo, rendono il film ancora più coinvolgente.
Il film esplora con delicatezza ed emozione il legame con le proprie radici e l’importanza delle proprie origini. Paddington ha infatti sempre vissuto con il desiderio di conoscere il proprio passato, sentendosi a volte smarrito e senza un vero posto nel mondo. Questo viaggio rappresenterà per lui una tappa fondamentale nella ricerca della propria identità.
Inoltre, questo film presenta anche le dinamiche familiari in evoluzione, mostrando come i cambiamenti legati alla crescita e all’adolescenza possano creare un distacco tra i membri di una famiglia.  Un aspetto che emerge con forza attraverso il rapporto tra i figli dei Brown e i loro genitori.
Paddington

Pur essendo un film emozionante e capace di strappare alcune lacrime, Paddington in Perù non raggiunge a pieno la magia dei primi due capitoli. Anche se l’umorismo britannico è ancora presente, seppur in minor misura, il film non conquista pienamente come i precedenti capitoli. Si avverte il cambio di regia da Paul King a Dougal Wilson, che trasforma la narrazione rendendolo più simile a un film d’avventura, complice inevitabilmente il passaggio da Londra al Perù.

Questo spostamento geografico, se da un lato amplia l’orizzonte della storia, dall’altro modifica la formula vincente dei primi due film, costruita sull’integrazione di Paddington a Londra come straniero, sulle sue difficoltà nell’adattarsi a una nuova vita e sulla sua smisurata gentilezza, elementi che hanno conquistato il botteghino e il cuore degli spettatori in tutto il mondo.

Ciò nonostante, questa trilogia è deliziosa non solo per i più piccoli, ma è capace di scaldare il cuore anche, e soprattutto, degli adulti. Attraverso metafore e sottotesti che affrontano tematiche più mature—e più facilmente percepibili dai grandi—il film riesce a trasmettere i suoi messaggi con una delicatezza rara.

Questo capitolo non è solo un viaggio avventuroso negli incontaminati paesaggi della giungla amazzonica, ma è anche una ricerca profonda delle proprie radici e di un senso di appartenenza, dove anche le trasformazioni nei legami familiari giocano un ruolo fondamentale. È, inoltre, anche una tappa importante della vita di Paddington, cruciale per ritrovare sé stesso e abbracciare il proprio passato.

Diventa così impossibile non commuoversi ed è naturale lasciarsi avvolgere dal calore dei Brown e dal mitico orsetto dal Montgomery blu, goloso di marmellata e sempre pronto a tendere la zampa a chi è in difficoltà.

Paddington in Perù

Paddington in Perù

Paese: Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Giappone
Anno: 2024
Durata: 106 minuti
Regia: Dougal Wilson
Sceneggiatura: Mark Burton, Jon Foster, James Lamont
Casa di produzione: StudioCanal, Columbia Pictures, Kinoshita Group, Heyday Films
Distribuzione italiana: Eagle Pictures
Interpreti e personaggio:
Hugh Bonneville: Henry Brown
Emily Mortimer: Mary Brown
Olivia Colman: Reverenda Madre
Antonio Banderas: Hunter Cabot
Carla Tous: Gina Cabot
Madeleine Harris: Judy Brown
Samuel Joslin: Jonathan Brown
Julie Walters: Sarah Winifred Elizabeth "Winnie" Bird
Jim Broadbent: Samuel Gruber
Hugh Grant: Phoenix Buchanan
Doppiatori italiani:
Francesco Mandelli: Paddington
Graziella Polesinanti: zia Lucy
Luca Biagini: Henry Brown
Francesca Fiorentini: Mary Brown
Giò Giò Rapattoni: Reverenda Madre
Fabrizio Pucci: Hunter Cabot
Chiara Fabiano: Gina Cabot
Emanuela Ionica: Judy Brown
Gabriele Caprio: Jonathan Brown
Cristina Noci: Sarah Winifred Elizabeth "Winnie" Bird
Carlo Valli: Samuel Gruber
Luca Ward: Phoenix Buchanan
Voto:

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Ludovica

Ludovica Terracciano

Mancina, testarda e fin troppo sognatrice. Mi tuffo in ogni storia che vedo come Alice nel Paese delle Meraviglie. Mi trovate seduta al Central Perk mentre bevo caffè e leggo Harry Potter.

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