Questa settimana arriva in libreria e in fumetteria il primo volume di Radiant Black, la nuova serie di Kyle Higgins e Marcelo Costa pubblicata in Italia da saldaPress. Ecco, puntuale, la recensione di MegaNerd, Rigorosamente NO SPOILER!
Radiant Black è il primo personaggio dell’universo Massive-Verse voluto da Kyle Higgins. Con i disegni del brasiliano Marcelo Costa. Distribuito in USA da Image, è finalmente arrivato in Italia grazie alla reggiana SaldaPress.
Il Massive-Verse è un nuovo universo condiviso nato proprio con Radiant Black, che ha iniziato le pubblicazioni nel febbraio del 2021. Visto il grande successo di critica e di pubblico e la candidatura al Premio Eisner come miglior nuova serie 2022, Higgins ha poi realizzato un crossover one-shot dal titolo Supermassive con i disegni dei nostri Francesco Manna e Simone Ragazzoni. Volume andato in stampa in USA lo scorso febbraio.
Il One-Shot funge da crossover tra Radiant Black, Inferno Girl Red e Rogue Sun, quest’ultimi alla loro prima apparizione. Sarebbero poi seguite le serie regolari di entrambi. Rogue Sun è uscita a marzo di quest’anno, Inferno Red Girl debutterà il prossimo gennaio. Ma questi non sono tutti i progetti legati al nuovo universo, di cui sicuramente sentiremo parlare in futuro. Anche perché Radiant Black, che è la colonna portante di questo nuovo mondo fumettistico in espansione, ha ricevuto un importante endorsement nientepopodimeno che da Robert Kirkman, che ha detto:
«Se siete arrivati tardi per leggere Invincible, non dovete perdervi Radiant Black».
Il volume, dal titolo Origini (poco) segrete, si apre raccontandoci di Nathan, un giovane aspirante scrittore che, a causa della mancanza di idee e dei debiti accumulati, è costretto a lasciare Los Angeles e tornare a casa dei suoi, in Illinois. Lì ritrova il vecchio amico Marshall, un appassionato di cinema che non se n’è mai andato – e che a tratti ricorda Randal di Clerks.
Durante un’uscita dei due, Nathan entra in contatto con quello che lui stesso chiama mini buco nero. Afferrandolo, viene investito da un’onda di energia: si ritroverà a indossare un costume con tanto di casco che è una via di mezzo tra un Power Ranger e Ultraman (esempi non a caso). La trasformazione sembra anche avergli donato dei poteri antigravitazionali, di cui ha una prima dimostrazione salvando l’amico da un treno in corsa… riuscendo a far fluttuare sia il suo amico che il treno!
Nonostante quella che a chiunque sembrerebbe una grande opportunità, Nathan appare incapace di coglierla. Non ne intuisce le potenzialità. Affranto e ingabbiato dal suo lungo e apparentemente insanabile blocco dello scrittore.
Prima di proseguire, una piccola nota su questo spunto di trama: la questione della mancanza di ispirazione potrebbe apparire un po’ banale e un po’ troppo trascinata per le lunghe, con Nathan che sembra assolutamente statico nella sua posizione. Una situazione che, inevitabilmente, porta a un rallentamento della trama nella fase centrale del volume, proprio quando ci si aspetta che debba decollare. Ma attenzione: probabilmente (e mi auguro che), proseguendo nella lettura (in USA la serie sta andando avanti e sono già usciti tre TP che raccolgono i primi 18 numeri), l’autore ci spiegherà perché si sia soffermato così a lungo sulle sofferenze di Nathan e sulla trama irrisolta della storia che sta tentando di scrivere, dando così un senso compiuto a quanto letto nei primi numeri di Radiant Black.
Ad ogni modo, l’avventura prosegue presentandoci un secondo costume Radiant, questa volta rosso e indossato da un misterioso personaggio che non sembra avere buone intenzioni. Anche se s’intuisce fin da subito (e forse troppo facilmente) che proprio cattivo non è.
La parola Radiant, (che verrà arricchita da Marshall con l’aggiunta di Black, per dare un tono più da supereroe a Nathan), viene suggerita a Nathan da una misteriosa entità che gli appare in incubi/visioni oniriche. L’entità, in modo enigmatico, sembra voler spiegare al novello supereroe il senso dell’avventura che sta vivendo.
Gli ultimi due capitoli di questo primo volume danno una grande spinta alla storia, con un importante colpo di scena e un’inattesa ma graditissima origin story, emotivamente molto potente, di uno dei protagonisti.
I protagonisti vengono ridefiniti, andando a costruire un importante preambolo per quel che accadrà nelle ultime pagine, che chiudono il volume con un cliffhanger powerangeroso che porta a mille l’hype per il prossimo volume.
Tirando le somme, Radiant Black parte forse a rilento. A tratti l’autore, soprattutto nei numeri centrali, non appare certo della direzione da intraprendere: il personaggio principale rischia di perdere appeal ma, andando avanti, Higgins recupera il controllo del timone. Anzi, ci fa capire che non l’ha mai perso e che tutto ha un senso. L’autore sembra avere ben chiaro il concetto che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ma lo reinterpreta. Così, il nostro Nathan sembra non voler aggiungere responsabilità a una vita – la sua – che ancora non ha imboccato la giusta direzione. E il fato gli darà – in parte – ragione.
Le influenze orientali dell’autore sono evidenti. Kyle Higgins ha un trascorso con personaggi come i Power Rangers e Ultraman. E si vede.
Per quel che riguarda i disegni, sia Costa che Eduardo Ferigato e David Lafuente (gli altri due artisti coinvolti in questi primi sei numeri) fanno un ottimo lavoro. I colori vivaci stile animated series sono perfetti per il racconto. Con una nota di pregio per la storia di origini disegnata da Lafuente nel capitolo 6, che chiude il volume.
L’edizione saldaPress è un volume di 176 pagine 168×256 in brossurato: una scelta che personalmente condivido. Evita un inopportuno aumento di costo per una – a mio parere inutile – copertina rigida e migliora la leggibilità. Ovviamente è una valutazione soggettiva, so che molti lettori non riescono a rinunciare al cartonato. Ma la scelta del formato TP americano è, secondo me, la migliore per favorire la lettura. Altri, per un cartonato con sei storie, chiedono intorno ai 20 euro. Radiant Black #1 ne costa 15,90 (un euro in più per la variant cover di David Finch). Una scelta, quella del brossurato, che, in tempi di crisi, dovrebbe essere seguita anche da editori più blasonati.
Un nuovo universo, nuovi protagonisti un po’ supereroi e un po’ supersentai. Un’edizione italiana di qualità e a buon prezzo. Cosa volete di più?