Ranma ½ – Prime impressioni sull’Anime dello Studio Mappa

Abbiamo visto i primi episodi dell’attesissimo remake di Ranma ½ realizzato dallo Studio MAPPA e trasmesso in tutto il mondo da Netflix: ecco cosa ne pensiamo (ovviamente senza spoiler)

recensione ranma netflix

 

«Lei è un Lui, Lui è una Lei!»
Cito, più o meno impropriamente, un’altra amatissima commedia degli equivoci per trovare il giusto La per queste mie due righe sui primissimi episodi della nuova versione dell’Anime di RANMA ½, realizzata da Studio MAPPA e presentata in Patria da Nippon TV e nel resto del mondo da Netflix.
E lo so, dovrei chiamarlo “Remake“, ma trovo sia un termine usato altrettanto un poco impropriamente: a parte far sollevare sugli scudi le persone sui social, infatti, lascia intendere, con una certa furbizia di fondo, che l’unico metro di paragone sia con la vecchia serie Anime di fine Anni ’80, quella che da noi, come spesso accadeva, ha conosciuto vari passaggi televisivi, in primis sulle TV regionali, e i soliti tagli censori vari ed eventuali.
Ma la verità è, per Studio Deen allora e per MAPPA oggi, che la stella polare è l’opera originale, il Manga firmato dalla “Principessa” degli stessi, Rumiko Takahashi.
È a quelle pagine, datate 1987, che bisogna soprattutto guardare, ad un fumetto che nacque per volontà della sua autrice di raccontare una storia che mischiasse l’atmosfera liceale con il tema delle arti marziali, in qualche misura preponderante all’epoca (erano gli anni di “Ken il Guerriero“, “Dragon Ball” e “I Cavalieri dello Zodiaco“), ma naturalmente a suo modo, giocando con la commedia, gli equivoci, le situazioni folli e le risate.
Così, ecco arrivare, sulle pagine di Weekly Shōnen Sunday, dopo la conclusione di un altro successo comico dell’autrice, “Urusei Yatsura“, che magari conoscete meglio come “Lamù“, questa storia dai tratti surreali, in cui un giovane sedicenne, Ranma Saotome, in seguito ad una tragicomica maledizione, diventa donna se si bagna in acqua fredda, e ritorna maschio se invece l’acqua è calda. Nello stesso destino, ma con risultati ancora più demenziali, incorre il padre, Genma, che però si trasforma in un enorme panda.
Ranma-distracts-panda-father
I due, di ritorno dalla Cina dove si erano recati per una serie di intensi allenamenti nelle arti marziali, giungono così a Tokyo, in visita presso il dojo un vecchio amico di Genma, Soun Tendo, che ha tre figlie, la diciannovenne Kasumi, la diciassettenne Nabiki e la sedicenne Akane. I due uomini hanno deciso a suo tempo che Ranma e una delle ragazze devono sposarsi, così da garantire un futuro al dojo dei Tendo, altrimenti in disgrazia.
“La pagliuzza corta” tocca a Akane, anche in seguito ad una giravolta di situazioni esilaranti, che mettono i due giovani al centro di tutto un circo di personaggi uno più stravagante dell’altro, tra combattimenti (mai davvero violenti) e relazioni personali intricate e complicate, il tutto sempre con il sorriso sulle labbra del lettore (se non proprio la risata).
C’è anche un tocco, leggero e mai davvero volgare, di deliziosa malizia, che gioca sulle situazioni in cui Ranma cambia sesso, sul pudore e sulla dinamica da commedia, senza essere scollacciate o gratuite, ma sempre in nome… esatto, della risata e della soap opera.
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Ranma ½ è tornato

E Studio MAPPA ha preso tutto questo, e lo ha riversato all’interno del suo adattamento: i primi due episodi sono fedelissimi allo spirito della creazione della Takahashi, anzi sanno riproporre quelle tavole con una precisione tale da replicarne anche i dialoghi, donando freschezza, ritmo indiavolato alle sequenze action e una stilistica modernità, partendo dal character design, di cui si è occupato Hiromi Taniguchi.
Senza dimenticare il tempo comico, che rimane inalterato e si amplia grazie al respiro dell’animazione, senza accelerare ma lasciando respirare ogni scena, ogni gag.
Da poche vignette si passa a sequenze intere, che si rafforzano nel passaggio al medium televisivo: basti prendere la tanto chiacchierata scena in cui Akane vede Ranma nudo e, più avanti nell’episodio, viceversa.
Se in quel momento, anzichè farvi la giusta sonora risata, vi siete solo concentrati sulla “censura” della mancata linea delle natiche o o dei capezzoli, il problema non è esattamente solo di Studio MAPPA, a quel punto.
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Come detto, neanche la Takahashi nel manga è mai stata esagerata o provocante in modo gratuito, con forme mai davvero procaci e sempre con una ben caratteristica delicatezza del tratto, e lo stesso fa questa nuova versione, cercando di proporre la medesima scena, ma senza cedere il fianco ad eventuali forbici censorie (che magari arriverebbero da chi non aspetta altro per gridare che “nessuno pensa ai bambini!”) consegnando un adattamento che funziona benissimo per un pubblico davvero di tutte le età, proprio per questo essere maliziosa ma non troppo.
E come ho scritto in apertura, il termine “remake” è usato un poco impropriamente anche per questo: si sottintende esista solo il vecchio Anime, perchè molte persone conoscono in fondo solo quello, e d’altronde, specialmente nel Nostro Paese, sarebbe pure un poco vero.
Allora li chiamavamo “cartoni animati” ed erano il primo incontro per una generazione con storie e personaggi le cui controparti cartacee sarebbero arrivate solo anni dopo in Italia, proprio grazie al successo ottenuto sul piccolo schermo, lungo pomeriggi oggi venati di nostalgia canaglia che tutto ci fa ricordare come bellissimo.
The anime studio behind Attack on Titan is remaking a fan-favorite '90s  show for Netflix, and it just got its first trailer | GamesRadar+
Di sicuro, Studio MAPPA è ben conscio del peso culturale della vecchia serie (senza scordare tutto quello che da “Ranma ½” è poi derivato negli anni, dai videogame ai film) , ne cerca dove può rispettosi paralleli e, non ultimo, si affida a gran parte del cast originale anche per doppiare questa nuova versione, lanciando un amo al vecchio pubblico, ma puntando sempre e comunque ai ragazzi di oggi, ad una generazione che non è la stessa di trent’anni fa, che magari conosce “La Principessa dei Manga”, ma non ha interesse anche a recuperare Anime invecchiati non sempre benissimo e pieni di episodi filler (che oggi vengono visti spesso come forzature da evitare tramite apposite liste che si possono recuperare online).
Una nuova versione, se ben fatta come sembra essere questo il caso, che non tradisce, ma anzi al contrario esalta dove deve, non può certo causare danni, soprattutto poi se, appunto, serve ad avvicinare a questo spassoso mondo nuovi appassionati.
Qualitativamente, non si può certo dire che l’animazione di Studio Deen fosse chissà che eccellenza, e complice il fatto che il medium è grazie al cielo evoluto nel tempo, sia come stilistica che come mezzi che come linguaggio, MAPPA dimostra di sapere quello che fa, soprattutto nelle sequenze ricche d’azione: d’altronde parliamo di chi si è occupato della stagione finale de “L’Attacco dei Giganti“, di “Chainsaw Man” e di “Jujutsu Kaisen“.
Ranma1/2 (TV Series 2024– ) - IMDb
Nel primo episodio, i combattimenti tra Ranma e Genma (sia per le strade di Tokyo che nel frashback) sono una meraviglia in movimento.
Certo, c’è questo “capriccio” (virgolette assolutamente d’obbligo) dei cambi di colore, dove in alcuni frangenti scatta un filtro tutto particolare, cosa non fastidiosa di per sè (il lavoro cromatico in generale ci regala una costante atmosfera a metà tra pop e favola moderna) ma straniante, perché sembra apparire senza reale fondamento, se non quello di voler utilizzare ogni mezzo per conferire originalità alla visione, senza mai apparire “statici” o privi di idee, ma cercando anzi di evidenziare i vari momenti ideati dalla Takahashi con trovate ad hoc, senza aggiungere di sana pianta alla narrazione ma solo sottolineandoli in modo “diverso” e puntuale (come la consegna delle rose da parte di Kuno nel secondo episodio – non dico altro per non spoilerare – efficacissima).
Tra l’altro, ad essere onesti, e a rileggere oggi i primi cinque capitoli del fumetto (quelli alla base di questi due episodi, insomma) molto di quello di cui ci si sta lamentando possa mancare non è comunque presente: sarà infatti il prossimo episodio a sancire in maniera chiara la direzione di Studio MAPPA (mi riferisco ad esempio alla gag delle foto: chi sa, sa).
Do Ranma and Akane End Up Togehter in Ranma 1/2?
Da lì l’autrice inizia a spingere un poco sulla storia, sui nuovi personaggi e su tutta una serie di situazioni che non vedo l’ora di scoprire come saranno presentate.
Perchè è in effetti il punto di domanda sospeso come una spada di Damocle, considerazioni che puoi fare basandoti solo su quaranta minuti scarsi di visione e poco altro: sarà solo a stagione completa, solo dopo aver visto anche il dodicesimo episodio, che si potrà davvero dire, con più fondata certezza, se il lavoro di MAPPA, sotto la direzione di Kōnosuke Uda, sarà da promuovere a pieni voti o “rimandare a settembre”.
Di sicuro, la partenza fa decisamente ben sperare, il divertimento c’è tutto ed è un piacere autentico quello di ritrovare personaggi che, inevitabile, ti entrano nel cuore con la loro simpatia e quella leggerezza che te li fa apprezzare anche se non sei un “romanticone”, ma solo un amante delle belle storie raccontate bene.

Ranma ½ il remake è la versione 'very mindful very demure' dell'originale
Anzi, ad essere onesti, un solo episodio alla settimana di “RANMA ½” è, vista la bontà del prodotto sinora, anche un poco una tortura.
E questo è forse il complimento migliore che posso fare alla serie.. inutile, a chiamarla “remake” proprio non ci riesco!

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