> Una delle novità più belle e interessanti che potete trovare in fumetteria, libreria e nei negozi online di questo giugno caldo (caldissimo) è Rive Lontane di Anaïs Flogny. La lettura perfetta del Pride Month 2024. Questa è la nostra recensione
L’America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata
Chissà se anche Giuliano prima di partire per il Nuovo Mondo ha sognato come l’Amerigo di Francesco Guccini.
Alla scoperta di Rive Lontane:
Rive Lontane è la graphic novel pubblicata da Bao Publishing di Anaïs Flogny, illustratrice e fumettista francese che con il suo stile che rimanda all’art déco ci conduce per le strade di Chicago sul finire degli anni Trenta in compagnia di Jules Tivoli, al secolo Giuliano, un immigrato italiano in cerca di fortuna e riscatto pronto a inseguire l’American Dream scegliendo la via più breve: quella della malavita.
A introdurre quel wop di Jules nel giro giusto ci pensa Adam Czar, un immigrato polacco membro chiave dei Chicago Outfit, malavitosi dediti al racket soprannominati così perché si presentano sempre con abiti e cappelli di ottima fattura sartoriale, dei veri uomini boriosi con vistosi giocattoli fumanti. Jules ce li descrive così: “protettori di negozianti. L’inferno della polizia, un rischio per chiunque incroci il loro cammino, e una via di fuga per i poveracci che cercano un’alternativa a una via di miseria”.
In queste pagine dove ci si aspetta compaia all’improvviso David “Noodles” Aaronson, il tempo scorre e le relazioni evolvono. Il rapporto tra Adam Czar e Jules non è solo professionale. Sono due persone che si amano e si sostengono e di certo non era facile vivere serenamente e alla luce del sole l’amore omosessuale ottant’anni fa (vorrei dire che oggi è totalmente diverso, ma ci sono volte che in questo Paese brancoliamo ancora vergognosamente nelle tenebre dell’ignoranza e dell’odio).
Dopo la fine del proibizionismo, gli affari della malavita si rinnovano: controllo dei sindacati e degli svaghi notturni, protezione dei negozianti. I Chicago Outfit puntano ad espandersi ancora fino a che una frase da riferire ad Adama Czar cambia tutto: Joseph Schiro lo saluta. È l’inizio della guerra tra i clan a Chicago e ad Adam e Jules non rimane che andare via, a New York, dove ai vertici della scala gerarchica della criminalità organizzata ci sono gli italiani.
Per amore di Adam, Jules si lascia convincere ad entrare nel clan guidato da Don Saverio, ed è in questo giro che conoscerà Eufrasio, il personaggio più bello che ritroverete in Rive Lontane.
Questo viaggio a ritroso nel tempo, in quell’America dove molti dei nostri avi hanno cercato fortuna, è un racconto agrodolce. Il centro è Jules, leggiamo i suoi pensieri, entriamo nel suo mondo e in quello di Adam Czar, ci affezioniamo a quel casinista di Eufrasio che sogna di andare a Marsiglia e darsi al nuovo e più redditizio dei business, quello che Don Vito Corleone ci ha insegnato essere la rovina delle famiglie in affari: la droga.
Anaïs Flogny rende fragili le cicatrici che portano questi uomini, sognanti gli sguardi oltreoceano di chi magari pensa a cosa ha lasciato nel proprio paese o come conquistarne uno nuovo. Rive Lontane è una lacrima che si sostituisce al riso quando di certe scelte la vita ti presenta il conto e freme per riscuotere.
Allora le cicatrici tornano a dolere e tirano la pelle del viso di Jules, le rughe sulla fronte di Adam Czar diventano solchi che nascondono segreti e le risate di Eufrasio…be’, le risate di Eufrasio sono risate, Eufrasio è fatto così.
Il disegno dell’autrice si confà alla storia. Le sue sembrano cartoline da collezione, estremamente curate nei dettagli e definite da una palette dove predominano i colori caldi. Il suo tratto sa di vento e sigarette, acqua di colonia e polvere da sparo.
Uscito in concomitanza del Pride Month, Rive Lontane è un volume assolutamente consigliato a chi cerca il buon fumetto, adora Sergio Leone e ama. Sempre.
