> Il 22 Agosto è uscito su Netflix Pretty Guadian Sailor Moon Cosmos, diviso in due lungometraggi. Il remake della serie canonica Sailor Moon, tratta dal manga di Naoko Takeuchi, giunge così al termine
Sailor Moon mi ha sempre appassionato, era un anime seguito sia da bambine che da bambini (per quanto questi ultimi alle volte tendano a negarlo).
L’opera anni ’90 era ricca di filler, la maggior parte degli episodi seguivano lo stesso iter: il cattivo arrivava, le sailor si trasformavano, Marzio buttava la rosa dall’alto, il nemico era bello che sconfitto e la piccola Bunny poteva continuare a svegliarsi tardi per andare a scuola e prendere la sua solita C nei compiti.
Ma tra tutti questi episodi filler c’era una storia con un senso profondo che si intesseva, c’erano degli episodi in cui accadevano delle cose pazzesche, con dei dialoghi ricchi, colmi di morale, allegorie, metafore, trasposizioni di nozioni astronomiche in originali espedienti narrativi.
Sailor Moon era un’opera straordinaria, ideata da una donna, che spiccava tra tutte le altre. Quella serie animata era e lo è ancora di più oggi, un’opera libera.
Sailor Moon Crystal, Eternal e Cosmos
Quando qualche anno fa nacque l’idea di produrre il remake, ero molto emozionata ma anche spaventata all’idea che potesse rovinare il grande classico a cui ero abituata. E invece a distanza di anni e giunta al termine di questo percorso, non posso che ritenermi soddisfatta del risultato. Tutto è nato nel 2014 con Sailor Moon Crystal, reboot composto da tre stagioni di 12-14 episodi l’una. Poi sono stati prodotti i due lungometraggi di Sailor Moon Eternal nel 2021 (qui potete leggere la nostra recensione), e per finire siamo arrivati agli ultimi due lungometraggi di Sailor Moon Cosmos nel 2023, appena approdati su Netflix.
Tutto questo percorso, questo svecchiamento, questa riproposta, rende finalmente onore all’opera originale di Naoko Takeuchi, permettendo agli spettatori di seguire la trama reale, senza farsi deviare da episodi nonsense, creati unicamente per allungare il brodo.
In più, finalmente, possiamo goderci le avventure delle nostre eroine senza aver paura che intervenga la censura italiana, cosa che invece avvenne negli anni ’90, stravolgendo il senso dei personaggi, di alcune parti della storia, e confondendo il pubblico fanciullesco che si poneva domande ma subito dopo si distraeva con i combattimenti e le trasformazioni delle guerriere Sailor.
Ora però siamo nel 2024, quei bambini sono adulti e non più facilmente distraibili, c’è bisogno dunque che capiscano a fondo di cosa parli realmente l’anime che li teneva incollati alla TV.
Sailor Moon Cosmos – La trama
Sailor Moon Cosmos si suddivide in due lungometraggi. La storia ha inizio sei mesi dopo gli eventi di Eternal. La nostra supereroina Usagi deve separarsi dal suo amato Mamoru per un po’ di tempo, ed è proprio lì, in aeroporto, durante i loro ultimi saluti, che subentra la prima tra le cattive di turno, che polverizza Mamoru e fa cadere Usagi in uno stato di trance, facendole dimenticare l’accaduto.
Usagi torna dalle altre sailor ed è da lì che la vicenda comincia a prendere piede. Subentrano nuovi personaggi:
Le Sailor Starlights, un trio di guerriere sailor, sotto mentite spoglie da boyband nelle vesti terrestri. Il loro compito è di rintracciare la principessa del loro sistema solare: Kakyuu.
Chibi-Chibi, una bimbetta paffutella e con i capelli fucsia proveniente dal futuro, che per tutto il film cercheremo di capire chi è.
Sailor Galaxia, la vera nemica di Sailor Moon in questo gran finale, che schiavizza le protettrici dei vari pianeti utilizzandole come pedine per uccidere le sailor e soprattutto la nostra principessa lunare. Lo scopo? Impossessarsi del Silver Crystal, il famoso Cristallo d’Argento, fonte del potere più forte nell’universo.
C’è qualcun altro però dietro Sailor Galaxia, e lo scontro finale di Sailor Moon sarà proprio contro questa entità. Sailor Moon Cosmos ci farà capire chi è sempre stato il reale nemico della Principessa di Luce, e cosa più importante, ci trascinerà nella filosofia di pensiero secondo cui in origine eravamo tutti un’unica cosa. Tutto ciò non vi risulta nuovo? Probabilmente avrete visto The End of Evangelion.
Sailor Moon Cosmos ci trascina in un viaggio tra i sistemi solari, ai confini dello spazio, nel posto in cui le stelle nascono e muoiono. Questo finale è emozionante, perfetto, corredato da brani musicali che meritano, trasformazioni dei personaggi ben fatte e non immensamente lunghe e tediose, riflessioni, monologhi e dialoghi che lasciano qualcosa su cui riflettere agli spettatori. Un finale che chiude un cerchio, ma allo stesso tempo fa sperare in un seguito che racconti la storia futura di Sailor Cosmos.
I disegni di Sailor Moon Cosmos sono impeccabili, ogni cosa è al suo posto, e l’emozione di rivivere quel finale in modo avanzato, ottimizzato, ma proteggendo i vecchi valori dell’anime, mantenendo saldo il cuore delle sailor e dei fan, è impareggiabile.
Un arcobaleno di femminismo e libertà
Sailor Moon è un’ opera ideata da una donna, che pone il potere principale, la gestione dell’universo intero, nelle mani delle donne. La figura di Mamoru, è lì come spalla di Usagi. Sailor Moon non segue la massima per cui “dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna”, ma il contrario: “Dietro una grande donna, c’è (non sempre, però, precisiamo) un grande uomo”.
La protagonista, l’eroina, colei che detiene il potere più grande nell’universo è Sailor Moon, ed il ruolo di Mamoru è semplicemente sorreggerla, darle forza tramite il suo amore, portarla a riconoscere il suo valore senza rubarle la luce dei riflettori. Tutto ciò, se pensiamo soprattutto all’epoca storica in cui è stata diffusa la serie canonica, acquisisce ancora più valore.
Oltre ad essere un’opera femminista, questo è un anime libero, che primo fra tutti ed in modo così semplice e diretto ha affrontato tematiche LGBTQIA+ . Basta osservare le Starlights per ritrovare la tematica della transessualità, o Uranus e Neptune per quella omosessuale. In Sailor Moon la sessualità è vissuta in modo libero, molti personaggi sono fluidi, non c’è una netta distinzione tra maschile e femminile, l’amore si tinge dei colori dei pianeti e delle stelle di cui i protagonisti fanno parte.
Quest’opera futuristica, riproposta oggi in qualità migliore, con colori vividi e personaggi più slanciati, con una trama maggiormente lineare, si incastra perfettamente nella società moderna, senza dover riscrivere o ritoccare la trama originaria, ma donandole onore e giustizia.
Sailor Moon si configura come un’opera per bambini ed adulti, poiché possiede molteplici strati di lettura, anche se è solo con una mente matura che se ne potrà acquisire il significato più profondo.
La combattente che veste alla marinara è cresciuta, ed ha tanto da insegnare a questo mondo che ogni giorno, per un motivo o per un altro, finisce nel Chaos.
Quindi armatevi di nostalgia anni ’90, premete play e… azione!
