She-Hulk – Recensione SPOILER dell’ultimo episodio e anticipazioni sul futuro

Nove episodi che hanno diviso i fan. C’è chi l’ha odiata e chi… l’ha odiata un po’ meno. Ma è davvero tutta da buttare? Ecco il nostro parere sul finale di stagione di She-Hulk con qualche ipotesi sul futuro “hulkoso” del Marvel Cinematic Universe

copertina recensione she-hulk finale

 

ATTENZIONE: contiene SPOILER sulla serie e sul finale di stagione!

È finalmente disponibile in streaming su Disney+ l’ultimo episodio di She-Hulk: Attorney at Law. La serie ha introdotto nell’MCU Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner e avvocatessa in carriera. Durante i nove episodi della stagione (prima? Unica? Non si sa ancora) abbiamo visto Jen combattere con le sue insicurezze. Il suo rapporto con l’altro sesso, la famiglia, i colleghi di lavoro. Affrontare la rivalità con la sua controparte verde.

Ci sono stati cameo molto apprezzati. Bruce Banner, Wong, Abominio e, soprattutto, Charlie Cox, sia in veste di Matt Murdock che di Daredevil (e non vediamo l’ora di rivederlo in Born Again, l’annunciata serie Disney+ sul Diavolo di Hell’s Kitchen).

PREGI E DIFETTI

Di azione, a dirla tutta, ne abbiamo vista ben poca. Il miglior scontro è stato proprio quello con Daredevil. Poi, un paio con Titania, con un raffazzonato gruppo che poco anzi nulla ha da spartire con la Squadra di Demolizione (Wreking Crew) dei Marvel Comics. Poco altro. Fino ad arrivare al villain – se così possiamo chiamarlo – della serie, che è poco più (o poco meno) di un banalissimo e grottesco MacGuffin. Anzi, nella classifica dei MacGuffin sta 100 volte dietro alla valigetta di Pulp Fiction, per capirci.

E questo è il primo dei punti deboli della serie. La mancanza di un villain. Il personaggio di Titania, interpretata da Jameela Jamil, è assolutamente insignificante. Leap-Frog (Brandon Stanley) ha il solo merito di essere servito a introdurre nella serie Daredevil. Anche HulkKing, il misterioso capo della setta maschilista-sciovinista dietro il cui altezzoso nome si cela il personaggio di Todd (Jon Bass) è piuttosto insipido. Insomma, una serie Marvel dove di fatto non c’è un villain lascia inevitabilmente la sensazione che manchi qualcosa.

Forse, quel che manca è una vera e propria trama orizzontale. La serie è strutturata in episodi autoconclusivi che a volte somigliano (alla lontana) a un legal drama, a volte a una serie per ragazze in stile Le amiche della Sposa o Il Diario di Bridget Jones. Non c’è molto di più.

Personalmente, salvo il primo episodio, in cui si raccontano le origini della protagonista; l’ottavo, dove viene introdotto Daredevil (la sua sfilata della vergogna è spassosa) e il nono, di cui parlerò approfonditamente più avanti. Le puntate 2, 3 e 7 sono guardabili – in tutte e tre compare Emil Blonsky/Abominio (il sempre bravissimo Tim Roth). Gli episodi centrali 4, 5 e 6 sono decisamente noiosi, sempre secondo il parere di chi scrive questa recensione.

Ci sono altri due aspetti che sono stati molto criticati dal pubblico, almeno da quello che ama commentare le serie sul Web. Il primo è la CGI che, effettivamente, talvolta scricchiola. Non credo che però sia l’elemento sui cui basare l’apprezzamento o meno di una serie TV. Stiamo parlando, appunto, di una serie, non di un film ad alto budget. Non possiamo certo aspettarci gli FX di Infinity War e, comunque, non siamo neanche ai livelli infimi di un film della Asylum. Dunque sì, la CGI è talvolta carente, ma non al punto da essere così fastidiosa da compromettere la visione della serie.

L’altro aspetto è il cosiddetto femminismo (che Angela Davis e Simone de Beauvoir mi perdonino per l’uso improprio di questo termine!) forzato di cui molti si sono lamentati. Troppe battute contro il sesso forte, troppe prese di posizione fuori luogo che gli autori si potevano risparmiare.

Anche su queste critiche mi trovo in disaccordo. Che i Marvel Studios ci tengano a pizzicare il grande pubblico con argomenti politically correct è indiscutibile. Tra questi, anche le discriminazioni e i pregiudizi che una donna deve ancor oggi affrontare quotidianamente. Ma, paradossalmente, la critica che io muovo è che lo fanno in modo troppo leggero e superficiale. Se proprio ne vogliono parlare, che lo facciano senza banalizzarlo eccessivamente. Altrimenti si rischia l’effetto boomerang. Che è poi quello che succede, vista l’ondata di disapprovazione che la serie ha generato in tal senso.

Un aspetto che è invece piaciucchiato un po’ a tutti è la rottura della quarta parete. She-Hulk non è la prima a farlo in un film Marvel (vedi Deadpool). Ma è la prima nel MCU. Ed è anche la prima a farlo nei fumetti Marvel, nella famosa run di John Byrne, alcuni anni prima dell’ingresso del Mercenario Chiacchierone nell’Universo Marvel a fumetti.

IL FINALE DI STAGIONE

Ma arriviamo adesso all’ultimo episodio della serie, dove non sono mancate le sorprese. Dopo una breve, ma carinissima intro che ricorda la sigla iniziale della serie L’incredibile Hulk degli anni ’70 e ’80 (quella con Lou Ferrigno in calzamaglia), la puntata inizia con Jen in prigione, nella stessa gabbia trasparente dove avevamo ritrovato Abominio a inizio serie. Jen viene rilasciata sulla parola, a patto di indossare una cavigliera che le impedisce di trasformarsi in She-Hulk. Jen accetta e decide di prendersi una pausa da tutto e tutti nel rifugio di Emil Blonsky. Intanto la sua amica Nikki (Ginger Gonzaga) decide di indagare su chi è HulkKing, che tanti guai ha causato a Jennifer.

Scopre così che proprio presso la Mansion di Blonsky si sta tenendo un incontro di Intellighenzia, la setta che odia She-Hulk. Ecco dunque che nella stessa scena troviamo Emil Blonsky trasformato in Abominio, Todd/Hulkking che intanto si è iniettato il sangue di Jen per diventare anche lui un Hulk, Smart Hulk che, non si sa come, arriva anche sulla scena. Così come Titania.

IL COLPO DI SCENA (anzi i…)

Se questo fosse il finale, ci sarebbe da cancellare l’abbonamento a Disney+. Invece, sorpresa, scopriamo che i Marvel Studios ci stanno trollando di brutto. Jen spacca la quarta parete e, dialogando con il pubblico, si lamenta del pessimo finale della serie. Decide così di raggiungere i Marvel Studios e parlare con… il creatore, ovvero Kevin. Scopriamo che Kevin non è in effetti Kevin Feige (come tutti ci aspettavamo) ma K.E.V.I.N. un’intelligenza artificiale che sta dietro a tutti i prodotti del Marvel Cinematic Universe.

Tra i due c’è un botta e risposta sul perché e il percome questo finale va cambiato. Finalmente K.E.V.I.N. si convince e dà a Jen la possibilità di modificarlo. Jen torna in scena, Todd viene arrestato. Così come Blonsky, perché ha infranto i termini della libertà su parola, essendosi trasformato in Abominio. Ricompare anche Daredevil!

Alla fine, ritroviamo tutti felici e contenti a pranzo a casa Walters, dove c’è anche Matt Murdock che, come sappiamo, ha una mezza storia con Jen. Durante il banchetto arriva Bruce Banner, rientrato dal pianeta Sakaar e.… sorpresa! Presenta al gruppo suo figlio Skaar. Nel finale Post-Credits Wong aiuta Blonsky a evadere per portarlo a Kamar-Taj.

L’ultimo quarto d’ora del finale di stagione è un tripudio metanarrativo. She-Hulk arriva sulla dashboard di Disney+, esce dal suo riquadro e si catapulta su quello della serie Marvel Assembled per raggiungere gli Studios. Incontra gli autori, incontra K.E.V.I.N. che è chiaramente una metafora (sarà il termine corretto?) del boss dei Marvel Studios Kevin Feige. La loro chiacchierata è zeppa di riferimenti e prese in giro alle critiche ricevute dalla serie, come la CGI e, in generale, ai critici del Marvel Cinematic Universe.

LODE AI MARVEL STUDIOS

Mai i Marvel Studios avevano osato tanto in una serie. E lo hanno fatto bene, in maniera intelligente. Togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe. E, forse, salvando in zona Cesarini una serie che non avrebbe lasciato il segno. Non che quest’ultimo episodio giustifichi tutto il resto. La serie resta nel suo complesso anonima. Ma quest’ultima puntata alza l’asticella e dà forse un senso di ritrovata pace a tutti coloro che si sono sorbiti una serie un po’ troppo – almeno in alcuni suoi episodi – soporifera.

PROSSIMI PROGETTI SU HULK?

Due parole su Skaar. In realtà è da almeno un annetto buono che circolava l’indiscrezione sulla presenza del figlio di Hulk in She-Hulk. E così è stato. Il finale di stagione ha introdotto Skaar nel MCU e l’attore che lo interpreta non è nuovo al mondo dei superero: a vestire i panni dell’erede del Gigante di Giada è infatti Wil Deusner, che abbiamo conosciuto nel ruolo di Joey Zarick della serie Stargirl di DC/Warner.

Il suo casting è una sorpresa per tutti i fan. È lecito presagire una sua presenza in un futuro progetto MCU. Forse il tanto sperato ma non ancora annunciato secondo film in solitaria di Hulk, dopo il primo L’incredibile Hulk del 2008, quando il gigante di giada era interpretato da Edward Norton.

Adesso che i diritti sul personaggio sembrano tornati saldamente nelle mani di Disney, è probabile che presto o tardi lo vedremo nuovamente protagonista sul grande schermo. Forse in un adattamento di Planet Hulk, storico ciclo narrativo ambientato proprio sul pianeta Sakaar. In quelle storie il nostro Hulk, esiliato per decisione degli Illuminati che lo allontanano dalla Terra, approda su Sakaar e, di fatto, ne diventa il leader. Unendosi poi con Caiera, che darà alla luce Skaar.

Il figlio di Hulk appare però in tutta la sua potenza in quello che possiamo definire il sequel fumettistico di Planet Hulk, ovvero World War Hulk, in cui troviamo un Gigante di Giada letteralmente incavolato col mondo per la morte di sua moglie, torna sulla Terra.

Naturalmente, sebbene un film di Hulk sia auspicato dai fan e dallo stesso Mark Ruffalo, al momento non si hanno certezze, ancor meno sulla trama. Sebbene tutti gli indizi che i Marvel Studios hanno disseminato in She-Hulk portino proprio nella direzione di Planet Hulk e World War Hulk… Staremo a vedere!

She-Hulk: Attorney at Law

She-Hulk: Attorney at Law

Showrunner: Jessica Gao
Anno: 2022
Durata: 9 episodi
Cast: Tatiana Maslany (Jennifer Walters/She-Hulk),
Ginger Gonzaga (Nikki),
Mark Ruffalo (Bruce Banner/Smart Hulk),
Tim Roth: (Emil Blonsky/Abominio),
Benedict Wong (Wong)
Charlie Cox (Matt Murdock/Daredevil),
Jameela Jamil (Titania)
Paese: USA
Dove vederla: Disney+
Voto:

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