Showa – Il salvadanaio dello spirito di Shigeru Mizuki

Showa – Una storia del Giappone è il monumentale diario di Shigeru Mizuki, il leggendario autore di Kitaro dei Cimiteri. Con Showa, Mizuki ci rammenta quanto la memoria storica sia la risorsa più preziosa del mondo

recensione showa

Facciamoci raccontare tutto. Che siano i nonni, i genitori, o i vicini di casa. Proteggiamo la memoria dei nostri anziani, custodi preziosi del tempo. Da anni portano il peso della storia sulle spalle, e prima di loro altri, e altri ancora, e ancora. Questo ho pensato conclusa la lettura del primo volume (di 4) di Showa – una storia del Giappone pubblicato in Italia da J-POP Manga.

Shigeru Mizuki, nome d’arte di Shigeru Mura (1922-2015) è l’autore conosciuto soprattutto per la sua grande passione e l’incredibile sapere sugli yokai e sul folklore giapponese. Il suo nome viene immediatamente associato a GeGeGe no Kitaro (Kitaro dei cimiteri), NonNonba o Kappa no Sanpei. Tuttavia Mizuki è anche la firma di segnanti opere storiche, biografiche ed autobiografiche come La battaglia del riso e del ferro, Gekiga Hitler e, per l’appunto, Showa.

J-POP Manga, che da anni, dà spazio e valore a Shigeru Mizuki, ha intrapreso un impegno non da poco: pubblicare i quattro corposi volumi che vanno a comporre la ricostruzione degli eventi, fortemente autobiografica, di un uomo che ha attraversato in pieno l’era Showa, il periodo di armonia illuminata, (1926-1989) determinata dalla reggenza in Giappone dell’Imperatore Hirohito. Oltre sessant’anni di storia in cui il Giappone, e il mondo intero, hanno vissuto in accelerazione il proprio destino, come non era mai successo nei secoli precedenti.

Showa riesce nell’impresa di rendere semplice un periodo travagliato caratterizzato da enormi sconvolgimenti. Con naturalezza, infatti, Mizuki racconta lo scorrere degli anni, parlando di sé, della sua famiglia, della vita di tutti i giorni. In questo racconto si incunea l’archivio delle prime pagine dei quotidiani, il susseguirsi degli eventi che hanno determinato la morale dell’uomo giapponese contemporaneo; e quella di Mizuki ovviamente. Mizuki fu un bambino cresciuto in una città portuale di provincia, innamorato dei manga e incredibilmente curioso (e rissoso).  Durante la seconda guerra mondiale, Mizuki fu al fronte in Papua Nuova Guinea. In guerra contrasse la malaria e durante un raid aereo degli Alleati perse il braccio sinistro (era mancino). Imparò così a scrivere e disegnare con la mano destra. Esordì come fumettista nel 1957 con l’opera intitolata Rocketman.

SHOWA 1 press-22Showa non può prescindere da una riflessione sull’uomo e il tempo. Il nostro è caratterizzato da una completa alienazione dei giovani dal passato e viviamo una sorta di “presente permanente” (espressione coniata da Hobsbawn). La mancanza di legami, comporta il pericolo concreto di ripetere gli errori del passato. Dobbiamo sforzarci di capire da dove veniamo per affrontare la vita, per programmare il futuro. Accanto a Showa, penso ad opere come Hadashi no Gen, fatiche letterarie semi auto-biografiche, cronache e testimonianze dirette della storia contemporanea.

L’opera è lo scorrere della vita di Mizuki, in un periodo di forti stravolgimenti storici rappresentati con una semplicità che ha dell’incredibile. La crisi economica devastante prima, il crescente nazionalismo estremo poi. La militarizzazione di un Paese che venne sconfitto in modo devastante sul finire del secondo conflitto mondiale. E poi, d’improvviso, il boom economico che trasformò il Giappone nella realtà ultramoderna e avanzata che oggi conosciamo.

Mizuki ricorda e racconta i passaggi cruciali della sua vita concatenandoli alla storia del suo Paese, con le sue luci e ombre, le contraddizioni e tradizioni. Nel racconto dell’infanzia e della giovinezza ritroviamo anche i nostri anziani, la brutalità della fame, l’impietosa povertà che costringeva ad atti estremi, l’orrore della guerra. Alternando episodi legati alla sua vita alla cronistoria dettagliata di quegli anni, si ha la sensazione di essere seduti ad ascoltare la storia dell’uomo e cresce dopo ogni pagina la voglia di chiedere, fare domande per saperne ancora di più.

SHOWA 1 press-40Il rapporto con il passato è la nostra unica certezza e dobbiamo farne tesoro. Showa si apre con il 1923 raccontando il grande terremoto del Kanto, uno dei motivi principali che scatenò la successiva crisi economica del Giappone e si ferma al 1939 con l’esercito giapponese che avanza in Asia e la seconda guerra mondiale alle porte. I prossimi volumi divideranno così gli anni: 1939 – 1944, 1944 – 1953, 1953 – 1989.

L’edizione proposta da J-POP Manga è curata in ogni minimo dettaglio e arricchita di note esplicative oltre che di un interessante calendario degli eventi storici a corredare quelli narrati dall’Autore. La traduzione è curata da Marco Zappa, ricercatore alla Ca’ Foscari di Venezia. Inoltre, la stampa è di ottima qualità e la grammatura della carta è elevata.

Un memoriale importante. E quando le testimonianze diventano fruibili a tutti diventano un salvadanaio dello spirito, un bene universale.

 

Showa - Una storia del Giappone

Showa - Una storia del Giappone

Autore: Shigeru Mizuki
Editore: J-POP Manga
Volumi: Serie di 4
Formato: 15x21, b/n, brossurato con sovraccoperta, pp 500
Prezzo: € 19,00
Voto:

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Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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