La nuova serie Netflix è un claustrofobico viaggio a bordo dello Snowpiercer, un treno costretto ad attraversare, senza mai potersi fermare, un mondo post apocalittico dove la temperatura ha raggiunto i -100 gradi.
Basato sul film del 2013 diretto da Bong Joon-ho, il regista dell’acclamato Parasite, a sua volta tratto dalla graphic novel Le Transperceneige, fumetto ideato da Jacques Lob e Jean-Marc Rochette, Snowpiercer si inserisce nel solco della fantascienza, strizzando l’occhio al sottogenere della distopia. La serie ambientata nel 2021, dieci anni prima del film, ci presenta una terra ghiacciata in seguito a un fallito tentavo di porre rimedio al riscaldamento globale. I pochi superstiti della razza umana si rifugiano in un lussuoso treno chiamato Snowpiercer che grazie a una rivoluzionaria tecnologia ideata da un misterioso signor Wilford è in grado di generare energia infinita e quindi di permettere la sopravvivenza della razza umana restando sempre in moto.
All’interno del treno lungo 1001 vagoni, come ci viene ricordato fino alla noia, i passeggeri sono divisi in categorie: i super ricconi che hanno pagato il biglietto per salire e se la spassano pasteggiando con sushi, i lavoratori che assicurano il funzionamento del treno, un corpo militare col compito di mantenere l’ordine e i fondai, dei disperati che sono saliti sul treno di nascosto per non morire congelati a terra. Questi ultimi vivono nelle carrozze di coda al buio, ammassati come bestie, cibandosi di topi e scarafaggi. Sarà proprio uno di loro, l’ex poliziotto Andre Layton (interpretato da un ottimo Daveed Diggs), il protagonista della serie. Infatti, quando degli efferati omicidi metteranno in subbuglio il traballante ordine della microsocietà, la seconda in comando, Melanie Caville (interpretata dalla gelida Jennifer Connelly), chiederà aiuto a Layton, promettendogli dei favori in cambio.
Nella prima parte della serie ci ritroveremo a seguire le indagini con Layton in una sorta di goffo e noioso poliziesco che getta le basi per una seconda parte decisamente più interessante. Mano a mano che scopriamo i vagoni dello Snowpiercer e i suoi passeggeri veniamo a conoscenza delle profonde contraddizioni e ingiustizie che dominano il treno, insieme a molti segreti e uno spietato cinismo che aleggia come una presenza. Dopo aver tratteggiato una situazione pronta a esplodere alla minima scintilla, la serie vira su tematiche sociali, affrontando questioni come la lotta per i diritti, il capitalismo e l’etica. Perché non evitare certi passaggi soporiferi nella prima parte e passare subito al sodo? È chiaro che per arrivare al cuore di determinati conflitti è stato necessario un percorso a tappe (troppe!) che ci permettesse di immergerci nell’atmosfera cupa del treno, capirne gli ingranaggi. Eppure è proprio quando la serie comincia a diventare coinvolgente che il finale mozzato ci lascia con troppe domande e l’amaro in bocca. La parte più godibile dello show sono gli ultimi tre episodi e mezzo, quando i fondai mettono in atto il loro piano di rivoluzione e affrontano l’ordine prestabilito per trovare un posto dignitoso nella società. Ci sono scene d’impatto, in grado di entusiasmare e far riflettere, scene che ci fanno immedesimare nei protagonisti, ribaltando i loro ruoli e la loro mappa morale.
Il cast offre una buona prova, regalandoci personaggi che possiamo dire di conoscere e comprendere; in particolare, a parte i due protagonisti, ho trovato molto brava Alison Wright, capace di farci odiare l’arcigno personaggio di Ruth Wardell, e la giovane Annalise Basso che ci restituisce una viziata e psicopatica adolescente. Di effetto anche la scelta di inserire alcuni momenti al limite dello splatter; se a un primo sguardo possono sembrare fini a se stessi, a un’occhiata più attenta vediamo come siano piccoli dettagli che incarnano l’anima marcia del treno, il punto più basso dal quale si può soltanto risalire.
Per tirare le somme Snowpiercer è un prodotto godibile che nonostante il grave rischio di deragliare nei primi episodi si rimette in carreggiata consegnandoci una storia interessante con diversi colpi di scena e una trama all’altezza di trattare argomenti impegnativi con una certa intelligenza. È un prodotto da guardare armati di pazienza e spesso si avrà l’impressione che il prezzo del biglietto sia stato troppo caro, ma alla fine ci si renderà conto che il viaggio è stato un qualcosa di interessante. La seconda stagione è già stata confermata e si vocifera di una partecipazione di Sean Bean nei panni del signor Wilford. Non ci resta che aspettare che lo Snowpiercer effettui un giro completo della Terra e torni presto.
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