Solo per una notte, film d’esordio di Maxime Rappaz con Jeanne Balibar e Thomas Sarbacher, è al cinema con Wanted. Di genere drammatico sentimentale, è una storia delicata e intima, che noi abbiamo visto recentemente. In quest’articolo vi raccontiamo perché guardarlo.
Solo per una notte è il film d’esordio del regista Maxime Rappaz, con Jeanne Balibar e Thomas Sarbacher nel cast, che potete trovare al cinema con Wanted.
La pellicola segue la storia di Claudine, una donna che ha dedicato la sua vita a occuparsi del figlio disabile. Una volta a settimana, Claudine si concede un attimo di libertà in un albergo in montagna, dove conosce uomini con cui trascorrere la notte prima di tornare alla sua routine.
Per evitare qualsiasi legame, sceglie solo coloro che fanno brevissime soste, solo per una notte, appunto. La situazione si complica quando incontra Michaël, un uomo affascinante che decide di fermarsi più a lungo del previsto. Tra loro nasce una conoscenza che si rivela presto più profonda di quanto Claudine avesse mai potuto immaginare.
Questa pellicola si distingue per la delicatezza con cui racconta una storia d’amore nata in un momento imprevedibile, che poi diventa una parentesi spensierata nella vita di Claudine.
La donna vive il peso della responsabilità di occuparsi di suo figlio, un ragazzo disabile che non può essere lasciato mai solo; la sua vita è interamente dedicata a lui, al punto da leggergli lettere che lei stessa inventa, ispirandosi ai racconti dei suoi amanti, e fingendo che siano scritte dal padre per condividere con il figlio le sue mille avventure.
L’incontro con Michaël è un incontro di solitudini. Claudine, pur amando profondamente il figlio, è una donna che trasmette molta malinconia e rimpianto per tutto ciò che ha sacrificato. La sua enorme dedizione sembra aver assorbito ogni aspetto della sua vita: non ha amici, se non le clienti che frequentano il suo studio, o hobby al di fuori del suo lavoro.
L’arrivo di Michaël, un uomo che a sua volta sembra portare il peso di rinunce personali, mette in luce queste rinunce e, al contempo, le offre un assaggio di libertà mai provata prima.
Solo per una notte, in un tempo che è solo presente
L’ambientazione negli anni ’90, è riconoscibile grazie all’estetica e a piccoli dettagli di Solo per una notte, come la figura della principessa Diana, di cui il figlio è profondamente innamorato, tanto da seguire con attenzione ogni aggiornamento sulla sua vita.
I paesaggi di montagna che circondano Claudine sono incantevoli: scorci e orizzonti indefiniti che sembrano sospendere il tempo tra fiaba e realtà. Il tempo, infatti, si divide tra i momenti di passione condivisi con Michaël, in cui esistono solo loro due, e il ritorno alla sua routine quotidiana.
Un tempo in cui figura solo il presente, poiché il passato dei protagonisti resta avvolto nel mistero, mentre il futuro appare incerto. In questo contesto, il tema della disabilità è affrontato con grande sensibilità, intrecciandosi con la vita quotidiana di Claudine e con il suo rapporto con il figlio.
Il cast di Solo per una notte, contribuisce al successo del film: la protagonista, interpretata da Jeanne Balibar, domina completamente la scena, catturando pienamente tutte le sfumature di una donna piena di vita, ma tormentata da dubbi e rimpianti. Il legame tra madre e figlio, poi, emerge con profonda intensità, arricchito dall’intensa interpretazione di Pierre-Antoine Dubey nel ruolo del giovane.
Solo per una notte è una pellicola drammatica e romantica, che racconta con straordinaria delicatezza l’amore di una madre per il proprio figlio e la vita di una donna in cerca di amore e pace interiore.
Il conforto trovato in un uomo le regala una parentesi completamente imprevista, che sembra trasportarla in una dimensione molto diversa dalla sua quotidianità. È una storia intima e poetica ma, al contempo, intrisa da un’intensa passione e tenerezza.
Solo per una Notte
Jeanne Balibar,
Thomas Sarbacher,
Pierre-Antoine Dubey,
Véronique Mermoud