Speak No Evil – Non parlare con gli Sconosciuti

Abbiamo visto “Speak No Evil – Non Parlare con gli Sconosciuti“, thriller psicologico diretto da James Watkins con James McAvoy e Mackenzie Davis nel cast. Il film è il remake di un film danese del 2021 diretto da Christian Tafdrup. Queste sono le nostre impressioni rigorosamente no-spoiler.

recensione speak no evil


Per parlare di “Speak No Evil – Non parlare con gli Sconosciuti” è necessario fare un balzo indietro nel tempo. Non molto a dire la verità, solo una manciata di anni

C’è del talento in Danimarca…

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Siamo nel mezzo della pandemia e siamo in Danimarca. Christian e Mads Tafdrup, due fratelli cineasti danesi, stanno lavorando allo sviluppo di uno script per un lungometraggio. Una storia di coppie, convenzioni sociali e di incomprensioni che si possono generare quando questi elementi tendono a divergere tra i vari interpreti.

L’idea iniziale era quella di realizzare una commedia. Se ci pensate, non c’è nulla di più satirico e paradossale di una situazione in cui, in una cena tra amici, vi viene offerto dell’arrosto di carne e voi rabbrividite perché siete vegani. La vostra estrazione sociale e l’educazione che vi hanno impartito vi impongono di accettare il pasto passivamente per non rischiare di mancare di rispetto a chi, tanto generosamente, si sta producendo in questo afflato di gentilezza nell’inconsapevolezza della gaffe che sta facendo. I fratelli Tafdrup sono autori non convenzionali.

La loro fantasia ha dato corpo ad un’idea che poteva diventare una discreta commedia. Nella creatività dei fratelli Tafdrup l’idea si è trasformata in un thriller psicologico dalle forti contaminazioni horror. Nasce così “Gæsterne“, meglio conosciuto con il titolo “Speak No Evil“, lungometraggio che ha avuto una gestazione complicata come tutte le produzioni nate durante il periodo pandemico. Il film fa il suo debutto nel 2021 e si mostra in diversi festival del cinema minori raccogliendo alcuni riconoscimenti.

Sebbene la pellicola passi quasi inosservata (se si esclude la presenza al Sundance Film Festival nel 2022), l’opera dei fratelli Tafdrup (con Christian alla regia) è, a nostro avviso, uno dei migliori thriller psicologici degli ultimi anni. Un mirabile esempio di come si possa instillare paura nello spettatore senza versare una goccia di sangue. Vi consigliamo caldamente di recuperarlo.

…Qualcuno se n’è accorto in Inghilterra

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Sembra impossibile che una produzione di così alta qualità possa continuare ad essere ignorata. Passano solo un paio di anni e l’opera attira l’attenzione di James Watkins, regista britannico che fino ad oggi si era distinto per la regia di alcune serie televisive (tra cui una puntata di “Black Mirror“) e poco altro.

Il plot stuzzica l’interesse del cineasta di Nottingham, il quale sottopone la sua idea di remake alla “Blumhouse“, casa di produzione cinematografica statunitense fondata da Jason Blum e specializzata nella realizzazione di film horror. Può un remake, a soli tre anni di distanza dalla distribuzione del film originale, aggiungere qualcosa di nuovo ad una pellicola già di per se molto valida ? Scopriamolo assieme !

Mai accettare caramelle dagli sconosciuti

Per 2/3 del film la trama di “Speak No Evil –  Non Parlare con gli Sconosciuti” si mantiene fedele a quella del film originale. Due coppie con prole fanno la loro conoscenza durante una vacanza in Italia. Louise Dalton (Mackenzie Davis), Ben Danton (Scoot McNairy) e la loro figlia Agnes (Alix West Lefler) sono i menbri di una famiglia americana medio borghese, molto convenzionale, attenta alla buona educazione e con diversi problemi da superare.

Ben ha perso il lavoro e Louise ha sacrificato molto della sua carriera per supportare lui e Agnes, bambina affetta da disturbo dello spettro autistico. Paddy Field (James McAvoy), Ciara (Aisling Franciosi) e il figlio Ant (Dan Hough) rappresentano l’opposto della famiglia Dalton. Coppia britannica aperta, caciarona, spesso dai modi invadenti, ma dotata di grande allegria e di una visione della vita nichilista («noi non crediamo nel lavoro») nonostante anche loro siano alle prese con un figlio chiuso e introverso che soffre di un’apparente disabilità che lo rende muto.

L’amicizia tra queste due famiglie sembra quella tipica che può nascere durante una vacanza. Come gli amori estivi, sembra un’apparente simpatia effimera, destinata a durare giusto il tempo di piacevoli giornate di relax. Al termine della vacanza, la famiglia Dalton riceve però l’invito da parte della famiglia Field a passare una week end nella loro tenuta di campagna.

I Dalton accettano seppur con qualche reticenza: come è possibile che della gente conosciuta da pochi giorni possa mostrarsi così cortese e ospitale ? A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca, diceva un tale. Il weekend di relax si trasforma ben presto in un inferno dalle conseguenze imprevedibili.

La metafora dell’espiazione del male…

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Rispetto allo “Speak No Evil” originale James Watkins cambia le etnie dei personaggi e sposta la location principale della narrazione dalle brulle campagne olandesi alla rigogliosa Cornovaglia. Mantiene quel sottile equilibrio su cui si regge il rapporto tra le due famiglie. Paddy Field, Ciara manifestano la loro follia in maniera molto graduale, un crescendo che sale di concerto con il livello di tensione. Per gran parte della pellicola i due sembrano mostrare sincero affetto e ospitalità nei confronti della famiglia Dalton, sebbene i loro modi diventino man mano sempre più inquietanti.

La famiglia Dalton non vive l’ospitata come una reclusione. Potrebbero andarsene quando vogliono e, nel momento in cui la situazione diventa insostenibile, tentano una timida fuga nel cuore della notte, per poi tornare nei propri passi con il rimorso di un atto che viola fortemente il proprio codice etico e comportamentale. Quello che è implicito e percepito nella pellicola di Christian Tafdrup diventa esplicito e raccontato nel remake di James Watkins, compresa la crisi coniugale della famiglia Dalton che diventa una leva per rendere fascinosa la frequentazione della famiglia Field.

…diventa horror convenzionale

“Speak No Evil – Non Parlare con gli Sconosciuti” è praticamente perfetto fino all’ultimo atto. Watkins ribalta totalmente lo splendido finale della pellicola originale. Una sequenza quasi liturgica che appare come una metafora dell’espiazione del male assoluto. Il tutto riassunto con uno scambio di battute tra i due antagonisti sull’orlo della resa dei conti: «Perché mi fai questo ?» chiede la vittima con le ore oramai contate.

«Perché me lo hai permesso» risponde serafico l’aggressore. Questo scambio chiave, seppur riportato fedelmente, in “Speak No Evil – Non Parlare con gli Sconosciuti” perde parecchio di significato. Il regista britannico, nell’intento di voler raccontare un punto di vista nuovo, sceglie un epilogo estremamente convenzionale tipico dei film horror della “Blumhouse”. Dobbiamo ammettere che la resa è decisamente inferiore a quella strepitosa e sconvolgente del film di Tafdrup ma questo non incide oltremodo sulla resa generale della pellicola.

James McAvoy praticamente perfetto

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Punto di forza di “Speak No Evil – Non Parlare con gli Sconosciuti” è la presenza di James McAvoy e Mackenzie Davis. La parte del pazzo sembra calzare a pennello per McAvoy. L’attore di Glasgow gioca molto con la postur , lo sguardo e i sorrisetti ammiccanti, rappresentazione di una mascolinità tossica. Magnifica la sua interpretazione, vero valore aggiunto di tutta la pellicola.

La Davis altissima e bellissima è la piacevole sorpresa del cast. L’avevamo adorata in “San Junipero“, uno degli episodi meglio riusciti della serie TV Black Mirror. In “Speak No Evil – Non parlare con gli Sconosciuti” conferma tutto il suo grande talento nella rappresentazione di una donna che è l’unica di una famiglia in crisi a cercare di mantenere la barra dritta.

A soli tre anni di distanza dall’uscita del film originale, “Speak No Evil – Non parlare con gli Sconosciuti” riesce nella difficile impresa di essere un remake ben fatto di un film estremamente valido, nonostante un finale horror molto convenzionale che ribalta il magnifico epilogo della pellicola di Christian Tafdrup.

Un risultato notevole e non banale raggiunto anche grazie alla straordinaria presenza di Mackenzie Davis e James McAvoy, quest’ultimo vero mattatore di tutta la pellicola.

“Speak No Evil – Non parlare con gli Sconosciuti” è al cinema a partire dall’11 settembre, distribuito da 01 Distribution.


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Mr. Rabbit

Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma

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