The Cull è l’ultima fatica edita da Edizioni BD di Kelly Thompson e Mattia De Iulis, opera molto apprezzata e candidata al premio Eisner. Tra fantascienza psichedelica e fenomeni inspiegabili, ecco cosa ne pensiamo noi di MegaNerd
Se metti insieme una grande scrittrice come Kelly Thompson e un grande artista come Mattia De Iulis, sei quasi certo che otterrai un prodotto qualitativamente ottimo. Se, poi, questo fumetto è in nomination come ‘Migliore serie limitata’ agli Eisner Awards 2024, tutti i dubbi vengono fugati e vi è l’assoluta certezza di essere davanti a una delle uscite più importanti dell’anno.
Stiamo parlando di The Cull, nuova serie di fantascienza della scuderia Image, portata in Italia da Edizioni BD che ha pubblicato di recente il primo volume contenente tutti e cinque i capitoli usciti sino ad ora negli Stati Uniti.
Prima di passare a parlare del volume due parole sugli autori, Kelly Thompson e Mattia De Iulis; il team creativo, il cui sodalizio è nato in Marvel Comics sulle pagine di Jessica Jones, ha creato un’ottima alchimia. Ce lo ha raccontato direttamente l’artista italiano ai nostri microfoni in occasione dell’ARF! di quest’anno (qui l’intervista completa), di cui riportiamo di seguito un breve estratto proprio sulla nascita del rapporto lavorativo tra De Iulis e la Thompson:
«Credo si tratti di un’alchimia che è difficile da spiegare. È stato un feeling che è nato da subito.[…] Kelly mi ha messo da subito a mio agio e nelle migliori condizioni per lavorare. Mi ha dato anche una certa libertà creativa, dove ho anche avuto modo di suggerire alcune modifiche alla sceneggiatura. A livello umano si è stabilità una connessione forte: due persone che remavano nella stessa direzione per raggiungere il medesimo l’obbiettivo.»
Questo feeling tra i due autori traspare assolutamente anche all’interno di The Cull, serie in cui viene narrata una storia di fantascienza con protagonisti 5 adolescenti e un mondo alieno, dove oltre le parole risultano fondamentali proprio le immagini e i colori per poter immergersi interamente nell’opera.
The Cull: “Cambiare fa sempre male”
Sin dalle prime pagine The Cull ci ‘sballottola’ da un estremo all’altro mostrando in sole 4 pagine il passato, il presente e un passato recente, cambiando anche cromaticamente a seconda del momento e della situazione. I colori, come già anticipato sono più che mai parte integrante del fumetto, ma ne parleremo a tempo debito.
Si passa da una tranquilla giornata di mare per gli abitanti di Black Water Beach (PRIMA), a un’invasione aliena sulla spiaggia da parte di alcuni insettoidi (ORA) per poi arrivare direttamente all’inizio della storia di The Cull e fare la conoscenza dei 5 adolescenti protagonisti (12 ORE PRIMA).
Sì, perché tutto quel caos delle prime pagine dipende da quello che capiterà dalla quarta pagina del volume, in poi. Cleo, Kaite, Will, Wade e Lux escono durante una notte per girare un cortometraggio in una grotta tra gli scogli marini. La scelta di girare il film in quel determinato luogo è di Cleo.
Una volta addentrati all’interno della cavità oscura, scoprono in realtà che la stessa conduce a un ambiente luminoso… Non è giorno, ma dal fondo del tunnel della grotta proviene un insolito chiarore rosa… e i ragazzi incuriositi vanno verso la luce. Quello che li attende all’uscita è un altro mondo, fatto di flora e fauna completamente diverse rispetto a quelle classiche della Terra.
La grotta in cui si sono addentrati i ragazzi è un collegamento tra due mondi, il loro e quello dove sono capitati. Cleo pensa che il fratellino Jakey, scomparso da qualche tempo, sia finito all’interno di quel mondo alieno e intende cercarlo; il corto era soltanto un pretesto per andare lì e trovare qualche indizio che indicasse che il bambino era ancora vivo.
Gli amici, nonostante l’inganno della ragazza, decidono di non abbandonarla e girare comunque un video, ma di ciò che li circonda.
Comincia così l’avventura di 5 adolescenti in un mondo a loro completamente sconosciuto, fatto di colori psichedelici e creature multiforme in continua evoluzione. In particolare i protagonisti fanno la conoscenza di un essere autoctono che muta rapidamente davanti ai loro occhi, passando da una forma animale ad una quasi umana e imparando il linguaggio terrestre in brevissimo tempo.
Quello che Wade, ragazza molto sveglia del gruppo, intuisce è che l’essere davanti a loro è legato al mondo stesso e fa parte di una mente alveare. Nel momento in cui loro hanno messo piede in quel mondo, sono stati studiati e sono entrati in sintonia con quel luogo. La domanda che si pongono tutti è: cosa succederà ora a ognuno di loro?
Ed è a quel punto che cominciano i cambiamenti…quasi tutti i ragazzi, passando attraverso momenti di dolore, acquisiscono una sorta di potere legato a quel mondo. “Cambiare fa sempre male” afferma l’alieno. Dopo la ‘mutazione’ c’è chi spara raggi dagli occhi, chi vola, chi ha dei fiori su tutto il corpo.
Quasi tutti, però ricevono dei poteri; Cleo che non risulta idonea! Cosa capiterà a Cleo? Questi poteri saranno permanenti per gli altri ragazzi ed evolveranno? L’avventura prosegue tra i due mondi con alcune conseguenze anche negative per i protagonisti, ma soprattutto… la loro casa, Black Water Beach, non è più al sicuro.
Un mistery fantascientifico dove l’unione fa la (vera) forza
The Cull è un’opera che pone le sue basi andando a pescare nella cultura pop generale. La scelta da parte della Thompson di avere come protagonisti 5 adolescenti che vivono in un paesino degli Stati Uniti e devono vedersela con poteri e entità sovrannaturali, richiama alla mente di molti senza ombra di dubbio la serie TV dei fratelli Duffer targata Netflix, Stranger Things.
Ma, come ogni storia con protagonisti teenagers, impossibile non citare anche lo storico film degli anni ’80 The Goonies o, in ambito fumettistico, l’epopea mutante degli X-Men di casa Marvel (in particolare direi la formazione originale o i New Mutants di Chris Claremont), dove anche in questo caso ci sono ragazzi problematici che acquisiscono poteri per una mutazione genetica (anche se ‘forzata’ ).
Personalmente ho trovato anche alcune similitudini con un altro fumetto, magari meno mainstream come Paper Girls di Brian K. Vaughan, opera fantascientifica con protagonisti 4 ragazze adolescenti che viaggiano attraverso il tempo e le dimensioni. Insomma, di rimandi ad alcuni capisaldi del passato, The Cull ne è pieno zeppo.
Quello che riesce a fare bene la Thompson è dare poche significative informazioni su ognuno dei personaggi, che fanno sin da subito capire al lettore il background dei protagonisti e i problemi che ognuno sta affrontando, mettendo soprattutto in risalto le figure femminili. L’autrice l’ha fatto molto bene su Black Widow, Captain Marvel e Jessica Jones, e lo fa altrettanto in The Cull. Non è un caso che 4 su 5 siano personaggi femminili, ognuna con il proprio carattere, caratteristiche psicosomatiche e qualità che si completano.
L’unione e i rapporti interpersonali sono il focus principale che riguardano i protagonisti di The Cull. Ogni personaggio ha un ruolo nella trama e, prima o dopo, riesce a ritagliarsi il suo spazio all’interno del primo arco narrativo realizzato dalla Thompson.
La storia è sicuramente avvincente, il mondo che esplorano i ragazzi ricco di elementi originali e il fatto che tutto evolva in maniera così rapida, rende sicuramente interessante la lettura. Se c’è una nota dolente riguarda il fatto che vengono inseriti tanti elementi che forse avrebbero avuto bisogno di più tempo per trovare il giusto spazio.
Ad esempio, i ragazzi risultano sin da subito in grado di padroneggiare molto bene i poteri non avendo alcuna difficoltà apparentemente (!?). Non viene spiegato chi sia l’essere che trovano nel mondo alieno; è un custode? Una rappresentazione del mondo alieno? Non vengono forniti molti dettagli (!!?). E ancora… la ricerca del fratellino di Cleo, la vera ragione per cui la ragazza decide di mentire ai suoi amici e di rischiare la vita, sembra a un certo punto passare in secondo piano (!!!?). Sono tutte finezze che non pregiudicano, comunque, la lettura di un buon fumetto di fantascienza.
L’arte ‘iperrealistica’ di Mattia De Iulis alza l’asticella di The Cull
Il vero punto forte di The Cull sono i disegni di Mattia De Iulis e la colorazione che l’artista utilizza in maniera eccellente in tutto il volume.
Nonostante sia indiscutibile il talento del disegnatore romano, The Cull probabilmente costituisce la consacrazione definitiva di Mattia. Le espressioni dei vari protagonisti, la creazione e la realizzazione grafica del mondo alieno e delle sue creature e molto altro, si avvicinano molto alla realtà. The Cull sembra quasi un ‘fotoromanzo’ talmente alcune immagini rasentino la (quasi) perfezione.
Il lavoro più importante De Iulis lo fa sui colori; in primis la contrapposizione di colori più spenti quando la storia si svolge sulla Terra rispetto a colori più accesi, quando l’azione si svolge sul mondo alieno.
Predominante l’utilizzo del colore rosa, delicato e luminoso, viene definito il colore del sogno, dell’amore e della gentilezza. E il mondo alieno dove si trovano i protagonisti inizialmente sembra una realtà onirica dove regnano benessere e amore, solo per scoprire successivamente che le cose non stanno proprio così.
Il rosa è anche il colore che più è legato al lato femminile (4 su 5 protagonisti sono giovani donne) e alla speranza, come quella di Cleo di trovare il giovane fratellino in questo regno. In The Cull il rosa è ridondante, ma c’è un significato specifico ogni volta che De Iulis lo utilizza.
Se The Cull è stato candidato agli Eisner Awards 2024, gran parte del merito va al disegnatore.
Conclusioni
Una buona trama di fantascienza ma, soprattutto, dei disegni magnifici, rendono The Cull una delle letture più importanti dell’anno. Molti misteri devono ancora trovare risposta, ma il Cliffhanger finale fa presagire sviluppi inaspettati e intriganti per l’avvenire di questa serie.
Due parole sull’edizione italiana di Edizioni BD; a curarla è stato un altro talentuosissimo artista italiano, Simone Di Meo, attuale disegnatore tra l’altro di Batman e Robin per DC Comics, che insieme a tutto lo staff della casa editrice ha realizzato un volume veramente di pregevole fattura sin dalla copertina, sicuramente d’impatto e con alcuni elementi in rilievo dove il colore predominante è (manco a dirlo) il rosa. Ottimo lavoro per Simone e tutti i collaboratori di Edizioni BD!
E un in bocca al lupo a Kelly Thompson e Mattia De Iulis per gli Eisner Awards 2024!