Siamo finalmente arrivati al gran finale. È stato un percorso doloroso e periglioso. Adesso è arrivato il momento di finire quello che si è iniziato, abbandonare l’oscurità e seguire la luce. La nostra impressione sul nono episodio di “The Last of Us“.
Da un po di tempo a questa parte mi sto arrovellando il cervello cercando di immaginare come sarebbe stato scrivere la recensione dell’ultima puntata della prima stagione di “The Last Of Us“. Questo mio eccesso d’ansia deriva dalla consapevolezza che sarebbe stato molto complicato aggiungere un contributo ulteriore a quanto è stato già detto in questo percorso lungo più di due mesi. A rischio di ripetere gli stessi concetti, “Il fine e il viaggio e non la meta” fu il titolo della recensione alla prima puntata e mai sintesi può considerarsi più azzeccata. Essere arrivati così presto a questa conclusione non dipende dal fatto che potevamo essere venuti in possesso dell’anteprima di tutta la serie TV e che quindi potevamo aver già avuto modo di sviscerare un giudizio sul contenuto (tutto ciò non è avvenuto, quindi non è questo il caso). D’altra parte non mi ritengo nemmeno una persona particolarmente illuminata da riuscire a recepire tutta l’essenza dell’opera di Craig Mazin e Neil Druckmann in appena 70 minuti di pellicola. Per l’amor del vero devo dirvi che sono uno di quelli che ha già giocato al videogioco di Naughty Dog e, pertanto, sapevo cosa mi sarei dovuto aspettare. Un vantaggio non da poco se si assume che la trasposizione live action del videogioco fosse fedele al materiale originale, cosa tutt’altro che scontata dopo aver visto solo la prima puntata. Il caso ha voluto che ci ho preso, quindi ho passato le ultime due settimane a chiedermi : «Cosa altro c’è da aggiungere a quanto è stato già visto e detto dopo 8 episodi e altrettante recensioni ?».
Come avrete notato, per questa recensione, ho eliminato l’uso impersonale della terza persona perché quando il gioco si fa duro allora bisogna prendere il toro per le corna. Vorrei quindi rivolgermi direttamente a voi, popolo di MegaNerd.it. Invece di avventurarmi nelle stesse sperticate lodi, vorrei vedere la sezione commenti esplodere dei vostri giudizi e sensazioni.
Questo foglio bianco però è il mio spazio e quindi cominciamo dalle cose semplici: due parole sulla regia. Anche per questo episodio, come per il precedente, siede dietro la macchina da presa Ali Abbasi, regista iraniano naturalizzato danese di 42 anni. Al talentuoso regista di Teheran è toccato l’onore (e l’onere) di portare su schermo, in meno di 100 minuti, tutta la fase finale della prima stagione di “The Last Of Us”. E’ stato necessario un forte esercizio di sintesi per condensare molti eventi importanti del videogioco (compreso il toccante finale), il tutto senza sacrificare nessun momento meritevole (e ce ne sono non pochi). Si, avete capito bene: se si escludono i 50 minuti di episodio 8, al finale di stagione sono stati concessi appena 40 minuti. Un aspetto che ha fatto preoccupare tutti i fan quando è trapelata la notizia sulla durata dell’episodio. Se devo essere sincero, il “taglia e cuci” adoperato per entrare nei tempi si è sentito molto di più nell’ottavo episodio che in questo finale di stagione. Un taglio eccessivo ai momenti “action” che poteva essere contenuto, magari allungando di una puntata tutta la sequenza ambienta a Silver Lake. Una scelta che avrebbe accontentato tutti fan di Playstation e che avrebbe mostrato l’imponente dose di proiettili con i quali Joel si fa largo per raggiungere il capezzale di Ellie. Ma non temete, questo aspetto è stato ripreso mirabilmente nel finale di stagione, nella sequenza ambientata nell’ospedale di Salt Lake City.
Alla sceneggiatura troviamo entrambi gli showrunners di questa incredibile opera. Stavolta è risultato impossibile non menzionare Neil Druckmann dal momento che i dialoghi, le inquadrature e anche le pause tra una battuta e la seguente sono state riprodotte fedelmente dal materiale originale. Senza togliere nulla a Craig Mazin e al regista Abbasi, il sale che vedrete su schermo in questo nono episodio fuoriesce tutto dal sacco di Druckmann.
Vi starete chiedendo: «Se abbiamo già visto tutto, perché vale la pena vedere anche quest’ultimo, brevissimo, episodio ?» Vi rispondo dicendovi che vedo 3 buoni motivi per sedere sul divano e accompagnare Joel e Ellie fino alla fine del viaggio.
Il primo motivo è che il corposo flashback con cui si apre l’episodio ci mostra un momento che non abbiamo visto nemmeno nel videogioco: la nascita di Ellie. E’ anche l’occasione per accogliere nel cast Ashley Johnson, attrice statunitense che interpreta il ruolo di Anna Williams, la mamma di Ellie. Per chi si è già cimentato con l’opera videoludica di Naughty Dog, la Johnson non è un volto sconosciuto: è colei che ha prestato voce e il corpo (per la motion capture) della Ellie digitale. La sequenza della nascita di Ellie non è un evento fine a se stesso ma sarà propedeutico per dare una spiegazione scientifica dell’immunità del personaggio interpretato da Bella Ramsey, cosa che il videogioco non spiega e che, pertanto, apprezzo molto. Inoltre è il finale di stagione santo cielo !! Davvero non volete sapere se Ellie e Joel riescono a raggiungere l’avamposto delle “Luci” e permettere la preparazione di un vaccino che salverebbe tutta l’umanità ?
Il secondo motivo è relativo al fatto che, incredibile ma vero, questo nono episodio aggiunge un tassello importante nella caratterizzazione del rapporto tra Ellie e Joel. Scopriamo un’ altra grande dote del personaggio di Bella Ramsey, oltre l’immunità al cordyceps: la consapevolezza. Ellie è consapevole. La ragazza, nonostante la giovane età, dimostra perfettamente qual’è il suo ruolo nel mondo e qual’è il suo destino. “Cosa altro dobbiamo fare ? Dopo tutto quello che abbiamo passato. Dopo quello che ho fatto. Non può essere tutto inutile. Non ci sono vie di mezzo. Finiamo quello che abbiamo iniziato”, dice Ellie a un confuso Joel, per poi aggiungere successivamente: “Sarò al tuo fianco ovunque tu andrai“. E su quest’ultima frase lascio a voi l’interpretazione. Chi compie un vero e proprio “Viaggio dell’Eroe” durante tutto questo percorso è Joel. Il personaggio interpretato da Pedro Pascal passa dall’essere soldato e mero esecutore di una missione a un uomo che ha ritrovato la “luce”, un motivo per cui vale la pena di lottare. La scelta finale che compie è la sublimazione di questa sua evoluzione e viene sancita con il giuramento con il quale si chiude tutta la stagione. Una decisione che sposta gli equilibri e che ridefinisce il rapporto tra i due protagonisti della storia. Grazie Mazin ! Grazie Druckmann ! Grazie per aver reso fedelmente all’originale quell’ultimo momento finale: quel primo piano stretto sul volto, quella lunga pausa e quell’okay sussurrato con sguardo incerto è da brividi.
Il terzo motivo è che questo finale apre le porte per la stagione successiva. O forse sarebbe meglio dire LE stagioni successive. Di materiale da raccontare ce n’è ancora tanto e, come già annunciato dagli showrunners, servirà più di una stagione per mostrare tutto quanto. Una cosa è sicura: Non vedo l’ora di metterci gli occhi e sopra e sarà un piacere essere ancora qua per accompagnarvi in questo doloroso viaggio. Davvero pensavate fosse finita qua ?
No mi rimane che alzarmi in piedi e tributare un lungo applauso di apprezzamento per quest’opera che è un capolavoro. Perché eredita un materiale narrativamente importante e il rischio di mandare tutto in vacca era dietro l’angolo. Perché ha eliminato quasi del tutto la componente action, elevando in maniera incredibile la qualità generale, rendendola apprezzabile anche ad un pubblico generalista. Perché ha puntato su attori dalla bravura fuori scala pur nella consapevolezza che alcune scelte avrebbero fatto storcere il naso a qualcuno. Perché ha raccontato storie di uomini, molti fragili, alcuni forti, qualcuno cattivo dentro. Storie di uomini e della loro umanità. Storie di uomini e non di zombi.
La prima stagione di “The Last of Us” termina qua. Se volete sapere la nostra opinione sulle altre puntate allora questi sono i nostri approfondimenti:
- “The Last of Us ep: 1” (Link)
- “The Last of Us ep: 2” (Link)
- “The Last of Us ep: 3” (Link)
- “The Last of Us ep: 4” (Link)
- “The Last of Us ep: 5” (Link)
- “The Last of Us ep: 6” (Link)
- “The Last of Us ep: 7” (Link)
- “The Last of Us ep: 8” (Link)
E la vostra opinione qual è? Condivideteci le vostre sensazioni interagendo nei commenti! Siamo curiosi di sapere cosa ne pensate.