Dopo un’attesa di oltre due anni, tornano su Disney+ le avventure di Mando & Grogu nella serie live action di Star Wars di maggior successo: mettetevi comodi, perché finalmente è iniziata la terza stagione di The Mandalorian
“The Mandalorian” is back, e quanto lo abbiamo atteso. Perché, a rendere sopportabile questa lunga distanza tra la seconda e la terza stagione, fortuna c’era Andor, che il ritorno di Ewan McGregor in Obi-Wan Kenobi preferiamo dimenticarcelo, così come il Libro di Boba Fett, se non fosse per… esatto, proprio loro, Mando e Grogu, pronti a riformare la loro dolce accoppiata che ci ha conquistato sin dal primo episodio.
E oggi, rieccoli con un altro primo episodio, a ricordarci, in soli 35 minuti, perché questa serie è così vincente, perché ha saputo conquistare con la sua Forza il fandom di Star Wars.
Senza naturalmente spoilerare, ritroviamo il nostro Dinamico Duo dove lo avevamo lasciato, riunito e pronto a solcare la via delle stelle, direzione Mandalore.
Ma non prima di fare qualche fermata obbligatoria lungo la strada, dando il La ad una nuova quest, un nuovo obiettivo verso la meta, che faccia da sfondo ad avventure ed incontri.
Jon Favreau e Dave Filoni, sempre a sovrintendere e mettere il sigillo di garanzia al tutto, sanno cosa funziona, sanno come farlo funzionare, e lo continuano a dimostrare, con questo sano e speciale amore per un franchise che non intendono tradire, forse in nome di quello stesso incanto verso un universo ispiratore di tante fantasie da 46 anni.
Il budget è aumentato, di pari grado col successo della serie, e allora mostriamolo, con una bella sequenza d’azione, a cui farne seguire una molto poetica nello spazio.
Inedite e classiche creature aliene a fare da contorno, per rendere ancora più variopinto e colorato un luogo che avevamo già conosciuto, oggi amministrato da un vecchio amico, che ha deciso di ridare vita e splendore ad una, un tempo persa, città di Frontiera.
E ancora una volta, l’altra Frontiera, quella del West, serpeggia come un benevolo spirito guida in queste lande spaziali, declinando regole di genere in un contesto “alieno” solo per definizione, ma che se togli caschi lucenti e li sostituisci con impolverati cappelli da cowboy, capisci che la differenza è praticamente nulla, incluso l’agguato del cattivo d’ordinanza (ovvero il Pirata che cito nel titolo), che sa di Mezzogiorni infuocati.
Mando è il Pistolero, ma non desidera più essere Solitario, ora che in Grogu ha trovato un affetto a cui non vuole rinunciare. È questa tenerezza, mai svenevole, a rendere efficace il rapporto con il piccoletto, a rendere emozionale quello che, letto senza questa lente, è praticamente un uomo di cui non vediamo il volto con in braccio una marionetta.
Eppure Pedro Pascal, solo con la voce e i movimenti, gli dona carattere, quello stesso che rende Din Djarin un personaggio ormai pienamente e fieramente canonico.
Che adesso vuole ricongiungersi con le sue origini, con la sua gente e quel credo a cui tornare, non prima però di aver portato a termine un altro periglioso compito, allo scopo di raggiungere l’obiettivo e continuare a perorare uno schema narrativo ormai consolidato.
“More of the Same“, verrebbe da chiamarlo, ed è assolutamente così, non mi nascondo certo dietro una spada laser, ma è il modo intelligente in cui Favreau e Filoni lo usano ad essere sempre efficace, a far scorrere questi 35 minuti come se non fosse passato neanche un attimo dall’ultima volta, mostrando però, in una sorta di introduzione alla stagione, perché “L’Apostata” questo è, che l’asticella è pronta ad alzarsi di un’altra tacca, senza premura, ma con tutto il piacere di un racconto che ha ben chiara la sua strada e dove arriverà.
Nei dialoghi, nelle frasi dette, non solo da Pascal, ma anche da Carl Weathers, forse la componente più “ilare” della puntata, e una glaciale e carismatica Katee Sackhoff, ormai un vero tutt’uno con la sua Bo-Katan, in un rapporto cresciuto tra personaggio ed interprete, dall’animazione al live action, con una presenza scenica dal peso specifico.
Sono pochi momenti, ma visti in prospettiva rendono chiaro che le dinamiche sono pronte a cambiare, che ancora una volta i personaggi evolveranno di quel poco che serve per farci emozionare, sorprendere e divertire, ma senza i cattivi consigli della fretta, perché la Galassia Lontana Lontana è un luogo di evasione, prima di tutto e sopra ogni cosa.
Quindi abbiamo lo spettacolo, i bei dialoghi, la forte presenza scenica di un personaggio indubbiamente iconico (ok, tre, se contiamo Mando e Bo-Katan), il preannunciarsi di un’avventura emozionante condita da azione, sequenze “spaziali” e colpi di scena.
Direi che praticamente non manca nulla in un ideale appello per poter tirare un sospiro di sollievo arrivati ai titoli di coda, perché la Forza scorrerà pure potente, ma i serializzati lo sanno: più si va avanti, più il pericoloso di sentire la “fatica” inizia a farsi sentire.
Invece è bello vedere sin da ora che l’impegno profuso in The Mandalorian non viene meno, non ancora e decisamente, vedere che quella costante e simmetrica ricerca di equilibrio tra fandom e narrazione continua a muovere il sole e l’altre Guerre Stellari, mantenendo imperdibile l’appuntamento da qui alle prossime settimane, uno schema che Disney+ continua a portare avanti, come si usava un tempo, non bruciando subito le tappe col bingewatch.
E di tappe, questo piccolo scorcio nella vasta timeline di Star Wars ce ne riserverà ancora molte altre, diventando sempre più grande: avremo Ahsoka con Rosario Dawson e Skeleton Crew con Jude Law, pronte ad ampliare la lore, impostando la propria, espandendo i confini del racconto, ampliandone la prospettiva.
In fondo, uno dei segreti del successo di The Mandalorian è anche nella mai abbastanza sottolineata capacità di Favreau e Filoni di saper sfruttare questo meccanismo, questo dover aspettare settimana dopo settimana il nuovo episodio, e allora, con furbizia, impostare il ritmo perché la storia si fermi dove vogliono loro, dove sanno di stimolare la curiosità.
Certo, a scrivere queste righe adesso, si potrebbe pensare di partire un poco prevenuti con l’entusiasmo, ma perdonatemi, adoro il mondo creato da Lucas, quindi l’obiettività è sempre pronta a salire su uno speeder e darsela a gambe. Con Mando e Grogu, poi, peggio che mai.
Ma allora non saprei come altro spiegare il magone per non vedere, alla fine di questa prima puntata, quell’ormai familiare banner “Prossimo Episodio Tra..“!
The Mandalorian 3 - Episodio 1
Paese: USA
Anno: 2019 - in produzione
Stagioni: 3 - in corso
Episodi: 16
Durata: 31-52 min. episodio
Ideatore: Jon Favreau
Interpreti e personaggi:
Pedro Pascal: Din Djarin/The Mandalorian
Katee Sackhoff: Bo-Katan Kryze
Carl Weathers: Greef Karga
Grogu
Pedro Pascal: Din Djarin/The Mandalorian
Katee Sackhoff: Bo-Katan Kryze
Carl Weathers: Greef Karga
Grogu
Dove vederla: Disney+