MegaNerd ha letto The Nice House on the Lake, l’horror di James Tynion IV e Álvaro Martínez Bueno. 10 ragazzi e una villa sul lago. Cosa può andare storto?
Se vi dico ‘questo è un horror dove 10 ragazzi vengono invitati a trascorrere qualche giorno in una bellissima casa sul lago‘ come pensate possa proseguire la storia? Sono convinto che la maggior parte abbia pensato al classico splatter in stile La Casa di Sam Raimi dove le vittime cascano come birilli e il sangue piove a catinelle. Bene. Resettate tutto perché The Nice House on the Lake (in italiano La bella casetta sul lago) non è quel genere di horror.
The Nice House on the Lake è il nuovo fumetto della linea DC Black Label pubblicato, ormai qualche mese fa, in Italia come di consueto da Panini Comics, scritto da James Tynion IV e disegnato da Alvaro Martinez Bueno. Il primo (e unico al momento) volume uscito si intitola La bella casetta sul lago (anche se definire ‘casetta‘ la villa dove si svolgono le vicende dei protagonisti è un eufemismo).
Come anticipato poco più in alto, l’ultima fatica di Tynion IV, abile e versatile scrittore statunitense salito alla ribalta per i suoi lavori in casa DC Comics soprattutto su Batman e Detective Comics, ma consacratosi con opere indipendenti di successo come Something is killing the children e The Department of Truth, non è il classico horror che ti aspetti, o meglio: parte con un incipit banale e premesse trite e ritrite, per andare poi in tutt’altra direzione. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire perché questo piccolo gioiello del genere è valso allo scrittore recentemente l’ambito Eisner Award 2022 come Migliore nuova serie.
Partiamo dalla trama, ben costruita e con tempi scenici degni di un moderno serial televisivo. Walter è un ragazzo riservato e particolare, ma come ce ne sono tanti. Nell’arco della sua vita ha avuto molte amicizie, maschili e femminili e, come spesso capita crescendo, il tempo da dedicare agli amici cala proporzionalmente all’aumento degli impegni ordinari della vita da adulto. Pertanto Walter decide di invitare 10 amici, tra ragazzi e ragazze, che sono stati importanti nell’arco della sua esistenza ad una breve vacanza in una bellissima villa in riva al lago nel Wisconsin. Tutti gli invitati conoscono Walter, chi da anni chi da meno tempo, e quella che sarà la loro casa per una settimana circa è incredibile, completa di ogni confort per tutti, fatta quasi su misura per ognuno di loro. Ad ogni ospite è stato attribuito un soprannome, in base alle capacità, al lavoro e al carattere, e un simbolo che lo contraddistingue: L’artista (Ryan), La scrittrice (Norah), Il Comico (David), La Commercialista (Molly), La Scienziata (Veronica), Il Giornalista (Sam), L’Agopunturista (Arturo), La Consulente (Sarah), La Dottoressa (Naya) e Il Pianista (Rick). E Walter ovviamente. Tutto procede in maniera perfetta; la vacanza della vita. Fino a quando…
Come qualsiasi persona al giorno d’oggi, l’Artista/Ryan prende il telefono in mano e accede ai social, e quello che scopre è devastante. Il mondo sta bruciando, le persone stanno morendo cadendo letteralmente a pezzi, l’umanità sembra arrivata al capolinea. Lanciato l’allarme agli altri ospiti della casa il primo pensiero che balena tra tutti è un attacco terroristico o un virus, i veri mostri del nostro millennio. Tutti vogliono tornare alle proprie abitazioni e dai propri familiari, tranne l’impassibile Walter che lo impedisce, e a quel punto scopre tutte le carte. Non sono i terroristi o un virus che sta devastando la Terra, è qualcosa di diverso, di ‘alieno‘ di cui anche lui ne fa parte. Non c’è più un mondo dove tornare. L’unico posto sicuro è la bella casetta sul lago, il luogo ora abitato dalle persone che Walter ha selezionato e che ha reputato degne di essere salvate e rappresentare il genere umano. Quella che sembrava una vacanza da sogno ora è invece una prigione che nasconde molti più segreti di quelli che i protagonisti si aspettano. Ma non sono solo Walter e i misteri del lago da cui dovranno fare attenzione i 10 protagonisti, ma anche da loro stessi.
L’aspetto psicologico delle ‘vittime’, perché questo sono alla fine i protagonisti, è sicuramente il tema principale su cui è impostato il fumetto. Non tutti reagiscono alla stessa maniera quando scoprono che il mondo al di fuori della casa sta morendo; c’è chi si chiude in sé stesso, c’è chi cerca una soluzione e c’è chi fa finta di niente continuando la vacanza come se nulla fosse accaduto. Tutti i personaggi sono fondamentali e hanno un ruolo ben specifico all’interno dell’angosciante trama horror che ha messo in piedi Tynion IV.
Lo scrittore realizza una sceneggiatura intrigante e a tratti angosciante e il modo di come viene rappresentato il tutto è perfetto per questo genere di storia. Ogni capitolo si focalizza su un personaggio diverso, sul suo punto di vista in merito alla situazione che si è creata, e si svolge su tre piani temporali distinti: il passato più remoto riguardante il rapporto tra il personaggio e Walter, il passato più recente con gli eventi principali all’interno della casa e il distopico e apocalittico presente che l’autore al momento decide di accennare solamente. Questo tipo di narrazione permette a Tynion di farci conoscere un po’ tutti i protagonisti e soprattutto un po’ di Walter cercando di far empatizzare il lettore, anche marginalmente, con quest’ultimo e la sua ‘missione’.
Oltre all’aspetto psicologico, il mistery è un altro tassello fondamentale all’interno del mosaico di The Nice House on the Lake. Sono tanti, tantissimi i misteri che avvolgono la casa, il lago e la piccola parte di territorio che i ragazzi possono esplorare. Per una risposta trovata, arrivano altre domande e, soprattutto nel finale di volume, non sembra ci siano vie di scampo dalla prigione creata da Walter. Gli amanti delle serie TV noteranno che Tynion IV attinge a piene mani dalla regina dei serial televisivi, Lost di J. J. Abrams e Damon Lindelof, fenomeno televisivo della FOX dei primi anni 2000, inserendo nella ricetta finale di horror un pizzico anche de La guerra dei mondi. I misteri che circondano il lago e la villa, i rapporti interpersonali tra gli abitanti della casa, il diverso modo di approcciarsi di ognuno alla situazione di isolamento, sono riproposizioni di situazioni che ricordano molto le vicende dei passeggeri del volo 815 della Oceanic Airlines.
L’aspetto grafico è altrettanto notevole e calzante per quello che lo sceneggiatore scrive e come lo scrive. Bueno si dimostra un disegnatore di ottimo livello, gioca spesso con le ombre e i chiaro scuri, aiutato anche dai colori di Jordie Bellaire. La rappresentazione del personaggio di Walter è efficace e allo stesso tempo inquietante sin dalle prime tavole, e quando lo stesso si mostra nella sua vera forma ai suoi amici l’effetto disturbante non fa che aumentare.
Con questo primo volume Tynion dimostra ancora una volta la sua versatilità e la sua bravura, esponenzialmente in crescita opera dopo opera. L’autore qui pone le fondamenta per quello che verrà e che speriamo ci possa accompagnare molto a lungo, perché, come detto, The Nice House on the Lake non è il classico horror e le premesse per entrare tra i migliori fumetti del genere degli anni 2000 ci sono tutte. Speriamo che i semi che Tynion e Bueno hanno piantato portino i loro (macabri e inquietanti) frutti.