Come ogni anno torna l’acclamata saga Il Pianeta dei Morti di Alessandro Bilotta, ambientata in un futuro alternativo di Dylan Dog. Lo speciale del 2021, disegnato da Sergio Gerasi, è semplicemente straordinario e vi diciamo perché in questa recensione assolutamente priva di spoiler
La direzione che Roberto Recchioni ha dato al parco testate di Dylan Dog è stata (fin) quasi da subito chiara e precisa, attribuendo allo speciale annuale il compito di ospitare l’universo alternativo che Alessandro Bilotta aveva creato per una piccola storiella che tanto successo aveva raccolto tra fan e critica, ideando Il Pianeta Dei Morti: un mondo dove gli zombi “hanno vinto”, dove Dylan è ancora in polizia, e dove soprattutto Groucho è il paziente zero dell’epidemia.
Lo speciale n.35, Una Risata Vi Seppellirà, è allora il settimo volume interno alla collana dedicato all’universo di Bilotta, e pur proseguendo in maniera coerente la saga ogni episodio rappresenta sempre qualcosa di diverso, con un’impostazione originale e sorprendentemente imprevedibile, capace di cambiare il punto di vista sullo scenario in questa realtà distopica e dolorosa. Per di più, di anno in anno, la stessa Saga dei Morti si è trasformata in qualcos’altro: Bilotta si è calato sempre più nel suo universo, assimilando i canoni della narrazione dylandoghiana. Facendo questo, inconsapevolmente ma inevitabilmente, è riuscito forse più di chiunque altro a catturare lo spirito originario del personaggio infuso da Tiziano Sclavi, aggiornandolo, spogliandolo da ogni richiamo all’attualità e rendendolo eterno e bellissimo.
Perché da semplice what if..? qual era, Il Pianeta Dei Morti è diventata una riflessione sull’universo che ha come baricentro proprio Dylan e il suo mondo.
Gli speciali allora hanno saputo cambiare aspetto di anno in anno, lasciando la continuity sullo sfondo (ma sempre ben presente, come un arazzo tessuto minuziosamente nell’ombra) e addirittura lanciandosi in una rivisitazione del passato di Dylan: la Morte, Rowena, Xabaras e adesso Groucho sono volti chiave della narrazione, e con Bilotta trovano nuove e ardite giustificazioni.
In special modo, Una Risata Vi Seppellirà si concentra in maniera appassionata sull’assistente sosia del più famoso fratello Marx: in realtà, proprio Groucho è stato al centro di più di un colpo di scena durante gli archi narrativi ideati da Recchioni sulla serie regolare. Ma è con Bilotta che avviene definitivamente il passaggio da personaggio a persona: un passato, un’interiorità diversa e profonda, un carattere, insomma un universo poetico intero che restituisce un character nuovo e affascinante.
Prendendo in prestito spunti e suggestioni (arrivando anche a citare The Killing Joke di Alan Moore), Una Risata Vi Resusciterà racconta la storia di Waldo Wilkinson nascondendo più di un colpo di scena nel suo svolgersi, addirittura spingendosi così in là da mostrare Dylan Dog solo nelle ultime 20 pagine del corposissimo albo, incastrando perfettamente quanto raccontato in una complessa continuità che sembra però dare ancora più spessore alla drammaturgia di Bilotta.
Dal punto di vista strettamente narrativo, spiace ogni anno un po’ di più che le storie del Pianeta abbiano una cadenza così rarefatta, e soprattutto che nella serie regolare non si riesca a dare ai personaggi un background solido così come nella collana annuale: ancor di più se si pensa al recente restyling operato sul secondo mensile più venduto della Bonelli, restyling che ha fatto storcere più di un naso ma che ha molti lati positivi e che tuttavia ancora non riesce ad esplodere completamente.
La Morte non è sola, ma sempre accompagnata dall’oblio e dal ricordo, riflettendo contemporaneamente sulla genesi del Male, che germina tra le pieghe dell’apparentemente innocuo quotidiano, un quotidiano costruito su piccole grandi sconfitte e su una psicopatologia inesorabile.
Le tematiche della serie nata trentacinque anni fa balzano prepotenti fuori dalla pagina, e tornano attuali grazie ad un Bilotta ispiratissimo accompagnato questa volta dai pennelli raffinati e nervosi di un sempre più bravo Sergio Gerasi.
Così come successo nello speciale 2020, La Grande Consolazione (cliccando qui potete recuperare la nostra recensione), la prosa intelligente, lucida, labirintica ed enigmatica ma sempre accorata e romantica dell’autore si allinea con il tentativo disperato e fallimentare dell’individuo di comprendere una realtà sfuggente, aggressiva e spietata:
«Perché hai scelto di raccontare proprio la storia di un bugiardo?»
«Perché la menzogna è l’unico modo di sopravvivere alla realtà.»
Per comodità di lettura, aggiungiamo di seguito un veloce elenco di tutti gli episodi usciti de Il Pianeta Dei Morti, che all’inizio non aveva un albo fisso ad ospitarne le storie.
- Il Pianeta Dei Morti, disegni di Carmine Di Giandomenico (Color Fest n.2, 2008)
- Addio, Groucho, disegni di Paolo Martinello (Color Fest n.10, 2013)
- Il Tramonto Dei Vivi Morenti, disegni di Daniela Vetro (Albo Gigante n.22, 2013)
- La Casa Delle Memorie, disegni di Giampiero Casertano (Speciale n.29, 2015)
- La Fine È Il Mio Inizio, disegni di Giulio Camagni (Speciale n.30, 2016)
- Nemico Pubblico N.1, disegni di Sergio Gerasi (Speciale n.31, 2017)
- Nel Nome Del Figlio, disegni di Giampiero Casertano (Speciale n.32, 2018)
- Saluti Da Undead, disegni di Paolo Bacilieri (Speciale n. 33, 2019)
- La Grande Consolazione, disegni di Carlo Ambrosini (Speciale n.34, 2020)
- Una Risata Vi Resusciterà, disegni di Sergio Gerasi (Speciale n.35,. 2021)