Witches, il docufilm di Elizabeth Sankey che esplora i tabù della maternità

Da poco disponibile su Mubi, Witches è il docufilm di Elizabeth Sankey che esplora, attraverso le voci di alcune donne, aspetti della maternità ancora poco approfonditi e spesso considerati tabù dalla società. Noi di MegaNerd lo abbiamo visto e in quest’articolo vi sveliamo perché non lasciarvelo sfuggire

recensione witches

Witches, il docufilm diretto da Elisabeth Sankey, nasce dall’esperienza personale della regista legata al delicato periodo post-partum. Oltre al suo vissuto, Sankey dà voce a donne che hanno attraversato momenti difficili durante e dopo la gravidanza, coinvolgendo anche dottoresse e professoresse che analizzano queste tematiche da una prospettiva medica.

La regista condivide coraggiosamente i pensieri oscuri e le difficoltà affrontate in quel periodo, dove ha vissuto dei momenti così intensi da pensare di compiere gesti estremi. Ma grazie a un gruppo WhatsApp di donne con esperienze simili e all’aiuto di medici specializzati, ha trovato la forza di affrontare questa fase. Seguendo un percorso di recupero in una struttura dedicata, ha scoperto un universo di madri che, come lei, hanno vissuto la maternità in modo complesso, lontano dalle aspettative idealizzate imposte dalla società.

Perché, come sottolinea Sankey, la società teme una madre che ha paura di esserlo, soprattutto quando decide di ammetterlo. E che, di conseguenza, non si conforma agli stereotipi tradizionali. Le testimonianze raccolte nel docufilm risuonano potenti e liberatorie, simili a un grido rimasto soffocato troppo a lungo. E dimostrano, come stesso la regista dichiara, che l’unione ( in questo caso femminile) fa la forza. “Ogni strega ha bisogno della sua congrega”, dichiara, ribadendo il richiamo simbolico alle streghe.

Ma perché il titolo Witches? Ve lo sveliamo subito. Sankey introduce la figura della strega, sia storica che cinematografica, per esplorarne il significato e il carico di connotazioni, anche negative, accumulato nei secoli. Attraverso spezzoni di film e serie iconiche, la regista analizza come le streghe siano state rappresentate in modi differenti, evidenziando una netta dicotomia: la “strega buona” è spesso una donna gentile, equilibrata, magari disposta a sacrificare i suoi poteri per amore o per il bene comune, mentre la “strega cattiva” è colei che si lascia dominare dalle emozioni, alza la voce e reclama il suo spazio.

Una dicotomia prepotente, in cui la strega buona viene considerata praticamente perfetta, dall’aspetto curato e sempre impeccabile; mentre la strega cattiva è emotiva, irrazionale e indipendente. 

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Witches fa luce su un passato oscuro

Sankey indaga sulle ingiustizie subite da queste donne nel corso della storia, mostrando come alcune delle cosiddette “streghe” fossero in realtà guaritrici che alleviavano il dolore grazie alle loro conoscenze. Attraverso documenti storici e testimonianze di processi, emergono anche degli atroci dettagli che suggeriscono come alcune di loro mostrassero sintomi riconducibili alla depressione post-partum, sintomi che però, all’epoca dei processi alle streghe, non venivano riconosciuti e che le condannavano ingiustamente al rogo.

Nell’immaginario collettivo, la figura della madre ideale è spesso associata a quella della “strega buona”: una donna perfetta, sorridente, sempre composta e apparentemente priva di emozioni complesse. Ma la realtà è ben diversa.Come racconta Sankey attraverso la propria esperienza e le testimonianze raccolte, emerge un altro lato della maternità, che per molte neo-mamme può essere segnato da profondo dolore.

In conclusione, Witches è un manifesto di coraggio e resilienza femminile, in cui l’archetipo della strega diventa simbolo delle donne messe a tacere o ignorate. È un invito a dar voce a esperienze nascoste, portando alla luce le dinamiche patriarcali che, ancora oggi, influenzano la vita delle madri. Condividendo i suoi pensieri più oscuri e affrontando apertamente temi considerati tabù, Elisabeth Sankey offre un ritratto intimo e toccante di una maternità spesso ignorata, le cui conseguenze, per alcune donne, sono state tragiche.

Attraverso storie intense e oneste, il docufilm diventa un grido di denuncia per tutte quelle donne le cui testimonianze sono state dimenticate o messe a tacere, e per una società che tutela ancora troppo poco la salute mentale nel percorso della gravidanza e del post-partum. Allo stesso tempo, Witches lancia un forte messaggio agli spettatori: ascoltare e sostenere può fare davvero la differenza.


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Ludovica

Ludovica Terracciano

Mancina, testarda e fin troppo sognatrice. Mi tuffo in ogni storia che vedo come Alice nel Paese delle Meraviglie. Mi trovate seduta al Central Perk mentre bevo caffè e leggo Harry Potter.

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