Debuttano questa settimana su Disney+ i primi due episodi di X-Men ’97, la serie animata targata Marvel Animation che riprende le trame di X-Men: The Animated Series (da noi conosciuta come Insuperabili X-Men), diventandone il sequel perfetto. Ecco la nostra recensione dei primi due episodi, ovviamente senza spoiler
Inutile negarlo: per X-Men ’97 c’era un’attesa davvero spasmodica, sin dal giorno in cui è stata ufficialmente annunciata nell’ormai lontano novembre 2021. Inizialmente credevamo sarebbe stato un revival, poi un reboot, infine – la soluzione migliore, a nostro modo di vedere – un sequel diretto (realizzato nel modo più intelligente possibile) di X-Men: The Animated Series, la serie animata degli anni 90 che molti di noi hanno visto e apprezzato sulle reti Mediaset con il nome di Insuperabili X-Men e che per ben cinque stagioni ci ha tenuto incollati al televisore. Impossibile non restare affascinati dallo stile e dal mood di un cartone animato che è riuscito a riportare sul piccolo schermo alcune delle storie più belle apparse sulle pagine dei fumetti Marvel, ovviamente semplificando e smussando un po’ la trama per renderla fruibile a una platea di giovanissimi, ma senza perdere di vista il messaggio, i valori e l’essenza stessa degli X-Men.
Questa settimana, finalmente, sono arrivati su Disney+ i primi due episodi di questa nuova serie, che riprendono le trame esattamente dove si erano interrotte nel 1997, quando sembrava che la serie fosse arrivata alla sua più che naturale conclusione. Questo vuol dire che un nuovo spettatore potrebbe non capire nulla o avere la sensazione di essere arrivato nel bel mezzo di una serie già iniziata tempo fa? Assolutamente no, non vi preoccupate. Gli episodi sono stati strutturati per essere letteralmente divorati sia da chi aveva già visto il cartoon anni 90 (categoria a cui appartiene chi scrive questa recensione), sia da un pubblico tutto nuovo, alla ricerca di buone storie. È possibile trovare qualcosa di nuovo in un prodotto che per stessa ammissione degli autori è il sequel di una serie uscita quasi 30 anni fa? La risposta è sì, perché X-Men ’97 non è solo un revival, ma un prodotto destinato a entrare nel cuore di ogni X-Fan che si rispetti.
Dove eravamo rimasti?
Come detto, anche se la serie è fruibile davvero da tutti, è soprattutto un sequel, dunque ci sta che qualcuno voglia sapere a che punto eravamo rimasti nel 1997. Vuoi perché non tutti hanno visto la precedente serie, vuoi perché magari nel corso degli anni potresti esserti dimenticato. E allora ecco che Disney+ ci viene incontro con un bel ripassone formato video, ripercorrendo tutte le tappe fondamentali della serie animata degli X-Men, riavvolgendo idealmente il nastro della VHS per tornare ai tempi del primo, storico episodio (“Night of the Sentinels“, 1992) fino ad arrivare a quello che fino a poco tempo fa credevamo fosse l’ultimo, ovvero “Graduation Day“, del 1997.
Nel video che potete vedere di seguito, chiamato non a caso Previously On X-Men, trovate il maxi-recap. Uno sguardo, fossi in te, lo darei.
Dagli anni 90 verso il futuro
Si riparte, dunque. Stavolta il timone di comando è ben saldo nelle mani dei Marvel Studios e del loro nuovo distaccamento Marvel Animation (davvero incredibile il lavoro fatto sull’animazione dei personaggi, ogni tanto sullo sfondo può capitare qualche piccola imperfezione, ma è proprio voler cercare il pelo nell’uovo) che debutta proprio con questa serie, quasi a voler rimarcare che questa serie, anche se prodotta da Kevin Feige & soci, non sarà canonica per il Marvel Cinematic Universe (al contrario di What If…?, altra serie animata presente su Disney+ le cui vicende però sono assolutamente canoniche nella continuity dei Marvel Studios). Come dicevamo poco più in alto, questi primi due episodi sono stati scritti con un’intelligenza davvero rara, che consentono a questa serie di essere contemporaneamente la sesta stagione di X-Men: The Animated Series e la prima di X-Men ’97. Gli appassionati di vecchia data impazziranno, i nuovi correranno a recuperare le vecchie stagioni, già presenti da tempo sulla piattaforma streaming.
La storia riprende dall’addio di Xavier, avvenuto nell’episodio conclusivo della quinta stagione: i suoi studenti ora sono cresciuti, sono donne e uomini di valore, pronti a conquistare il loro posto nel mondo. Lo stesso mondo che continua a temerli e a odiarli. Non sarà facile per loro farsi accettare, ma ce la metteranno tutta, come sempre. Il mood anni 90 ci riporta a un’epoca solo in apparenza più spensierata, perché di fronte a noi ci aspettano battaglie, lacrime e sangue. E anche se i costumi avranno colori sgargianti, gli eroi che li indossano sapranno essere molto più profondi di quanto non si possa pensare. Ovviamente non possiamo sapere come proseguirà la serie, visto che abbiamo avuto modo di visionare solo i primi due episodi, ma se il buongiorno si vede dal mattino, direi che siamo di fronte a uno dei migliori prodotti Marvel da quando ha iniziato a produrre contenuti per Disney+.
Perché l’atmosfere è quella delle storie con cui siamo cresciuti, si respira l’aria di Claremont, Lobdell, Lee, che si staglia su una serie animata diventata cult esaltandola e portandola a un livello superiore. Esagero? No, assolutamente. Ritroveremo tutto: gli amori, l’allegria, la tragedia. Wolverine iracondo, Ciclope (apparentemente) senza macchia e senza paura, Jean che gioca con entrambi, Gambit che ruba la scena tirando una carta. Insomma, sono gli X-Men, in tutto e per tutto.
La nuova era
Non essendoci più Charles Xavier, fondatore e mentore degli X-Men, ora il compito di guidare la squadra spetterà a Magneto. Nei fumetti è già accaduto varie volte che il nemico per eccelenza del Professor X entrasse a far parte del team, ora questa sorpresa se la ritroveranno davanti anche gli spettatori. Il tema, neanche a dirlo, è quello della tolleranza e di tutte le declinazioni possibili che può avere questa parola. Perché molto spesso la tanto sventolata inclusione è solo di facciata e il diverso può fare ancora paura, ieri come oggi. Uno dei temi portanti della storia degli X-Men viene qui ripreso senza tanti complimenti, perché è su questo che ruoterà la storia: non solo buoni contro cattivi, ma umani contro mutanti. Se negli anni 90 la questione era stata trattata con una certa leggerezza, oggi viene invece affrontata con maggiore enfasi, evitando in modo scaltro di cadere nel politicamente corretto a tutti i costi. Si parla in modo chiaro, alzando anche un po’ l’asticella e provando a rendere il prodotto leggermente più maturo e profondo rispetto all’originale, potendo anche contare su un pubblico diverso. È chiaro che i Marvel Studios puntino a parlare a una platea più ampia possibile, ma è altrettanto evidente che il pubblico di riferimento avrà tra i 30 e i 40 anni. Dunque si può osare di più, quel tanto che basta per dare ancora più senso a questa operazione.
Citazioni di un certo livello
Qualche riga più alto, raccontavo che si respira l’aria di Claremont, Lobdell, Lee. Ebbene, non è una frase messa lì a caso. Vedrete una certa partita a basket che i lettori di vecchia data del fumetto riconosceranno al volo, sentirete i nomi delle strade richiamare quelli di famosi fumettisti e via dicendo. Piccoli easter eggs (adattissimi, visto il periodo) disseminati all’interno di storie che attingono a piene mani dall’enorme serbatoio dei comics, fonte inesaurbile per X-Men ’97, che riprende la bella tradizione di adattare le migliori avventure dei fumetti in forma animata. Si prende dal passato e si rimodella per il presente, lavorando per il futuro. Sprecare quest’occasione sarebbe stato delittuoso e fortunatamente Marvel si è fatta trovare all’altezza della situazione. Incontriamo subito tutti: dal classico team composto da Ciclope, Jean Grey, Wolverine, Rogue, Gambit, Jubilee, Bestia, Tempesta (a sorpresa con il look punk adottato negli anni 80) e i nuovi innesti Alfiere e Morph, personaggio sulla cui utilità si sta discutendo in rete (ma su cosa, non si discute in rete?), ma che ha i suoi momenti. Lo stratagemma di inserire un nuovo membro per far vedere agli spettatori le vicende con i suoi occhi funziona, di fatto entriamo in azione con lui. Vedremo nelle prossime settimane se gli sarà riservato più spazio, la speranza è ovviamente quella che tutti – grossomodo – possano avere il loro momento sotto i riflettori.
Insomma, gente: gli X-Men sono tornati. Hanno nuovi amici, un nuovo (inaspettato) mentore e 10 episodi tutti nuovi per dimostrarci che partendo dalla nostalgia si può anche costruire qualcosa di nuovo.
Non vedo l’ora che arrivi mercoledì prossimo.