Roy Thomas, ex caporedattore di Marvel e co-creatore di Wolverine, dice la sua sull’ultimo film della casa delle idee. Leggiamo insieme le parole che ha condiviso con l’Hollywood Reporter.
Era il 1965 quando Stan Lee assunse come autore Roy Thomas, che gli sarebbe succeduto poi nel 1972 come caporedattore. Co-creatore di molti celebri personaggi – tra cui Visione, Carol Danvers, Luke Cage, Iron Fist – non gli era mai stato riconosciuto il contributo nella creazione di Wolverine, almeno fino al 2022 – dopo varie insistenze e polemiche.
Ora, in occasione dell’uscita nelle sale di Deadpool & Wolverine, Thomas ha potuto dire la sua in un pezzo per l’Hollywood Reporter: non solo l’opinione sul film, ma anche i sentimenti provati nel vedere, finalmente, il suo nome legato a quelli di Len Wein, John Romita Sr. ed Herb Trimpe. Leggiamo insieme le sue parole.
Roy Thomas su Deadpool & Wolverine
Dopo aver raccontato come mai non fosse riuscito a vedere subito il film, l’autore scrive:
«L’attesa è valsa la pena. Non sono mai stato un grande fan del franchise di Deadpool (ancora non ho visto Deadpool 2, ed è quasi l’unico dei film collegati a Marvel), e ho problemi a prendere seriamente una storia, una volta che comincia a rompere la quarta parete; nonostante questo, sono contentissimo che clienti paganti per quasi mezzo miliardo di dollari siano stati così ottimisti da andarlo a vedere nel primo weekend.
[…] Abbiamo bisogno di più film come i quattro Avengers, e qualcos’altro come gli Spider-Man (in particolare Spider-Man: No Way Home), Iron Man, Thor: Ragnarok, Captain America: Civil War, tutti e due i Doctor Strange, ecc.
C’è la speranza che ne avremo, nei prossimi anni, mentre sono ancora giovane abbastanza per godermeli, con un gigantesco secchio di popcorn sulle gambe!»
Roy Thomas ha poi toccato il discorso del suo riconoscimento come co-creatore, su cui per il passato c’erano state anche delle polemiche con la moglie di Len Wein:
«Sono particolarmente grato a Marvel Entertainment per aver riconosciuto la mia posizione, qualche mese fa […] Certo, penso fermamente che il mio nome sarebbe dovuto apparire per primo e non per ultimo su Wolverine, dato che il personaggio è nato da un mio concept su cui gli altri hanno costruito… ma ehi, essere indicati per ultimi non ha mai fatto male a Oliver Hardy, Lou Costello, Jerry Lewis o Paul McCartney, giusto? (E neppure a Jack Kirby in “Simon e” oppure “Lee e”).
Noi quattro siamo stati un buon team: io, come caporedattore, sono stato molto contento di lasciare che Len, John ed Herb gestissero le cose, una volta date indicazioni di massima.»
Dopo essere andato avanti ancora per un po’ sulla questione – su cui, pur capendo la questione legata a diritti, guadagni e altro, mi verrebbe da dire “la stai facendo troppo lunga!” -, finalmente Roy Thomas ha parlato del film, dicendo:
«La cosa importante per il grande pubblico, comunque è che Hugh Jackman sia tornato nei panni di Wolverine, e spero davvero li vestirà fino a novant’anni, come dice Deadpool nel film. Nonostante sia un po’ troppo alto per la parte, lo perdono: dopotutto, come dice Joe E. Brown alla fine di A qualcuno piace caldo, “Nessuno è perfetto”.
In ogni caso, Jackman è un perfetto Logan, in costume o senza. Se non farà parte del nuovo film sugli Avengers, forse aspetterò che arrivi in streaming per vederlo.»
Le idee sono sicuramente molto chiare, a parte un po’ di autocelebrazione qua e là. E chi siamo noi per mettere in dubbio le parole di uno dei creatori di Wolverine?
Speriamo solo che non lo faccia davvero fino a novant’anni, che un po’ di freschezza non guasterebbe di certo all’MCU (vedi alla voce “Robert Downey Junior interpreta tutti“). E voi, che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: The Hollywood Reporter