Inutile girarci intorno: ogni ragazzina cresciuta negli anni ’90 ha avuto il mito di Sailor Moon: il cartone animato tratto dal manga di Naoko Takeuchi dedicato alla guerriera che veste alla marinara ha accompagnato un’intera generazione. Le femminucce ammiravano le guerriere, i maschietti le forme che s’intravedevano durante la trasformazione… e visto che sulla nostra pagina Facebook oggi stiamo dedicando l’intera giornata a Usagi/Bunny, ci è sembrato opportuno stilare fare un pezzo sulle otto curiosità (che forse non sapete) su Sailor Moon! Pronti? Si comincia!
In principio fu Sailor V
Sailor Moon non è stata la prima guerriera a combattere le forze del male vestita alla marinaretta. Naoko Takeuchi diede vita prima a Sailor V, che sulle pagine del manga Codename Sailor V, difendeva la Terra accompagnata solo dal suo inseparabile gatto bianco con la luna rovesciata disegnata in fronte, Artemis. In un secondo momento il personaggio entrò nel cast di Sailor Moon e cambiò il suo nome in Sailor Venus. Anche il costume fu leggermente modificato: per uniformarla al look delle altre guerriere Sailor, venne tolta la maschera e la divisa subì qualche piccolo ritocco. Da protagonista, Sailor Venus divenne semplicemente un comprimario.
Fonti d’ispirazione
Ok, mettetevi comodi perché queste sono davvero tante: per creare un look convincente, Naoko Takeuchi ha pensato di prendere ispirazione da altre guerriere, già presenti nell’immaginario collettivo, non necessariamente giapponesi. La maschera di Sailor V è praticamente uguale a quella di Simone, la protagonista di Tulipano Nero. Lo scettro di Sailor Chibiusa è invece molto simile (per non dire identico) a quello usato dall’Incantevole Creamy e il personaggio stesso ricorda molto quello di Yoko dell’anime Diventeremo Famose. Il diadema e gli stivali sono invece palesemente presi da Wonder Woman, mentre per il costume la mangaka ha preso “spunto” da quello di Supergirl.
Le uniformi
Sappiamo bene che i costumi delle guerriere Sailor sono sostanzialmente identici tra loro: l’unica cosa che caratterizza ogni personaggio è il colore del pianeta di appartenenza. Eppure nei primi studi preliminari, le uniformi sarebbero dovute essere diverse, caratterizzando ancora di più ogni ragazza.
I cappelli di Bunny: rosa, argento e biondo!
Che ci crediate o no, i capelli di Sailor Moon non sono sempre stati biondi: nella prima interpretazione dell’autrice, sarebbero dovuti essere rosa. Non convinta ha poi optato per l’argento e infine siamo arrivati al biondo, che probabilmente ha messo d’accordo tutti.
La famiglia
Oltre a omaggiare alcuni dei personaggi più famosi della cultura pop, Naoko Takeuchi ha deciso di usare i nomi originali dei suoi familiari per quelli di Sailor Moon: i nomi originali della mamma, del papà e del fratellino di Bunny sono quelli dei genitori e del fratello dell’artista, ovvero: Kenji, Ikuko e Shingo (Kenji, Ilenia e Sam nella versione italiana).
La vita segreta di Sailor Mercury, Sailor Jupiter e Milord
Tutti i personaggi “buoni” di Sailor Moon hanno delle vite irreprensibili: tutte brave ragazze o ragazzi. Eppure all’inizio l’autrice non voleva che fosse esattamente così: nei piani originali Sailor Mercury doveva essere un cyborg pronto a sacrificarsi sul finire della prima stagione, mentre Sailor Jupiter sarebbe dovuta essere una teppista. Persino Milord sarebbe dovuto essere un po’ diverso, almeno nel nome: la Takeuchi aveva scelto per lui Mysterious 2098 Face. L’editore giudicò queste scelte troppo “estreme”, dunque cambiò in corso d’opera questi personaggi.
Sailor Moon, la principessa Disney
Sembra che nel 1997 la Walt Disney Company fosse seriamente intenzionata ad acquisire i diritti di Sailor Moon: l’obiettivo era farne un film live action diretto da Stanley Tong, ma Naoko Takeuchi si è rifiutata di cedere la sua creatura. Bunny avrebbe potuto entrare dunque a far parte della lunga lista di principesse Disney…
La censura
Come detto più in alto, alcune caratteristiche delle guerriere Sailor sono state modificate nel momento in cui il manga è andato in stampa, dunque una prima modifica è avvenuta alla base. La seconda riguarda l’orientamento sessuale di alcuni personaggi: la storia d’amore tra Sailor Nettuno e Sailor Uranus in Italia è stata totalmente censurata. Il motivo (secondo fonti più o meno ufficiali) è da ricercarsi nel target a cui il prodotto è indirizzato: in Giappone i manga sono dedicati ad un pubblico adulto mentre in Italia i cartoni sono prettamente pensati per un pubblico di bambini,
Mr. Kent