Skins è una serie televisiva britannica che segue tre gruppi di adolescenti di Bristol. Noi oggi vogliamo concentrarci su un personaggio in particolare: Cassie Ainsworth, una ragazza eccentrica e fuori dal comune che lotta contro la depressione e l’anoressia nervosa.
Entrare nella testa di un adolescente, vedere le sue lotte quotidiane e arrivare alla radice dei suoi disagi. Skins è un po’ questo. È una di quelle serie che ti fa aprire gli occhi, ti parla di situazioni al limite che tormentano e accompagnano un gruppo di ragazzini verso l’età adulta, e lo fa in modo schietto e per niente banale.
Tony, Effy, Chris, Sid, Cassie, Michelle, Anwar, Jal e Maxxie incarnano la prima generazione, ovvero il gruppo di adolescenti di Bristol che farà da protagonista per la prime due stagioni. Insieme a loro la serie affronta temi come l’abbandono, i disturbi mentali come depressione, disordini alimentari e stress post-traumatico, la sessualità e la discriminazione, l’abuso e la dipendenza da sostanze stupefacenti, la morte.
La serie, creata da Jamie Brittain e Bryan Elsley, debutta nel 2007 e attira fin da subito l’attenzione non solo per il modo in cui i temi vengono trattati, ma anche per la presenza di giovanissimi nel team di scrittura degli episodi, per un’età media di 21 anni e numerosi collaboratori adolescenti. Rinnovando inoltre il cast ogni due stagioni, la serie offre un trampolino di lancio a molti attori esordienti e ampia visibilità ad aspiranti registi al tempo ancora studenti.
Tra gli attori che appaiono per la prima volta troviamo Hannah Murray, che dal 2011 conosciamo anche come Gilly ne Il trono di Spade. È lei che in Skins veste i panni di Cassie Ainsworth, una ragazza eccentrica e fuori dal comune che lotta contro la depressione e l’anoressia nervosa.
Cassie ha una personalità che ti ruba un po’ il cuore. È infatti una ragazza sì con molti problemi, in costante lotta contro la sua bassa autostima e sempre al limite tra la realtà e un mondo tutto suo, ma allo stesso tempo è forse il personaggio con più fantasia, quella che riesce ancora a stupirsi di tutto e dire sempre “wow” di fronte alle piccole cose. È come se fosse perfettamente divisa a metà: da un lato le sue tragedie personali e dall’altro la fantasia, i vestiti da bambolina, gli occhi sgranati e i grandi sorrisi.
È probabilmente anche la più furba del gruppo ed un’abile manipolatrice: di pari passo con la sua convivenza con l’anoressia infatti ci mostra come riesca sia a nascondere agli altri quando realmente mangi buttando in confusione ogni pasto, sia quanto sia forte la sua consapevolezza di poter ottenere ciò che vuole da chiunque, grazie alle sue condizioni critiche.
Ho smesso di mangiare e tutti facevano quello che dicevo. Quello era potere. Credo che sia stato il momento più felice della mia vita, ma ho dovuto smettere prima di morire, perché altrimenti non sarebbe più stato divertente. (Cassie 2×09)
Come ho detto prima, i temi nella serie non vengono raccontati in modo banale, e l’intenzione nel creare il personaggio di Cassie non era quella di rappresentare una storia in cui alla fine tutti sono felici e contenti, ma piuttosto mostrarci il suo modo di viverla, spiegarci come sia possibile che nessuno si accorga dei suoi digiuni e come possa arrivare a fine giornata senza toccare cibo, mostrarci quella distorta visione del mondo che la spinge fino all’estremo. Non vedremo mai Cassie trovare un reale aiuto, ricevere le giuste attenzioni, guadagnare appieno un stato di salute fisica e mentale. Tutti quei disagi esistenziali e relazionali che sono la conseguenza dei suoi problemi l’accompagneranno nel corso delle puntate e tutto ciò che cambia è probabilmente solo la sua maturità.
Cassie e i suoi amici sono personaggi molto ben caratterizzati e a mio parere questo è uno dei maggiori punti di forza della serie, che dedica ogni puntata ad un diverso membro del gruppo. Se come me l’avete scoperta ritardo, o ancora non l’avete fatto, posso dirvi che a prescindere da quale sarà il vostro preferito, Skins è sicuramente una di quelle visioni che vi farà immedesimare, riflettere e crescere.