Workin’ Moms ci racconta la vita e i conflitti di un gruppo di neomamme lavoratrici, partendo dal giorno del loro reintegro al lavoro
Relazioni, gravidanza, maternità, depressione post- parto, famiglia e carriera. Di fronte ad argomenti così ampi e delicati da toccare, di solito le strade percorse all’interno del mondo dall’intrattenimento sono due: quella comica o quella drammatica. Trovare infatti un equilibrio che tenga i personaggi lontani dagli stereotipi e allo stesso tempo renda le vicende verosimili risulta molto spesso un’impresa a dir poco difficile. Un’impresa, però, nella quale Workin’ Moms sembra riuscire alla grande.
Il tono ironico della serie canadese, creata da Catherine Reitman e Philip Sternberg, è intuibile fin da subito. Ma se la voglia di vedere qualcosa di divertente non viene tradita, ad affiancarla c’è senz’altro una grande abilità nel normalizzare il disagio derivante dal confronto tra i tanti, diversi modi di essere madre.
Travolte dalle aspettative, proprie e delle persone che hanno accanto, le protagoniste Kate, Anne, Frankie e Jenny riescono a dar voce alla propria singolarità. Ed è così che riusciamo a mettere sullo stesso piano l’immensa gioia e il totale rifiuto del ruolo di madre, la soddisfazione di vedere i progressi del proprio figlio e quella di ottenere riconoscimenti lavorativi. I crolli emotivi, i bisogni e le libertà di ognuna di loro appaiono sotto la stessa luce, divertente, intelligente e più che mai vera, abbracciando un raggio molto più ampio di sentimenti ugualmente legati alla maternità, che comprende anche la rabbia, la noia o la delusione.
Workin’ Moms viene trasmessa da CBS Television a partire dal 10 gennaio 2017. Il 25 gennaio 2019 la serie fa il suo debutto in Italia grazie a Netflix, che aggiunge al proprio catalogo tutte e tre le stagioni. Una quarta stagione sembrerebbe già in produzione ed è prevista in uscita nel 2020.
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