Episodio speciale di Wrestling Vintage, che vi propone un vero e proprio greatest hits da leggere durante questa lunga estate caldissima
Estate. Tempo di vacanze, relax e… repliche. Esatto, in televisione la bella stagione è sempre sinonimo di ripetizioni di film, serie e programmi di qualunque genere. Un momento di riposo anche per chi produce e organizza i contenuti che vanno in onda sul piccolo schermo in attesa dell’autunno, quando in genere i palinsesti si rinnovano. Anche per il wrestling, quando noi quarantenni eravamo bambini, in qualche occasione è successa la stessa cosa. Cioè, per essere più precisi, negli Stati Uniti la stagione dei giganti del ring non finisce mai: non ci sono pause neanche per le feste. Ma da noi, in passato, anche le puntate commentate da Dan Peterson, fra luglio e agosto, si prendevano una pausa e magari, al loro posto, venivano trasmessi dei Best of che, nonostante contenessero sempre gli stessi match visti e rivisti, Dan riusciva a far passare come dei “regali” meravigliosi ai fan italiani. E io – lo ammetto – apprezzavo comunque.
Per questo oggi vogliamo proporvi una puntata di Wrestling Vintage con tre Greatest Hits del periodo estivo da leggere spaparanzati in spiaggia o al fresco in montagna. Pronti? Mettetevi la crema che cominciamo.
23 luglio 1984: una bella rissa per chiudere la questione (clicca QUI per il nostro articolo)
Da sempre, quando il pop/rock incontra il wrestling, succedono meraviglie. Capita che su un aereo si ritrovino vicini di posto un famoso manager del ring, Captain Lou Albano, e una stella della musica, Cyndi Lauper. Durante il volo, i due scambiano due chiacchiere, come succede a tanti occasionali compagni di viaggio, e fanno amicizia, tanto che la cantante propone ad Albano di interpretare la parte del padre nel video del suo successo discografico Girls Just Want to Have Fun. Venuto a conoscenza della cosa, Vince McMahon, da geniale promoter quale è sempre stato, non si lascia sfuggire la grande occasione di capitalizzare quella collaborazione e propone alla Lauper ed al suo manager David Wolff di comparire nei programmi televisivi della World Wrestling Federation. Come? Mettendo in scena una storyline in cui Albano avrebbe rivolto alla cantautrice degli insulti sessisti e lei avrebbe risposto proponendo di risolvere la questione sul ring, scegliendo entrambi una lottatrice a rappresentarli.
E fu così che trentasette anni fa esplose la Rock-n-Wrestling Connection: con la messa in onda, addirittura su MTV (che ai tempi era ancora un canale di musica…), di uno speciale di wrestling intitolato The Brawl to End It All. un successo clamoroso per la rete e per l’intero movimento del wrestling che, per la prima volta, diventava un fenomeno pop, travalicando la tradizionale base di appassionati e abbracciando anche una grossa fetta di pubblico mai interessatasi all’argomento prima di quel momento.
Sul quadrato, alla fine sarà Wendi Richter, accompagnata da Cyndi Lauper, a battere la leggendaria Fabulous Moolah, alleata di Lou Albano, e a vincere il titolo di campionessa WWF. Il vero trionfatore, però, è ancora una volta quel volpone di McMahon.
23 luglio 1989: una grande festa americana
In estate, nella National Wrestling Alliance/World Championship Wrestling, si disputava The Great American Bash, uno show per celebrare la festa dell’indipendenza americana: una sorta di grande happening del wrestling in cui venivano proposte varie tipologie speciali di incontri. Il 23 luglio di trentadue anni fa andava in scena la quinta edizione dell’evento, sottotitolato per l’occasione Glory Days.
La card deI pay-per-view è un insieme di nomi che oggi sono la quintessenza del vintage per noi appassionati. Lex Luger contro Ricky Steamboat per il titolo degli Stati Uniti. Un tradizionale Wargames match con i Road Warriors (conosciuti come Legion of Doom in WWF), i Midnight Express e “Dr Death” Steve Williams contro i Fabulous Freebirds e il Samoan Swat Team, cioè Samu e Fatu (in seguito Headshrinkers nella WWF). Poi Sting contro The Great Muta per il TV title. Infine, nel main event della Baltimore Arena, nel Maryland, la resa dei conti fra il campione del mondo Ric Flair e la leggenda hardcore Terry Funk in cui a prevalere è “il ragazzo della natura”.
3 agosto 1997: i primi dieci anni di Summerslam
Che estate sarebbe per un fan di wrestling senza il consueto pay-per-view di agosto? Nel 1997, “la più grande festa dell’estate” spegneva le prime dieci candeline. L’evento tenutosi alla Continental Airlines Arena di East Rutherford, nel New Jersey, è famoso per la controversa vittoria della cintura di campione intercontinentale da parte dell’allora astro nascente “Stone Cold” Steve Austin che, però, poco dopo, avrebbe dovuto rendere vacante il proprio titolo a causa del grave infortunio rimediato proprio durante il match.
Ad un certo punto, infatti, con un piledriver mal eseguito, Owen Hart gli provoca la rottura del collo e una temporanea paralisi che per qualche tempo avrebbe messo a rischio la carriera del “serpente” texano. Nello stesso show, il fratello di Owen, Bret Hart, affronta Undertaker per il titolo del mondo. L’arbitro speciale della contesa è quello Shawn Michaels che, qualche mese dopo, sarebbe stato co-protagonista dello “Screwjob di Montreal”. Un incontro con questi nomi non può filare via in maniera liscia e, di fatto, alla fine è Hart ad avere la meglio sul becchino messo accidentalmente kappaò da una sediata alla testa che Michaels intendeva tirare proprio a Bret.
Un errore clamoroso che finì per favorire il suo più grande rivale. Ma qualche mese dopo, alle Survivor Series, l’Heartbreak Kid avrebbe consumato la sua personale vendetta rubando – letteralmente – la cintura al campione canadese.