Ha fatto scalpore l’annuncio di X-Men: Grand Design, l’ambizioso progetto ideato dall’artista Ed Piskor (autore di Hip Hop Family Tree) che ripercorrerà, nel corso dei prossimi tre anni, tutte le vicende più importanti della storia dei mutanti di casa Marvel.
La serie, che partirà negli Stati Uniti il prossimo dicembre, sarà composta da 6 albi semestrali da 40 pagine l’uno, i quali avranno la non facile impresa di collegare tutte, ma proprio tutte, le grandi saghe che hanno coinvolto gli X-Men nelle loro prime 280 storie. Si tratta di un lavoro titanico, in cui probabilmente bisognerà in alcuni casi “forzare” un po’ la continuity con piccole operazioni di ret-con per fare in modo che ogni storia sembri effettivamente stata scritta pensando anche a quelle successive. Il sogno di Piskor è quello di mostrare l’enorme saga dei mutanti come se fosse un unico affresco, pensato dall’inizio alla fine.
Chris Robinson, l’assistant editor, ha presentato così l’opera:
Questa sorta di seconda narrazione su vasta scala è un evento unico nella storia Marvel. Un altro aspetto unico, nel mondo altamente specializzato dei fumetti di alto livello, sta nel fatto che il progetto sarà realizzato letteralmente da un singolo individuo: Piskor progetterà, disegnerà, inchiostrerà, colorerà e sceneggerà ogni vignetta. È probabile che sia la prima volta nella storia Marvel che un singolo artista riceva questo onore.
Gli X-Men sono stati in assoluto il primo amore per Piskor, il quale ammette di aver creato la sua prima fan fiction a loro dedicata addirittura all’età di dodici anni:
Non sono arrivato molto lontano con quella, ma è indicativo del fatto che ho un progetto come questo in mente da tutta la vita. Sono rimasto incantato dal loro intero universo. Quello dei giovani mutanti è un concetto fantastico con il quale ogni adolescente può identificarsi: sentirsi fuori posto scoprendo i propri talenti nella fase dell’adolescenza. È il fumetto che preferisco tra tutti quelli mai prodotti dalla Marvel.
Una vera e propria dichiarazione d’amore, dunque. L’autore considera X-Men: Grand Design come una grande sfida: si tratta di raccontare anni e anni di storie con una chiave di lettura inedita, quasi revisionista. Dovrà collegare bene ogni intreccio narrativo, facendo quasi sembrare che fosse stato già immaginato per essere raccontato così, all’interno di un grande affresco. Non sarà davvero una sfida facile, ma sicuramente sarà per lui molto stimolante… e per noi, molto interessante.
Che ne pensate di questo progetto? Fatecelo sapere nei commenti, intanto – per stuzzicarvi un po’ – vi lasciamo con una gallery presentata al San Diego Comic-Con 2017 (notate come si evolve il corner box in alto a sinistra, ripercorrendo lo stile delle decadi proposte):