> In occasione dell’evento commemorativo dedicato al padre, Elisabetta Villaggio ha rapportato Zerocalcare al vero erede di Fantozzi, celebre personaggio creato dal compianto Paolo Villaggio ormai entrato di diritto nella cultura italiana di genere.
Sono passati cinquant’anni dall’uscita del testo che ispirò le pellicole dedicate alle gesta del ragionier Ugo Fantozzi, l’essere umano più bistrattato e sfortunato mai apparso sulla faccia delle Terra, ormai diventato vero e proprio patrimonio culturale tutto italiano. Il successo, come sappiamo, arrivò soprattutto grazie alle istrioniche doti attoriali del compianto Paolo Villaggio, che diede voce e volto al simpatico personaggio.
Per commemorare il grande attore, la figlia Elisabetta Villaggio (insieme all’attore Gianni Fantoni) racconterà suo padre in un evento intitolato Fantozzi dietro le quinte, venerdì 26 maggio alle 21:00 al Pala Round di San Felice, il quale verrà allestito con scenografie e oggetti che ricordano i film di Fantozzi, come la mitica Bianchina o la scrivania con la calcolatrice. La serata rappresenta anche l’anteprima di un evento in programma per domenica 1° ottobre, quando San Felice diventerà “Villaggio Fantozzi” e 250 figuranti, nei panni dei personaggi dei film, dalla Signorina Silvani al Ragionier Filini, passeggeranno per le strade.
Nelle sue recenti dichiarazioni in occasione della serata celebrativa (che porta lo stesso titolo del libro dato alle stampe nel 2021) la figlia ha definito il padre detentore di una follia intelligente, di profonda cultura, curioso, indipendente, con mille interessi.
Elisabetta Villaggio ha anche avanzato una certa affinità del personaggio di Fantozzi con quello di Zerocalcare: pure lui prende bastonate in testa dalla vita, gettandosi in queste lotte intime contro il mondo di cui ha un’idea romantica. E ha tanti amici a cui è legato, come Fantozzi a Filini, definendolo pertanto l’unico vero erede.
Voi cosa ne pensate? Avete mai notato questa similitudine tra i due personaggi? Fatecelo sapere in un commento così da poterne parlare insieme.
Fonte: Ansa.it
