Lo sceneggiatore e regista James Gunn conferma il suo coinvolgimento in numerosi progetti DC, facendo presagire un ruolo sempre più importante nella seconda vita del DC Extended Universe. Vediamo di caprne di più.
Come sappiamo, dopo il successo del suo Sucide Squad, Warner Bros. ha affidato a James Gunn la gestione di Peacemaker, una sorta di serie prequel di Sucide Squad che segue John Cena nei panni di Christopher Smith mentre cerca risposte sul misterioso Progetto Butterfly. Nella serie HBO rincontriamo Viola Davis nel ruolo della spietata Amanda Waller, già suo in entrambe le pellicole dedicate alla Sucide Squad. Inoltre, nuove e apprezzate star sono state inserite nello show. Tra queste Danielle Brooks, Chukwudi Iwuji, Freddie Stroma, Jennifer Holland.
Gli spettatori hanno manifestato il loro vigoroso apprezzamento per Peacemaker battendo tutti i record di streaming di HBO Max e plaudendo l’equilibrio nei toni della serie, che dosa nel modo giusto sarcasmo, autoironia, dramma e splatter. Cena ha impressionato il pubblico con la sua interpretazione e anche tutti i comprimari sono stati parecchio graditi.
I riscontri positivi di Suicide Squad prima e di Peacemaker dopo hanno senza dubbio segnato un importantissimo giro di boa per il DC Extended Universe di Warner Bros. È sempre più opinione comune che Gunn sia (o possa diventare) il nuovo Deus Ex Machina in grado di risollevare le sorti di un universo cinematografico dato ormai per moribondo.
Forse complice il recente cambio di proprietà, con la fusione tra Warner Media e Discovery, che potrebbe aver impresso una svolta ai piani di medio e lungo termine sulla gestione dei personaggi DC Comics. Forse la raggiunta consapevolezza che senza un architetto alla Kevin Feige che supervisioni e armonizzi tutti i progetti del franchise, non si va da nessuna parte. Probabilmente, un po’ per l’una e un po’ per l’altra ragione, Warner Bros. pare aver visto in Gunn un possibile burattinaio dalle grandi capacità. Naturalmente non c’è nulla di ufficiale. Ma quel che è certo è che l’annunciata stagione due di Peacemaker sarà guidata ancora una volta da Gunn e si vocifera che Warner Bros. abbia iniziato lo sviluppo di uno spin-off su Amanda Waller.
In una recente intervista Gunn ha dichiarato:
«Sto lavorando molto seriamente su un altro progetto DC, in cui sono molto coinvolto nella scrittura e nella regia. Vedremo alcuni dei personaggi di Peacemaker negli altri progetti a cui sto lavorando. E sono coinvolto anche in un paio di altre cose sempre legate alla DC».
In casa Disney, d’altronde, pare che con Guardiani della Galassia Vol. 3 si concluderà la collaborazione tra James Gunn e i Marvel Studios. Quindi il regista potrebbe avere più tempo da dedicare al DCEU.
Se a questo scenario aggiungiamo la repentina e per certi versi inaspettata chiusura, de facto, dell’Arrowverse – decisa dal nuovo management di Warner Bros. – il quadro inizia a delinearsi più chiaramente.
Insomma, è evidente che, nel tentativo di tenere il passo con la costante espansione di contenuti Marvel su Disney+, HBO Max e Warner Bros. stiano facendo il possibile per espandere il proprio universo.
Sebbene Gunn sia riuscito nel difficilissimo intento di migliorare il feeling tra pubblico e universo cinematografico DC, ai minimi storici da anni, Warner Bros. deve però essere molto cauta nell’avvallare i propri prossimi progetti legati al franchise. Per evitare nuovi, irrimediabili, fallimenti.
Tutti i fan DC sanno bene che il DCEU inizialmente architettato da Zack Snyder ormai non esiste più. A dirla tutta, ha avuto vita difficile fin dall’inizio. Vuoi per la vision snyderiana sempre molto controversa. Vuoi per le continue incursioni di Warner Bros. nelle sue scelte artistiche. E vuoi per le tristi vicende personali in cui la famiglia del regista è stata coinvolta, dopo il pasticcio di Justice League del 2017 Warner Bros. ha perso il timone e ha navigato a vista, con alterne vicende, fino all’arrivo di Gunn.
È importante sottolineare come Peacemaker sia molto lontana dai canoni stilistici sia dei film DCEU che delle serie dell’Arrowverse. Inoltre sono palesi i riferimenti (seppur sarcastici) ai personaggi del DC Extended Universe, dimostrando la volontà di volerne far parte senza rinnegare (almeno, formalmente) nulla. Anche se ciò non significa assolutamente che Warner non decanonizzerà ciò che è accaduto prima.
Ma potrebbe farlo in modo arguto, sfruttando ad esempio il tanto atteso – e sfortunato – film su Flash, che dovrebbe basarsi sull’evento Flashpoint. Nei comics, Flashpoint porta ad una riscrittura dell’universo fumettistico DC. Per questa ragione ci si attende che qualcosa del genere possa accadere anche nel DCEU. Sempre che Ezra Miller non costringa Warner Bros. a cancellare definitivamente la pellicola, per adesso rimandata al 23 giugno del prossimo anno.
Ma quello di Miller è solo uno dei problemi che non fanno dormire i boss di Warner Bros. Tra i tanti, anche la necessità di espandere globalmente la presenza di HBO Max in tutti i Paesi dove non è ancora presente. Avrebbe poco senso investire miliardi di dollari in serie TV che avrebbero poi un pubblico ridotto dalla limitata diffusione della piattaforma di streaming.
Per la verità, in questo Warner Bros. si sta già muovendo. HBO Max è arrivata lo scorso marzo in altri 15 Paesi europei. La piattaforma raggiunge adesso 61 Paesi tra Europa e Americhe ed è in procinto di sbarcare in altre 6 Nazioni europee entro il 2022.
In Italia la situazione non è però rosea. Come noto, HBO Max non è attiva nel nostro Paese e normalmente è Sky/NOWTV a rendere disponibili in Italia i titoli Warner/HBO. Ciò in virtù di un contratto in essere tra i due colossi (Warner Bros. e Comcast, proprietaria di Sky). Infatti, in alcuni dei mercati europei in cui Sky opera, tra cui Regno Unito, Germania e Italia, Sky continuerà ad avere l’esclusiva della programmazione principale di HBO. Almeno, pare, fino al 2024.