Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte uno – Lanciati verso il gran finale della saga

La settima volta di Ethan Hunt sul grande schermo è forse la più spettacolare di sempre: girato tra Italia, Norvegia ed Emirati Arabi Uniti, Mission Impossible – Dead Reckoning Parte Uno tiene incollato lo spettatore per oltre due ore e mezza. Tom Cruise è l’ultima, grande action star del nuovo Millennio: toccherà a lui salvare il mondo (del cinema) ancora una volta

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Se nell’immediato post-Lockdown, con i cinema ancora semi-deserti, era riuscito a riportare un quantitativo considerevole di persone in sala per il sorprendente Top Gun: Maverick, ora a Tom Cruise si chiede sostanzialmente di replicare. I cinema sono ancora in grande affanno, produzioni da centinaia di milioni di dollari annaspano nell’oceano dell’intrattenimento, sommerse da piattaforme sempre più competitive e un generale rincaro di tutti i prezzi, che costringe molti a tagliare le spese dedicate allo svago. Vista così ha tutta l’aria di una Missione Impossibile, vero? Dunque l’unico che può salvare la situazione è proprio Ethan Hunt, che con questo settimo capitolo si appresta a chiudere una saga che ha segnato questo inizio di Millennio. Oltre i cinecomics, il fantasy e gare di auto veloci e infuriate, ci sono loro, gli uomini della IMF (Impossible Mission Force), una speciale sezione segreta della CIA incaricata di svolgere le missioni più delicate e pericolose.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno è un film molto importante, sia per la saga, che per lo stesso Tom Cruise: si tratta infatti della prima parte dell’ultima, grande avventura di Ethan Hunt (ma sarà davvero così?), per la regia di Christopher McQuarrie, che ha già collaborato con l’interprete di Ethan Hunt su Mission: Impossible – Rogue Nation e prima ancora su altri due film che potremmo inserire nello stesso filone action, ovvero Operazione Valchiria e Jack Reacher. Il fatto che il regista conosca così bene Tom Cruise non è da sottovalutare, perché credo sia una delle chiavi principali della riuscita di questo nuovo capitolo: McQuarrie ha capito una cosa fondamentale, ovvero che Mission: Impossibile va letteralmente costruito intorno a Tom Cruise. Dev’essere un’abito perfetto, un’armatura imperforabile, un qualcosa che faccia innanzitutto sentire a suo agio il protagonista (qui anche in veste di produttore), perché se lui riesce a dare il massimo, allora portiamo a casa il risultato.

E in questa prima parte di Dead Reckoning si vede palesemente che Tom si sta divertendo da pazzi, facendo di tutto per soddisfare la sua incredibile fame di adrenalina. Diciamo subito, a scanso di equivoci, che la trama non è assolutamente da buttare via: nulla di geniale o di chissà quanto innovativo, ma giusta per questo genere di film, tesa ad esaltare ogni momento spettacolare che si presenterà lungo in percorso del nostro eroe e della sua squadra (e ce ne sono parecchi, fidatevi). Uscito dalla sala, con gli occhi pieni di tutta l’azione del mondo, ho subito pensato che sicuramente è il film più esagerato che avessi mai visto, che il concetto stesso di “americanata” qui viene elevato al cubo, lanciato nella stratosfera e ampliato fino all’inverosimile… e no, non è un difetto. È una totale figata.

 

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Riuscire a trasformare momenti di pura adrenalina in momenti topici del film e integrare scene al limite della concezione umana all’interno di una trama che fuonziona alla grande, non dev’essere stato affatto semplice. Eppure ce l’hanno fatta, ed è incredibile. Siamo al centro di una spy-story, ma anche nel più grande film d’azione degli ultimi anni e tutto fila. Forse siamo noi a voler vedere che tutto fili liscio, ma questo non importa, in questo adrenalinico mondo che ha confezionato McQuarrie tutto ha un suo senso e una sua logica e noi ci stiamo lanciando nel vuoto insieme a Tom. Siamo in missione con lui e non ci importa se è impossibile, ormai non possiamo più tirarci indietro.

Anche perché, questa volta l’avversario è forse il più subdolo e potente mai affrontatodall’IMF: non ha corpo, tecnicamente neanche una mente, eppure con i suoi calcoli riesce persino a prevedere il (probabile) futuro. Un nemico, certo, ma fondamentalmente un’arma, che – come da tradizione – qualora dovesse cadere nelle mani sbagliate, porterebbe il mondo al collasso. Seguendo passo passo l’attualità più stretta, vedremo Ethan Hunt e la sua squadra ritrovarsi a fronteggiare un’avanzatissima Intelligenza Artificiale, vero e proprio incubo di programmatori, scrittori e illustratori dei nostri giorni. Una minaccia concreta, reale, che in qualche modo rischia di anticipare la realtà, anche se qui è tutto teso verso l’eccesso assoluto, materia di cui il nostro eroe si nutre.

 

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Bisogna trovare una chiave speciale, in grado di controllare questa IA. Per farlo, Ethan Hunt dovrà fare quasi il giro del mondo: lo troviamo infatti negli Emirati Arabi Uniti a inizio film, ma – come certamente saprete se avete visto almeno un trailer di questo settimo Mission: Impossible – una parte consistente del film sarà ambientata proprio nella nostra Italia, che compare in tutta la sua gloria e persino con tutti i suoi limiti. Insieme a lui, protagonista di inseguimenti che coinvolgeranno persino la storica scalinata di Piazza di Spagna, ci sarà la talentuosa Hayley Atwell, che si dimostra attrice capace di tenere la scena sia nei momenti d’azione, che in quelli più riflessivi. Ottima partner per un malinconico Ethan Hunt, sospeso tra un passato che non riesce a dimenticare, un presente devastante e un futuro incerto, dalle tinte sempre più cupe proprio a causa di questa misteriosa “Entità” virtuale, pronta a inserirsi nei sistemi informatici di tutto il mondo per creare il caos. Dagli inseguimenti mozzafiato per le strade di una Roma illuminata come non mai, ci ritroviamo poi nel cuore di una Venezia oscura e misteriosa, in cui assistiamo al primo, vero punto di svolta di questa Parte Uno.

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Lo so, lo so. La trama descritta così non sembra originalissima e forse non lo è. Ma vi assicuro che verso la metà del film sarete piuttosto presi dall’evolversi della vicenda.
Anche perché si percepisce che ormai siamo lanciati verso il gran finale di una saga che si è guadagnata sul campo il titolo di erede di quel 007 che è evidentemente fonte d’ispirazione per molti elementi narrativi. Per salutare milioni di fan in tutto il mondo produzione, sceneggiatori e regista hanno messo in piedi il miglior cast possibile, che modellato sulle esigenze di Tom Cruise e delle sue scene sempre più spericolate, riesce ad avere parecchi momenti per brillare di luce propria. Prima abbiamo citato la bravissima Hayley Atwell, ma è impossibile non menzionare anche una silente Pom Klementieff, che riesce a recitare con il corpo e a comunicare solo con il suo sguardo magnetico. E poi lei, la Vedova Bianca interpretata da Vanessa Kirby: parzialmente oscurata dal lavoro che fa Hayley Atwell, risulta una villain piuttosto credibile.

Tornano, ma non sarebbe potuto essere altrimenti, anche i fidati aiutanti Benji e Luther interpretati rispettivamente da Simon Pegg e Ving Rhames, oltre alla splendida Ilsa Faust (che ha il volto e le fattezze di Rebecca Ferguson) ex agente dell’MI6 molto legata ad Ethan. Ci sono tutti, anche… beh, qualcuno che ovviamente porta con se un carico di ricordi dolorosi.

Ve l’ho detto, stavolta è più dura del solito, perché alcune cicatrici non hanno mai smesso di far male e nuove ferite sono pronte a essere inferte senza pietà. Ethan è stanco, ma non si arrende. Non può farlo, soprattutto ora che ha di fronte un nemico così subdolo e un altro che non smetterà mai di infliggergli dolore con un solo sguardo.

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Il consiglio che vi do è quello di vedere questo film rigorosamente al cinema: sebbene ormai è prassi che un film arrivi a stretto giro anche sulle piattaforme, questo è puro cinema d’azione che dovete vedere sullo schermo più grande che riuscite a trovare. Non c’è TV ultra-moderna che tenga, 4k o nient’altro: Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno va visto rigorosamente al cinema. Guardarlo in televisione o su qualsiasi altro dispositivo non farenne altro che disperdere almeno il 30% della spettacolarità di questo film e non sarebbe davvero giusto. Nei vostri confronti.

Il suono ha una componente fondamentale, diventa parte integrande dell’emozione che arriva dalle immagine, creando qualcosa di unico. Vedere il protagonista lanciarsi nel vuoto nel silenzio più totale vi lascerà in totale apnea, così come la lunga sequenza sull’Orient Express, talmente esagerata da diventare epica.

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Noi ci siamo divertiti tantissimo e non vediamo l’ora di gustarci la seconda parte: sappiamo già che i due capitoli sono stati girati insieme, dunque ho come l’impressione che il meglio se lo siano tenuto per il gran finale. Aspettare un altro anno per vedere come andrà a finire sarà davvero dura, ma almeno abbiamo un po’ di tempo per riprendere fiato.

…Questa recensione si autodistruggerà entro cinque secondi…

 

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno

Paese: USA
Anno: 2023
Durata: 163 minuti
Regia: Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Christopher McQuarrie, Erik Jendresen
Produttori: Christopher McQuarrie, Tom Cruise
Casa di produzione: TC Productions
Distributore italiano: Eagle Pictures
Interpreti e personaggi:
Tom Cruise: Ethan Hunt
Hayley Atwell: Grace
Ving Rhames: Luther Stickell
Simon Pegg: Benji Dunn
Rebecca Ferguson: Ilsa Faust
Vanessa Kirby: Alanna "Vedova Bianca" Mitsopolis
Henry Czerny: Eugene Kittridge
Esai Morales:
Frederick Schmidt: Zola Mitsopolis
Shea Whigham: Jasper Briggs
Pom Klementieff:
Rob Delaney:
Charles Parnell:
Indira Varma:
Mark Gatiss:
Cary Elwes:
Uscita nelle sale: 12 luglio 2023
Voto:

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Mr. Kent

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Appassionato di fumetti, curioso per natura, attratto irrimediabilmente da cose che il resto del mondo considera inutili o senza senso. Sono il direttore di MegaNerd e me ne vanto.

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