Il 1° settembre è uscito al cinema Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, il nuovo film dei Marvel Studios che MegaNerd ha visto per voi: ecco le nostre impressioni sul nuovo capitolo della grande saga MCU
Con l’inizio di settembre è arrivato al cinema Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, film del Marvel Cinematic Universe che apre ufficialmente la fase 4 anche sul grande schermo.
Se Black Widow è una pellicola figlia delle precedenti fasi del MCU con protagonista un volto molto noto come quello di Scarlett Johansson/Vedova Nera, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli introduce personaggi completamente nuovi nell’Universo cinematografico Marvel guidati dal protagonista Shang-Chi, interpretato da un bravissimo Simu Liu aiutato da un cast (prettamente di origine orientale) di grande esperienza.
Sono, però, doverose due parole su chi sia lo Shang-Chi dei fumetti: nato dalla penna di Steve Englehart e dalle matite di Jim Starlin, Shang-Chi maestro di Kung-fu fa il suo debutto nel 1973, in un momento storico in cui al cinema vanno per la maggiore i film sulle arti marziali, soprattutto se il protagonista è un certo Bruce Lee (le cui fattezze hanno aiutato nella realizzazione del personaggio Marvel). A parte la parentesi negli anni ’70, Shang-Chi non è mai stato uno degli eroi Marvel di prima fascia, e neanche di seconda. Più volte la Casa delle Idee ha cercato di dare nuova linfa ad un personaggio ‘fuori dal tempo’ ottenendo quasi sempre esiti negativi a parte piccole parentesi.
Il fatto che Kevin Feige e gli Studios abbiano voluto investire sull’apertura della Fase 4 con un film stand alone sul personaggio, è stato sicuramente un rischio notevole, considerando anche il parco di supereroi Marvel con più appeal da cui si poteva attingere. Probabilmente anche i fan dei film Marvel non avevano grandi aspettative su Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, ma ancora una volta gli Studios sono riusciti a dare origine a un buon film di intrattenimento, grazie anche all’ottima regia di Dustin Daniel Cretton (Il diritto di opporsi) che realizza un film dove la consueta dose di azione e humor in puro stile Marvel movie si mescolano a tematiche fantasy strizzando l’occhio (e non poco) alle tradizioni e alla cultura orientale. Sicuramente gli amanti della cultura asiatica e dei manga noteranno diversi easter eggs e riferimenti a opere e miti della tradizione orientale.
Ma qual’è la trama di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli? Il film introduce subito il villain del film, Xu Wenwu (Tony Leung), mostrando il passato del guerriero millenario detentore dei Dieci Anelli manufatti leggendari e magici (molto più simili a dei bracciali) che lo rendono un guerriero inarrestabile. Nei secoli Wenwu conquista terre e potere insieme ai guerrieri dell’Organizzazione dei Dieci Anelli da lui stesso addestrati e guidati. Nel 1996, durante la ricerca del regno incantato di Ta-Lo, il guerriero conosce Jiang Li (Fala Chen), guardiana dell’ingresso al mondo magico, di cui si innamora e dal loro amore nascerà Shang-Chi. Nel presente l’adulto Shang-Chi vive da solo a San Francisco e insieme all’amica Katy (Awkwafina) fa il parcheggiatore di auto conducendo una vita scanzonata, ma inconcludente. Un giorno, però, alcuni guerrieri dell’Organizzazione dei Dieci Anelli, tra cui il gigantesco Razor Fist (Florian Munteanu), s’imbatte sul suo cammino per impossessarsi di un oggetto a lui molto caro che il padre vuole a tutti i costi per motivi sconosciuti. Comincerà un viaggio per Shang-Chi e l’amica Katy che porterà l’eroe al ricongiungimento con la sorella perduta Xialing-Chi (Meng’er-Zhang) e al confronto con il suo passato, oltre che con il temibile Xu Wenwu.
Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli opta per una riscrittura delle origini del protagonista rispetto alla sua controparte cartacea, legandolo al mito dei 10 anelli e alla figura del Mandarino, rendendolo sicuramente più appetibile e moderno al pubblico di oggi. Messe da parte le atmosfere spy dei fumetti anni ’70, il film predilige inserire atmosfere fantasy legate al mondo asiatico, dove l’acqua e l’aria sono due elementi centrali nelle vicende e di grande importanza per la trama insieme a creature tratte dalla mitologia cinese. Ne scaturisce un film Marvel che di Marvel ha ben poco, se non con alcuni rimandi e cameo di altri personaggi già visti in altri film (Wong e Abominio), ma che risulta un prodotto divertente, entusiasmante e spettacolare che tiene incollato lo spettatore sulla poltrona.
Nel film la fa da padrone l’azione. La prima parte della pellicola è caratterizzata da combattimenti spettacolari di arti marziali come difficilmente se ne vedono al cinema, ad alto tasso adrenalinico, che prendono sicuramente spunto dai vecchi film di Jackie Chan, ma con un risultato finale addirittura migliore. In alcuni frangenti gli attori danno origine a vere e proprie coreografie sincronizzate dove ogni partecipante sa cosa deve fare e in che momento, rendendo gli scontri fluidi e rapidi, ma al contempo chiari e per nulla confusionari. La seconda parte vede combattimenti più epici e coadiuvati da un’alta dose di CGI che rendono il tutto sicuramente meno interessante e già visto all’interno dei film Marvel, ma comunque di elevata fattura.
Come in ogni buona pellicola Marvel le relazioni famigliari sono protagoniste anche in questa: affascinante è il rapporto con la madre, tenero e istruttivo, contrapposto a quello con il padre severo e (d)istruttivo, ma ancora più intrigante è il forte legame emotivo tra Shang-Chi e la sorella Xialing, teso e con diverse faccende in sospeso legate al passato, che andranno risolte prima di poter tornare alla solidarietà fraterna.
Come anticipato, la nuova pellicola Marvel spicca per la presenza di un cast quasi interamente orientale. Replicando quanto di buono fatto per Black Panther e il suo richiamo all’Africa e al mondo africano, gli Studios hanno amalgamato attori emergenti asiatici o comunque sulla rampa di lancio come il convincente protagonista Simu Liu ad attori affermati con una certa esperienza sul grande schermo.
L’ottimo Tony Leung, vera e propria star del cinema cinese che interpreta in maniera egregia il personaggio di Xu Wenwu, alias Il Mandarino, una figura che risulterà comunque nel corso del film meno negativa agli occhi dello spettatore e legato al concetto di famiglia e ai suoi figli.
Presente nel cast anche Michelle Yeoh, attrice di caratura internazionale che molti ricorderanno come protagonista del film pluripremiato agli Oscar La tigre e il dragone di Ang Lee, e che in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli interpreta Jiang Nan, zia di Shang-Chi che lo aiuterà nel suo percorso di crescita personale nel prosieguo della storia. Buona prova anche della rapper e comica Awkwafina, che interpreta l’amica di Shang-Chi, spalla comica del film e fedele amica.
Esordio nel MCU anche per Florian Munteanu (Creed II) e il suo Razor Fist, personaggio tratto dai fumetti e nemico di Shang-Chi anche nel film, come componente dell’Organizzazione dei dieci Anelli. Torna anche Ben Kingsley nei panni di Trevor Slattery, attore da due soldi e interprete del fake Mandarino visto in Iron Man 3, che contribuisce ai momenti di humor del film, risultando, però, in alcuni frangenti un po’ troppo eccessivo e soprattutto, a parere di chi scrive, sfruttato in maniera inappropriata.
La pecca principale del film riguarda l’eccesiva vena comica, che risulta forzata e inserita in maniera esasperata in frangenti dove alcuni siparietti potevano anche essere evitati.
Questo non toglie che Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli è un buon film sulle origini del personaggio, dedicato a tutti i Marvel fan e agli amanti dei cine comics, che renderà quasi tutti contenti (gli unici che potranno storcere il naso saranno i puristi e fan del fumetto che troveranno ben poco di quello Shang-Chi nel film). Il finale fa ipotizzare un sequel e presagire che l’eroe cinese sarà uno dei protagonisti principali delle prossime vicende del Marvel Cinematic Universe insieme ai supereroi più noti.
In definitiva Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli dimostra che la Marvel difficilmente sbaglia; riesce a unire due mondi e due culture, come quella occidentale e quella orientale, fumetti e arti marziali riuscendo in maniera egregia nell’intento. Dimostra che anche con un personaggio che non ha lo stesso carisma di Iron Man, Capitan America o Spider-Man si può realizzare un film con lo stesso spirito, che può fare breccia nel pubblico anche più diffidente. Soprattutto con Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli la Marvel dimostra di puntare su un prodotto nuovo che cerca di distaccarsi dal solito canovaccio dei precedenti film, procedendo nell’opera di rinnovamento avviata con le serie TV, in particolare con WandaVision, non solo dei personaggi, ma anche nel modo di concepire uno show sui supereroi in modo da non annoiare gli spettatori e attirare pubblico nuovo nelle sale.