Abbiamo visto Upload, la nuova serie di Amazon Prime Video che ci ha fatto scoprire cosa succede dopo la morte: inizia la realtà virtuale
Da uno dei celebri creatori di The Office (Greg Daniels), serie comedy scanzonata e divertente, nasce un nuovo ed avvincente progetto chiamato Upload, serie TV composta da dieci episodi e uscita di recente nel mese di maggio 2020 su Amazon Prime Video. Si tratta comunque di una commedia – anche se fantascientifica – , che descrive le vicende all’interno di un ipotetico universo digitale con la realtà virtuale. Un intreccio narrativo spiccatamente curioso e che alterna fasi importanti/riflessive e ben costruite ad altre molto più leggere o frivole (come ad esempio l’eccessiva deriva romantica o filosofica), in pieno stile sitcom statunitense. La durata dei singoli episodi si aggira all’incirca su una ventina di minuti, forse troppo pochi per raccontare i tanti eventi che legano il protagonista nel luogo che andremo fra poco ad approfondire nella trama. Il comedy fantascientifico ricorda vagamente come tipologia di argomenti affrontati, ma con toni più rassicuranti e meno pressanti, alcuni episodi della serie Black Mirror.
“Cosa accadrebbe se ad un momento della vostra vita, qualcuno di veramente importante vi proponesse di scegliere la morte ed entrare all’interno di un mondo virtuale senza confini, se non quelli fisici e di sangue?”
Un interrogativo che la serie di Greg Daniels evidenzia sin da subito, dopo i primi minuti necessari per esplicitare l’incipit dell’intero filone narrativo.
La realtà (virtuale) dopo la morte
Conoscere la vita oltre la morte (e le sue conseguenze) è uno dei tanti misteri dell’essere umano mai realmente comprovati e testimoniati. Tuttavia, l’avanzamento tecnologico ed un futuro decisamente prossimo possono sicuramente avere una marcia in più per comprendere come modificare questa celata transizione ed impedire all’uomo di “morire”, anche solo mentalmente. Impiantare la propria coscienza e quindi ogni ricordo in un ambiente virtuale è l’emblema cardine che gira vorticosamente su Upload.
Ci troviamo nella Los Angeles del 2033. Il mondo è cambiato e così l’evoluzione ha portato all’essere umano una grande offerta tecnologica in grado di “migliorare” la quotidianità ed il lavoro. Il protagonista della serie comedy firmata Amazon Prime Video è un tale di nome Nathan Brown, un programmatore di ventisette anni interpretato dal giovane e affascinante attore Robbie Amell. Il brillante informatico è vittima di un inaspettato incidente automobilistico: la macchina con l’autopilota attivato (comandata quindi da un’intelligenza artificiale quasi autonoma) non risponde ai comandi del proprietario, nonostante la sua comprovata infallibilità nel sistema di funzionamento. Il protagonista si risveglia moribondo all’ospedale, con accanto una manciata di medici che chiedono il suo consenso e quello della splendida e ricca fidanzata Ingrid (l’attrice è Allegra Edwards) per eseguire il trapianto degli organi interni perforati dall’impatto, con il probabile rischio di morire e scomparire per sempre, oppure di procedere direttamente con il “caricamento” della coscienza nel paradiso virtuale chiamato Lakeview, un luogo ambito da tutti e particolarmente costoso. Il povero malcapitato si lascia dunque affidare alle scelte della facoltosa fidanzata, facendosi uploadare nella proprietà della società Horizen; il problema è che, per innocenza o sbadataggine, Nathan non si rende conto sin da subito di ciò che sta per compiere e viene introdotto in questo sistema virtuale in maniera alquanto cruda e surreale per lo spettatore. I primi attimi della serie hanno il compito di raccontare subito cosa sta accadendo, un susseguirsi di immagini coinvolgenti e travolgenti a livello emotivo: è immediata la reazione di stupore, eppure solo successivamente sarà possibile capire – assieme allo stesso protagonista – come funziona il paradiso virtuale e cosa comporta.
La trama di Upload è davvero gradevole ed analizza, dopo ogni episodio, il rapporto che andrà poi a costruirsi tra Nathan, la sua fidanzata rimasta nel mondo reale e quello di una donna che lavora per l’agenzia Horizon di Lakeview chiamata inizialmente “Angelo” e che seguirà qualunque passaggio esperienziale del malcapitato travolto dall’incidente. Questo aldilà virtuale non è altro che un grande soggiorno in un hotel a cinque stelle decisamente lussuoso e pieno di benefit, dove purtroppo per essere goduto necessita di un più che discreto patrimonio.
La serie è impreziosita da tantissimi momenti che non trovano una giusta collocazione e risultano a tratti poco contestualizzate, forse per una mancanza di tempo o per una risoluzione verso il finale troppo sbrigativa. Infatti dopo il primo e decisivo episodio, il resto della serie è composta da un’infinità di dialoghi alquanto scontati tra comprimari ed i personaggi protagonisti. Ciò che comunque rimane sempre vigile è l’ideale dell’autore, ovvero l’anima da commedia inserita in un contesto atipico. I tanti riferimenti alla cultura pop/internettiana più odierna, ossia la conoscenza di un torrent, metadati, dark web e altro, donano un guizzo stilistico molto più attraente e che conferiscono alla serie una sua precisa identità. Nonostante l’evolversi della storia (che delinea in maniera stuzzicante la potenzialità di Upload), la caratterizzazione dei personaggi è ottima: gli autori sono riusciti a far canalizzare l’attenzione sui rapporti tra Nathan e quello che è il suo Angelo custode, ovvero la dolce Nora, rappresentata dall’attrice Andy Allo.
La simbologia dietro Upload è sommariamente interessante, sebbene in alcune scene possa facilmente stuccare lo spettatore per la troppa pomposità (una messa in scena che non può piacere a tutti, specialmente i più navigati) e chiari riferimenti ad una commedia post-romantica con un rapporto amicizia-amore o conflitti d’interesse che si mantiene in equilibrio su un filo di rasoio. Esistono comunque altri paradisi virtuali oltre alla grande magione di Lakeview, che variano in base alle possibilità economiche del richiedente: infatti ci imbattiamo con estrema sorpresa in un mondo dedicato a Facebook, Instagram oppure Disney. Non manca quindi l’esigenza da parte dei creatori di spaziare e stabilire delle basi per una prossima seconda stagione, dopo aver terminato l’ultimo episodio con un finale ben congeniato e che sostiene una scrittura alla base notevolmente migliorabile.
Upload è una serie tv comedy davvero curiosa, però non del tutto originale. Si avverte il tratto autoriale di Greg Daniels, con personaggi ironici, sagaci e con tanti momenti filosofici (quindi con una morale alle spalle) che donano a questa prima stagione una forma più che convincente. Inoltre è facilmente godibile in poco tempo: al netto di alcune sequenze un po’ sottotono, il resto è molto buono e di facile intrattenimento. Gli attori sono calati perfettamente nelle loro parti ed a metà visione non è nemmeno difficile affezionarsi ad alcuni. Non è una serie imperdibile, eppure riesce perfettamente a trasmettere quel poco che possiede, oltre a fornire una piccola, ma importante panoramica per il futuro della storia e delle nuove serie targate Amazon Prime Video.
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